LETTERE AL DIRETTORE: “ORA PRETENDIAMO SERIETA’. IL BRESCIA SI RIALZERA’ GRAZIE A NOI TIFOSI”

Buongiorno caro direttore sono Roberto Filippini, forse si ricorderà che ho recensito per “Brescia si legge” il suo primo bel libro “Io, Tullio e Mike”. Oltre a complimentarmi per l’immenso lavoro che svolge con Bresciaingol.com vorrei inviarle una mail sul Brescia Calcio.
Dopo 39 anni tra serie A e serie B Siamo retrocessi in Serie C. Tutti assieme disperatamente, giocatori, società, tifosi e presunti tali.
Siamo retrocessi perché siamo stati la peggior difesa della cadetteria, siamo retrocessi perché abbiamo sempre fatto troppa fatica a segnare, siamo retrocessi perché non c’è mai stata nessuna traccia di gioco o idea, siamo retrocessi soprattutto perché quando tutti questi problemi erano fin troppo evidenti nessuno ha voluto porre rimedio in una società di tristi dottori e infermieri che accompagnavano un malato terminale, IL BRESCIA, ad un epilogo dettato da una classifica sempre più grave.
Nessun allenatore ha cambiato tutto ciò, nessun giocatore è riuscito a dimostrare di valere la categoria, tranne qualche lampo, tranne il capitano che merita solo applausi. Applausi per i tifosi che hanno sempre sostenuto la squadra oltre ogni trasferta, oltre ogni più incomprensibile logico limite, ma si sa l’amore non è logico e spesso può tramutare in qualcosa di inaspettato come l’inscusabile violenza degli ultimi minuti. Ora però termina il momento delle parole, delle tattiche di mercato, delle previsioni, delle signore che in prepartita indovinano chi segna ma poi è andata come è andata. E’ il momento dei fatti, ponendo le basi solide per una quanto mai rapida risalita, chiunque ci sia vogliamo noi tutti serietà.
E con noi intendo tutti noi comuni tifosi mortali che non mollano e vogliono ancora vedere il Brescia giocare dove merita con quella grinta e determinazione che hanno fatto della brescianità un marchio di fabbrica.
Già, la brescianità, proprio questa dovremmo ritrovare. Dobbiamo ritrovare una generica passione per il Brescia. Dobbiamo ammetterlo, ad oggi siamo una delle squadre con meno seguito, negli stadi come sulle Tv. Se chiedi ad un bambino come a un ragazzo che squadra tifa ti dirà una delle tre grandi e se poi nomini Brescia è stranito, quasi si domanda che squadra sia. Nemmeno i più grandi son da meno, c’è sempre più un pessimismo generico che in realtà è più un menefreghismo, ad oggi neanche più Brescia tifa Brescia è forse anche per questo siamo retrocessi.
Quale rimedio? Semplicemente vincere sempre più, perché in serie A lo stadio era spesso e volentieri pieno come al playout e il Brescia esisteva un po’ più per chiunque. Ma non sarà facile e chi ha a cuore il Brescia lo sa, dobbiamo mettercela tutta, giocatori, società e tifosi. Coinvolgiamo i giovani, da loro ripartirà il Brescia che sarà. Ripartiamo dalla passione di un ragazzo che ho visto oggi all’oratorio fiero di vestire la maglia del Brescia anche in un giorno così nero.
Perché come ai tempi di Baggio o Gritti, anche nei tempi degli Aye, ma soprattutto dei Bisoli, dobbiamo sempre essere fieri di Brescia, consapevoli che anche la tifoseria ora deve rimanere con la squadra della città, perché anche grazie a noi il Brescia si rialzerà!