I TEN TALKING POINTS DOPO PALERMO-BRESCIA

Brescia. Buonasera cari amici e Ben ritrovati a Ten Talking Points, l’unica rubrica che patisce senza mai mörer. Considerazioni rigorose ed ordinate dopo l’ultima giornata della stagione regolare:

1)   Alla fine il Brescia ce l’ha fatta. Dopo una sofferenza indicibile ed un approccio alla partita come sempre molle ed impreciso, la squadra di Gastaldello ha alzato i giri del motore e, approfittando del calo del Palermo (perché ciò che va detto, va detto), è riuscita a raddrizzare una situazione che sembrava compromessa. E, visti i pasticci (ad essere eufemistici e volendo credere alla buona fede degli attori coinvolti) combinati da Benevento e Perugia, è andata bene così, perchè retrocedere a causa di questi intrighi sarebbe stato atroce. 

2)   Valutare le prestazioni dei singoli è complicato, perché, se nel primo tempo era tutto da buttare, nel secondo han fatto tutti un’ottima impressione. Solo sul migliore in campo non ho dubbi, ovvero Listkowski, giocatore che silenziosamente sotto la gestione Gastaldello sta prendendo in mano la squadra. La sua assenza in queste giornate è pesata tanto, e il suo recupero in chiave playout è fondamentale, visto che il momento di buona forma di Adryan sembra già essere esploso come la rana di Fedro, che, avendo visto un bue, voleva diventare grande come lui, finendo per scoppiare. 

3)  Mi amareggia constatare la terza prova insufficiente consecutiva di Mangraviti, che forse soffre molto la pressione del momento. Peccato, perché il centrale di Rovato può far meglio di così, e in altre situazioni, più tranquille, lo ha dimostrato.

4)  Il cioccolatino di Huard per Ayè resterà l’highlight di una stagione non positivissima per il terzino francese, chiamato adesso ad altre due prove impegnative contro una squadra, il Cosenza, che fa del gioco sulle fasce un’arma fondamentale. Sui nove gol in stagione di Ayè, quattro sono arrivati di testa; quando attacca la profondità sui cross, pare molto più efficace di quando la palla viaggia per terra. 

5) Rodriguez è uscito malconcio dalla sfida del Barbera: il tributo che questa squadra deve pagare alla malasorte sembra non poter finire mai. Il patrimonio di corsa e sacrificio di questo ragazzo non ha eguali nella rosa biancazzurra attuale e comunque, nonostante non sia certamente un bomber di razza, è pari con Bisoli e Ayè nella classifica capocannonieri del Brescia del girone di ritorno. 

6) Non che mi aspettassi moltissimo dal Palermo, ma è sconcertante come si sia sgonfiato tra primo e secondo tempo; il vantaggio di due reti, unito alle buone notizie di Reggio ha fatto più danni che altro. Grandi responsabilità, così da esterno, sono anche di Eugenio, incapace a tenere alta la tensione dei suoi ragazzi. Da parte nostra, molto meglio così. 

7)  Parentesi arbitraggio: più che gli episodi ad infastidire chiunque ami il calcio è la protervia con cui il signor Maresca sembra arbitrare, l’eterna sicumera nel credersi infallibile. È stupefacente la carriera che ha fatto quest’uomo, dall’espulsione inesistente di Geijo dopo 10 minuti di un altrimenti tranquillissimo Brescia-Ternana, a diventare addirittura fischietto internazionale. La vita è questione di fortuna (per non dire un’altra parola), ma credo che ad avere il fattore C di taluni sarei almeno presidente della Repubblica. Poco importa se mi mancano ventitré anni a compierne cinquanta. 

8)  In tutta onestà, comunque andrà a finire, potersi giocare i playout resterà un’impresa per cui Daniele Gastaldello andrà ringraziato comunque finirà; ciò ovviamente vale anche per il Cosenza, che era ultimo con il Brescia penultimo. Retrocedono per ora tre squadre forti, con cui il Brescia ha vinto in casa e perso in trasferta nei vari scontri diretti: a concedere ai biancazzurri la possibilità di giocarsi i playout sono stati il maggior carattere e anche qualche pareggio brutto e sporco ottenuto qua e là. In questa serie B per salvarti conta solamente perdere il meno possibile. La chiave di tutto è quella. 

9)   L’ultima giornata del campionato di B, per emozioni provate dai protagonisti, non teme confronti con le semifinali di Champions League. C’è poco da fare. 

10)  E dunque saranno playout. Saranno sfide complesse, contro il “Real Madrid” (passatemi il paragone all’apparenza astruso) delle salvezze miracolose in B. Il Brescia ci arriva meglio del Cosenza, ma ciò può non essere un vantaggio. La bolgia del Marulla contro la bolgia del Rigamonti (se in Calabria toccheremo quota 20.000 spettatori, anche a Brescia voglio sperare che sarà tutto esaurito). Vedremo, sarà un’esperienza nuova, dopo anni di playoff, comunque andrà a finire. E i nostri cardiologi di fiducia si sfregano già le mani…

Un abbraccio a tutti i lettori di Bresciaingol.com