CICCIO GRAZIANI: “COSENZA PIU’ ABITUATO AL PLAY OUT, MA CON IL RITORNO IN CASA E UNA ROSA PIU’ FORTE IL BRESCIA PUO’ FARCELA”

Il Campione del Mondo 1982 era in città questo mercoledì mattina ha parlato delle Rondinelle e del match che le aspetta: “Non capisco come una squadra con buoni giocatori sia finita così in basso. Non conosco Cellino, ma è indubbiamente un mangia allenatori e invece per programmare serve pazienza”

Brescia. In occasione di “Banca Generali-Un campione per amico”, iniziativa promossa da quattro miti dello sport italiano come Ciccio Graziani, Andrea “Lucky” Lucchetta, Adriano Panatta e Martin Castrogiovanni per avvicinare i bambini ai valori dello sport, come Bresciaingol.com abbiamo rivolto qualche domanda proprio all’attaccante campione del Mondo nel 1982, ex Toro, che, dopo un augurio di buona fortuna al Brescia per i playout che dovrà affrontare, ha confessato tutti i suoi dubbi per un campionato delle Rondinelle mediocre qualunque sarà il verdetto finale. 

Come è andata questa mattinata in piazza Vittoria con i bambini?

«Bene! Già quando non vanno a scuola i bambini sono contenti, figuriamoci oggi che hanno fatto qualcosa di diverso, divertendosi e socializzando tra loro. Questa è una delle palestre a cielo aperto più belle che ci sono in Italia». 

Brescia è una piazza dove hanno giocato tanti grandi campioni, ma i bambini preferiscono tifare per le grandi squadre…

«Bisogna crescere anche a Brescia come società, oltre che come squadra. Bisognerebbe tornare in serie A, vedi come poi i bimbi si riappassionerebbero di nuovo. Ora il Brescia gioca in B, dovrà disputare i playout – a proposito, faccio un in bocca al lupo per la partita che dovrà affrontare contro il Cosenza – e vediamo se riuscirà a superare questo grosso ostacolo». 

Non c’è il rischio di considerare il Brescia favorito perché più forte? Il Cosenza è abituato a queste situazioni…

«Il Cosenza è sicuramente abituato, però il Brescia ha anche il ritorno in casa, che può essere un vantaggio». 

Poi il Brescia ha comunque buoni giocatori, come Bisoli e Cistana…

«Sicuramente è una buona squadra, non si capisce infatti come sia possibile una classifica del genere». 

La piazza è anche stufa del presidente, che promette grande calcio da anni senza risultati…

«Io penso che la proprietà abbia buone intenzioni, ma non sempre nel calcio tutto ciò si concretizza in risultati e il calcio rimane una materia astratta. Guarda quest’anno il Benevento, aveva costruito una squadra per andare in serie A ed è retrocesso da ultimo». 

Non pensi però che Massimo Cellino sia un presidente un po’ strano, con la sua abitudine di continuare a cambiare allenatori?

«Non lo conosco Cellino, dunque non posso giudicarlo. È certamente vero che è un mangia-allenatori e si stufa presto. Nelle programmazioni bisogna avere pazienza».