Il Brescia soffre nel primo tempo poi batte il Cosenza 2-1: gol della sorpresa di giornata Adryan, raddoppia Cistana, per i calabresi arriva troppo tardi la rete di D’Orazio. Non un caso che la partita sia cambiata attaccando sotto la Curva Nord: gli oltre 10000 sugli spalti del Rigamonti sono stati decisivi per cambiare atteggiamento, spirito e modo di stare in campo. A tre giornate dalla fine, Rondinelle sest’ultime
Brescia. Certe giornate non possono essere sprecate. Entri nel tuo stadio, vedi che come te ci sono migliaia di altre persone che sono lì per il tuo stesso motivo ovvero pronte a soffrire, a dare tutto per poi gioire. E quindi la gioia arriva come conseguenza logica. Perchè doveva andare così. Non c’era alternativa. Anche se il Brescia non ha certo scelto la strada più semplice per battere anche il Cosenza e ottenere la terza vittoria nelle ultime quattro partite. Primo tempo di grande sofferenza dove lo 0-0 stava decisamente stretto al Cosenza (decisivo Andrenacci), inizio di ripresa devastante con un uno-due firmato da Adryan, la sorpresa di giornata, e Cistana. Non poteva mancare la sofferenza finale (non sarebbe il Brescia, altrimenti…), ma il gol di D’Orazio è arrivato per fortuna biancoazzurra troppo tardi. Con quest’altra vittoria fanno 10 punti in meno di un mese, proprio nel momento in cui la situazione sembrava compromessa. E invece in un mesetto le Rondinelle sono passate dal penultimo al sest’ultimo posto. Già perchè sembra così strano da scrivere, ma è tutto vero: finisse oggi il campionato, il Brescia sarebbe salvo senza nemmeno dover fare i play out (nella classifica avulsa con Cittadella e Cosenza è avanti). Non succedeva da fine gennaio. Tre mesi tra play out e retrocessione diretta sono stati lunghissimi, come una nottata che non passava mai.
(Micai deve raccogliere il pallone dopo il gol di Cistana)
Gli scenari. Aver visto l’inferno in faccia, crediamo potrà aiutare Bisoli e compagni a capire che bisogna ancora mettere la ciliegina sulla torta; che così non basta, anzi è adesso che quella torta rischia di bruciarsi nel forno se non la si terrà sempre d’occhio. Il calendario è brutto (Parma e Palermo fuori, Pisa in casa: tutte squadre forti, che si giocano qualcosa tra terzo posto e play off), ma di bello c’è l’entusiasmo in squadra e tra i tifosi. Un tutt’uno. Non un caso che lo switch del match per i biancoazzurri sia arrivato quando la squadra ha attaccato sotto la Nord. I 10.183 del Rigamonti (dato ufficiale, ma probabilmente si era ben oltre gli 11 mila) sono stati decisivi nel dare carica, autostima, voglia di andare oltre i limiti. Il Brescia lungo, impaurito, che continuava a commettere errori nei passaggi e nella fase difensiva del primo tempo è diventato nella ripresa un blocco granitico: pressing alto, cambi di gioco, profondità, attacco alla porta. Così ci si salva. Anche senza mezza squadra, come accaduto stavolta a Gastaldello: oltre agli squalificati Rodriguez e Ndoj, e ai noti infortunati Bertagnoli, Pace e Papetti, ha dovuto rinunciare anche a chi come Olzer e Listkowski ha dovuto dare forfait nell’immediata vigilia. Eppure il Brescia ha saputo pareggiare, quando era ancora in tempo, la freschezza del giovane Cosenza (privo di Marras e Florenzi) per poi far uscire la maggior qualità. Proprio come aveva preconizzato il doppio ex Giacomo Zunico su queste colonne nei giorni scorsi. La lotta salvezza potrebbe a breve coinvolgere anche la Reggina, in caduta libera e con una nuova, pesante penalizzazione in arrivo.
(Buon ingresso di Flavio Bianchi nell’ultimo quarto d’ora)
Ma il Brescia pensi a sè. Che ne ha già abbastanza. Prua su Parma. Per uno spostamento di massa dell’onda biancoazzurra. Nessuno si salva da solo. Ma tutti insieme ce la si può fare.
NESSUNO SI SALVA DA SOLO
Il Brescia soffre nel primo tempo poi batte il Cosenza 2-1: gol della sorpresa di giornata Adryan, raddoppia Cistana, per i calabresi arriva troppo tardi la rete di D’Orazio. Non un caso che la partita sia cambiata attaccando sotto la Curva Nord: gli oltre 10000 sugli spalti del Rigamonti sono stati decisivi per cambiare atteggiamento, spirito e modo di stare in campo. A tre giornate dalla fine, Rondinelle sest’ultime
Brescia. Certe giornate non possono essere sprecate. Entri nel tuo stadio, vedi che come te ci sono migliaia di altre persone che sono lì per il tuo stesso motivo ovvero pronte a soffrire, a dare tutto per poi gioire. E quindi la gioia arriva come conseguenza logica. Perchè doveva andare così. Non c’era alternativa. Anche se il Brescia non ha certo scelto la strada più semplice per battere anche il Cosenza e ottenere la terza vittoria nelle ultime quattro partite. Primo tempo di grande sofferenza dove lo 0-0 stava decisamente stretto al Cosenza (decisivo Andrenacci), inizio di ripresa devastante con un uno-due firmato da Adryan, la sorpresa di giornata, e Cistana. Non poteva mancare la sofferenza finale (non sarebbe il Brescia, altrimenti…), ma il gol di D’Orazio è arrivato per fortuna biancoazzurra troppo tardi. Con quest’altra vittoria fanno 10 punti in meno di un mese, proprio nel momento in cui la situazione sembrava compromessa. E invece in un mesetto le Rondinelle sono passate dal penultimo al sest’ultimo posto. Già perchè sembra così strano da scrivere, ma è tutto vero: finisse oggi il campionato, il Brescia sarebbe salvo senza nemmeno dover fare i play out (nella classifica avulsa con Cittadella e Cosenza è avanti). Non succedeva da fine gennaio. Tre mesi tra play out e retrocessione diretta sono stati lunghissimi, come una nottata che non passava mai.
(Micai deve raccogliere il pallone dopo il gol di Cistana)
Gli scenari. Aver visto l’inferno in faccia, crediamo potrà aiutare Bisoli e compagni a capire che bisogna ancora mettere la ciliegina sulla torta; che così non basta, anzi è adesso che quella torta rischia di bruciarsi nel forno se non la si terrà sempre d’occhio. Il calendario è brutto (Parma e Palermo fuori, Pisa in casa: tutte squadre forti, che si giocano qualcosa tra terzo posto e play off), ma di bello c’è l’entusiasmo in squadra e tra i tifosi. Un tutt’uno. Non un caso che lo switch del match per i biancoazzurri sia arrivato quando la squadra ha attaccato sotto la Nord. I 10.183 del Rigamonti (dato ufficiale, ma probabilmente si era ben oltre gli 11 mila) sono stati decisivi nel dare carica, autostima, voglia di andare oltre i limiti. Il Brescia lungo, impaurito, che continuava a commettere errori nei passaggi e nella fase difensiva del primo tempo è diventato nella ripresa un blocco granitico: pressing alto, cambi di gioco, profondità, attacco alla porta. Così ci si salva. Anche senza mezza squadra, come accaduto stavolta a Gastaldello: oltre agli squalificati Rodriguez e Ndoj, e ai noti infortunati Bertagnoli, Pace e Papetti, ha dovuto rinunciare anche a chi come Olzer e Listkowski ha dovuto dare forfait nell’immediata vigilia. Eppure il Brescia ha saputo pareggiare, quando era ancora in tempo, la freschezza del giovane Cosenza (privo di Marras e Florenzi) per poi far uscire la maggior qualità. Proprio come aveva preconizzato il doppio ex Giacomo Zunico su queste colonne nei giorni scorsi. La lotta salvezza potrebbe a breve coinvolgere anche la Reggina, in caduta libera e con una nuova, pesante penalizzazione in arrivo.
(Buon ingresso di Flavio Bianchi nell’ultimo quarto d’ora)
Ma il Brescia pensi a sè. Che ne ha già abbastanza. Prua su Parma. Per uno spostamento di massa dell’onda biancoazzurra. Nessuno si salva da solo. Ma tutti insieme ce la si può fare.
METAMORFOSI TATTICHE
Dal 1′ (4-3-2-1) Andrenacci; Jallow, Cistana, Mangraviti, Huard; Bisoli, Labojko, Bjorkengren; Niemeijer, Adryan; Ayè.
Dall’ 11′ st sull’ 1-0: Galazzi per Adryan (4-3-2-1)
Andrenacci; Jallow, Cistana, Mangraviti, Huard; Bisoli, Labojko, Bjorkengren; Niemeijer, GALAZZI; Ayè.
Dal 30′ st sul 2-0 st: Van de Looi per Labojko e Bianchi per Niemeijer (4-3-2-1)
Andrenacci; Jallow, Cistana, Mangraviti, Huard; Bisoli, VAN DE LOOI, Bjorkengren; BIANCHI, Galazzi; Ayè.
Dal 45′ st sul 2-1: Adorni per Huard (4-3-2-1)
Andrenacci; Jallow, Cistana, ADORNI, Mangraviti; Bisoli, Van de Looi, Bjorkengren; Bianchi, Galazzi; Ayè.