TRA TATTICA E FATO

La fortuna, si sa, aiuta gli audaci, ma bastona gli sciocchi, ed è questo che dobbiamo evitare nel match che non possiamo sbagliare. I numeri possono dire molto, se si fa la lettura giusta, ma non sono la sola cosa che conta, in uno sport dove sono gli episodi, a fare la differenza: se fai quattro tiri consecutivi, beccando la traversa e tre respinte, e becchi il goal in azione analoga, puoi analizzare quanto vuoi, ma c’entra il fato e non la tattica. Importante è l’atteggiamento, più è intenso, più gli avversari vanno in apprensione, ed è importante la lettura immediata delle situazioni che si creano: soffri a sinistra? Non aspetti di prendere la rete, prima di fare una correzione. Lo stesso vale per il cambio in mezzo: due volte che esce Labojko, che pur non ha brillato particolarmente, e due volte che restiamo più bassi, prendiamo il goal e non impostiamo a dovere. Poi qualcuno ha visto nel cambio della punta il fatto che non si tenevano palloni in avanti, ma bisogna arrivarci, davanti. Spero che Gastaldello non voglia snaturare la squadra mettendo i tre attaccanti dall’inizio, dal momento che abbiamo visto quanto, due punte più una mezza, mandino in sofferenza il centrocampo, oltre a tutto se gli avversari giocano con un 4141, che obbliga la mediana a super lavoro di riconquista, perdendo energie preziose. E non avrebbe troppo senso partire a tre dietro, cosa che non è stata quasi mai provata in stagione, casomai è una combinazione da utilizzare in corso, ma solo con le due punte, tenendo conto che non abbiamo un esterno di sinistra con fiato e gambe per fare tutta la fascia.
La gestione dei cambi è fondamentale, non si devono fare ai minuti prestabiliti, ma quando servono e ci sono anche gli avversari, che la metteranno subito su gestione e contropiede, sapendo che siamo obbligati a ribaltarla. Non è facile per Gastaldello, ma non deve ostinarsi su concetti buoni sulla carta, è sempre il campo, ad emettere le sentenze.

Ezio Frigerio