IL CONSIGLIO DI ZANINELLI: “MASSIMO INCITAMENTO ANCHE SE LE COSE DOVESSERO METTERSI MALE E SE SI ANDASSE AI RIGORI…”

L’ex portiere del Brescia, eroe dello spareggio di Cesena nel 1989, fa un appello alla tifoseria biancoazzurra: “Quel giorno noi avemmo un colpo di fortuna, non fu bello sentire certe parole nel pre partita dai nostri tifosi… Sui tiri dagli undici metri è importante che Andrenacci abbia studiato lo storico dei rigoristi del Cosenza, in gara così importanti non cambiano angolo”

Mantova. Ogni volta che il Brescia si gioca un dentro o fuori, torna alla mente lo spareggio del 25 giugno 1989 quando le Rondinelle evitarono l’inferno della C vincendo sul neutro di Cesena solo dopo i calci di rigore contro il Cesena. Eroe di quel giorno il portiere Alessandro Zaninelli, parando due penalty su tre (a Cipriani e Soda, Baiano calciò alto) mentre nel Brescia segnarono Turchetta, Corini e Zoratto e l’errore di Bonometti fu ininfluente.

(Il Giornale di Brescia celebrò così lo spareggio vinto dalle Rondinelle ad Empoli)

Alessandro Zaninelli, guarderà la partita di questo giovedi sera?

“Certo. Ho visto anche quella di Cosenza. Abito nel Mantovano, mia moglie è rimasta tifosissima del Brescia e anche io ovviamente sono legato a quei colori. Poi ogni volta che le Rondinelle giocano una partita da dentro o fuori mi chiamate e mi fa piacere”.

Che impressione ha tratto della partita di andata?

“Il Brescia non ha giocato male, ma in queste partite non basta il gioco, serve altro per salvarti”.

Voi a Cesena quel giorno cosa avete avuto in più dell’Empoli?

“Devo essere sincero? Una botta di fortuna. Successe di tutto in quell’annata e anche quel giorno. Comprese alcune parole non belle dei nostri tifosi nel pre-partita…”

Tipo?

“E’ ovvio che i tifosi siano delusi e arrabbiati quando si arriva a certi momenti, ma è controproducente gettare ulteriore pressione addosso ai giocatori. Quelli di oggi forse giocano più per i soldi e il contratto mentre noi avevamo un maggiore attaccamento alla maglia, ma in generale il giocatore è il primo che sa quello che si gioca in certi momento. Per questo mi sento di fare un appello alla gente che gremirà il Rigamonti: massimo incitamento, qualunque cosa succeda. Le partite sono lunghe e anche se dovesse mettersi male, non bisogna fischiare o peggio ancora insultare i giocatori”.

Se anche stavolta si dovesse andare ai rigori, che consigli si sente di dare ad Andrenacci?

“Innanzitutto spero che nessuno si chiami fuori tra chi dovrebbe tirarli perchè quel giorno accadde anche questo… Io mi consultai con Bordon, al quale avevo preso il posto di titolare, ma tra noi era rimasto un ottimo rapporto. Avevamo guardato lo storico dei rigoristi dell’Empoli e pensammo che in una partita così delicata non avrebbero cambiato angolo di tiro rispetto al solito. Ecco credo che se anche stavolta si dovesse andare ai rigori, i giocatori del Cosenza andrebbero sul classico”.