I ricordi di Baronio, Bonazzoli, Diana, Bonera, Salvi e dei tanti che hanno voluto dargli l’ultimo saluto
Brescia. Grande folla questo martedì mattina nella chiesa di Santa Maria della Vittoria in via Cremona a Brescia per il funerale di Gianni Guindani, scomparso sabato sera a 76 anni. Fu colonna della Voluntas e del settore giovanile del Brescia calcio dalla fine degli anni ‘80 ai primi anni Duemila.
Per rendergli l’ultimo saluto tanti personaggi del mondo del calcio ed ex giocatori che lui fece crescere fin da bambini. Citiamo in ordine sparso: Marco Piovanelli, Giacomo Faini, Daniele Ferrari, Massimo Bolpagni, Stefano Preti, Gigi Maifredi, Stefano Gelona, Rosanna Pedrollo, Simone Dallamano, Andrea Alberti, Lorenzo Bignotti, Fulvio Bussalino, Beniamino Abate, Walter Frisoni.
Il Brescia, con i dirigenti Andrea Mastropasqua e Alberto Bonometti, era rappresentato da una delegazione del settore giovanile e così la Voluntas rinata un anno fa con la famiglia Esposito.
Nell’omelia il prete ha citato anche Padre Barlera, storico parroco di Santa Maria della Vittoria: “Con Gianni – ha detto il celebrante dal pulpito – si ritroveranno sicuramente a parlare di sport, per il quale avevano una grande passione, collegata ai progetti giovanili. Hanno fatto crescere e diventare uomini e campioni tanti bambini”. Tracce indelebili lasciate da uomini speciali. Tracce che il tempo non cancellerà.
Questi alcuni ricordi, raccolti dalla redazione di Bresciaingol.com
Roberto Baronio: “Era una persona per bene, mi riporta ai miei primi tempi alla Voluntas di Roberto Clerici. Mi spiace tanto”.
Emiliano Bonazzoli: “Gianni era persona dal cuore grande, schietto, sempre positivo, molto legato anche negli ultimi tempi ai ragazzi che aveva aiutato insieme a Clerici a formarsi come giocatori”.
Daniele Bonera: “Ricorderò Gianni sempre con grande affetto e stima. Nel mio spazio ci sarà sempre spazio per lui. La sua disponibilità e senso di umanità paterna sono merce rara. Ricordo perfettamente quando per un ritardo del bus lo chiamavo e lui veniva a prendermi fuori da scuola per portarmi in tempo agli allenamenti. Mi ha coccolato e consigliato proprio come un padre fa come un figlio. Gli sarò per sempre grato e sono certo che ora mi proteggerà da lassù”.
Aimo Diana: “Ho tanti ricordi che mi legano a lui. Era un punto di riferimento per il calcio giovanile, ma continuava a seguirci anche quando diventavamo grandi. Aveva quasi sempre il sorriso sul volto e così voglio ricordarlo”.
Egidio Salvi: “Quando facevo la parte tecnica con la Primavera e lui era responsabile del settore giovanile assisteva con grande interessa ai miei percorsi, quando ci confrontavamo mi diceva che oltre all’allenamento dove migliorare il giocatore era importante dare delle regole: onestà, sincerità, rispetto ed umiltà. Quando i ragazzi avevano bisogno di qualcosa, Gianni era sempre disponibile. E’ una grave perdita per il calcio giovanile”.