BRESCIA, ATTENTO ALLA COLONIA DI EX

Nel Pisa Moreo, Tramoni, Antonio Caracciolo, Calabresi e Torregrossa: già Rondinelle, più o meno rimpiante

Pisa. Si scrive Brescia-Pisa, si legge “il ritorno al Rigamonti di tanti ex”. Sono infatti ben cinque le ex rondinelle che ora vestono la maglia nerazzurra dei toscani che sabato pomeriggio torneranno all’impianto di Mompiano per sfidare la leonessa in una partita dal peso specifico notevole. Alcuni di questi sono ex recenti, come Stefano Moreo (trasferitosi a Pisa nel mercato invernale) e Matteo Tramoni (approdato in Toscana in estate a titolo definitivo dopo che Cellino non lo riscattò dal Cagliari nonostante la scorsa stagione di alto livello). Altri sono ex di vecchia data, come i due difensori Antonio Caracciolo (in biancoblù nella stagione 2012-2013 e nel biennio 2014-2016) e Arturo Calabresi (in prestito alle rondinelle dal gennaio 2016 fino a giugno 2017). Infine, ultimo ma non per importanza, chi a Brescia ha aiutato a scrivere una pagina di storia grazie ad una gloriosa promozione come Ernesto Torregrossa, che in quattro anni e mezzo di avventura in terra bresciana ha avuto anche l’onore di vestire la fascia di capitano. Dall’agosto 2016 al gennaio 2021 l’attaccante nativo di San Cataldo ha indossato la maglia con la V sul petto in 128 occasioni, segnando 41 reti, 7 delle quali nella massima serie, 12 nella stagione della cavalcata in A e una fondamentale nel vero e proprio spareggio contro il Trapani nel 2017. Torregrossa sabato pomeriggio tornerà dunque per la prima volta da avversario al Rigamonti, sperando possa ricevere dai tifosi l’accoglienza che merita chi ha sempre onorato la maglia (come testimoniato anche dalla non esultanza dopo il gol nella partita d’andata all’Arena Garibaldi), nonostante un addio un po’ troppo tribolato e discusso. 

In un Brescia come quello attuale che fatica a trovare i gol dagli effettivi del reparto offensivo, due giocatori del calibro di Moreo e Tramoni avrebbero fatto comodo in questo finale di stagione al cardiopalma. L’attaccante ex Empoli – fresco ex essendo stato ceduto al Pisa solo lo scorso gennaio – seppur in gol in sole due occasioni nei primi 4 mesi di stagione con il Brescia, la scorsa annata aveva chiuso a quota 10 reti, con anche 4 assist all’attivo, risultando come l’attaccante più prolifico delle rondinelle allenate da Inzaghi prima e da Corini poi. Proprio l’ex allenatore di Milan, Bologna e Benevento aveva spinto per il suo arrivo a Brescia dopo la promozione ottenuta con l’Empoli,  e a suon di ottime prestazioni il nuovo centravanti del Pisa convinse Cellino a esercitare la clausola per il riscatto nella finestra estiva del calciomercato. Lo stesso non si può dire per Tramoni. Il talentino scuola Ajaccio la scorsa stagione a Brescia realizzò 8 reti e 2 assist in 41 presenze, elevandosi come una delle note più liete di un’annata ricca di alti e bassi a livello di squadra. Questi numeri non sono però bastati per convincere Massimo Cellino a pagare il riscatto al Cagliari in estate, così (insieme al fratello Lisandru) è stato ceduto dai sardi a titolo definitivo al Pisa per una cifra vicina ai 4,5 milioni di euro. 

Un altro giocatore che a Brescia ha lasciato ottimi ricordi è Arturo Calabresi. Il difensore romano ha vestito la maglia delle rondinelle solo una stagione e mezza (da gennaio 2016 a giugno 2017), collezionando 41 gettoni e 1 rete, entrando lo stesso nei cuori dei tifosi per aver fatto parte della squadra che ottenne una clamorosa salvezza con Gigi Cagni in panchina. Chi invece, nonostante le statistiche, in biancoblu non ha lasciato un ricordo indelebile è Antonio Caracciolo. In tre stagioni a Brescia, il quasi omonimo dell’Airone, ha totalizzato 92 presenze condite da 2 reti e dalla fascia di capitano indossata durante l’assenza di Caracciolo “il bomber”. La miglior stagione con le rondinelle per il difensore centrale scuola Inter è sicuramente quella 2015-2016, quando sotto la guida di Boscaglia divenne un perno della difesa bresciana, guadagnandosi anche il rinnovo fino al 2018, dopo che un anno prima era stato messo fuori rosa. In seguito all’esperienza al Verona in Serie A (con anche una rete segnata al Milan) e alla Cremonese, è approdato al Pisa nel gennaio 2020, diventandone anche il capitano l’annata scorsa, prima di uscire dai radar quest’anno (solo 9 presenze finora).

All’importante peso specifico che ha già di per sé questa partita per entrambe le squadre, si aggiunge dunque anche il ritorno al Rigamonti di tante ex rondinelle. Un particolare da non sottovalutare, soprattutto considerando le modalità con le quali alcune di loro si sono separate dal presidente Cellino e che potrebbero aver causato un po’ di risentimento all’interno della piazza.