IL DOPPIO EX ZUNICO: “IL COSENZA STA BENISSIMO FISICAMENTE, IL BRESCIA E’ PIU’ QUALITATIVO, MA DEVE ANCHE SAPERSI TRAVESTIRE DA PROVINCIALE”

Già portiere delle Rondinelle e dei rossoblù calabresi, fa le carte al delicatissimo match di lunedì: “Gli uomini di Gastaldello possono colpire con il fraseggio, aspettando il momento giusto mentre quelli di Viali possono giocare più sereni dato che anche il pareggio gli andrebbe bene. De Paola potrebbe essere l’uomo giusto per il settore giovanile del Brescia, serve gente con questa squadra nel cuore. E Cellino smetta di fare confusione”

Napoli. A 62 anni, Giacomo Zunico è ancora sul campo. Allena giovani portieri in un’Accademy in provincia di Napoli, lui che tra i pali c’è stato per 554 partite tra i professionisti. Cosenza e Brescia sono state le sue ultime due squadre: 178 gare con i rossoblù, 40 in biancoazzurro vincendo la serie B 1996-97 con Edy Reja in panchina. La partita di lunedì al Rigamonti lo vede emotivamente coinvolto, al punto che la speranza è “un pareggio e che a fine stagione siano entrambe salve”. Ma è il cuore a fargli dire così, la ragione sa che sarà un Primo maggio di patimenti, c’è un lavoro da sbrigare, nessuno può fare festa.

Giacomo Zunico, bentrovato e grazie per questa intervista in esclusiva a Bresciaingol.com. Brescia-Cosenza, come uno spareggio anticipato?

“Il Cosenza ha tre punti di vantaggio e in questa corsa salvezza, a quattro giornate dalle fine, non sono pochi. Può giocare per due risultati mentre il Brescia se non vince sa che diventa difficile tirarsi fuori da una situazione di classifica dove non avrei mai pensato di trovarlo. Il Cosenza sta bene, molto bene fisicamente. Ultimamente ho visto tutte le loro partite. Il Brescia però ha più qualità, dovrà aspettare il momento giusto per colpire, con pazienza, fraseggiando”.

Quanto può influire il fattore campo?

“Il Rigamonti che tifa è una spinta che ancora mi ricordo bene. E ai miei tempi la Curva Nord non era nemmeno così vicina al campo. Il Cosenza però ha già dimostrato di saper fare risultato anche su campi caldi, vedi lo 0-0 recente a Palermo. Anche il pubblico bresciano, oltre che la squadra, lunedì dovrà avere pazienza e sapere che la palla buona per vincere può arrivare anche al novantesimo”.

Chi sono i giocatori più pericolosi del Cosenza?

“Brescianini è una mezzala dotata di ottimi inserimenti e con il vizietto del gol. Nasti è un attaccante di talento e anche lui sta segnando. Se riescono a recuperare Rigione là dietro è tanta roba, così come il difensore finlandese Vaisanen. Il Cosenza è una squadra che lotta su tutti i palloni: raddoppiano, triplicano le marcature. Spero per il Brescia che non faccia troppo caldo: il caldo dalle vostre parti è asfissiante, toglie il respiro, non c’è il bel venticello come al sud, e con un Cosenza che sta bene fisicamente gli uomini di Gastaldello potrebbero andare ancor più in difficoltà”.

Come e dove può vincerla, il Brescia?

“Pareggiando il più possibile l’intensità avversaria e facendo uscire la maggior qualità. Trapattoni quando allenava la Juventus diceva: “Andiamo ad Ascoli e travestiamoci da provinciale”. Se lo faceva quella Juve che vinceva tutto, non deve certo vergognarsi di farlo anche il Brescia lunedì pomeriggio”.

Come valuta i portieri delle due squadre?

“Micai mi piace più di Andrenacci e Lezzerini: è reattivo, ha personalità, dà sicurezza alla difesa. E se il Brescia si dovesse salvare, per l’anno prossimo gli consiglio Paleari: senza di lui il Benevento sarebbe già retrocesso aritmeticamente”.

Il suo amico Luciano De Paola, con il quale avete diviso le esperienze di Brescia e Cosenza, potrebbe essere il futuro responsabile del settore giovanile biancoazzurro. Che ne pensa?

“Sarei contento per lui e per il Brescia, che ha bisogno di gente che ha a cuore questa squadra. Cellino deve smetterla di fare confusione, al Brescia serve stabilità”.

Se De Paola le chiedesse di venire a formare i giovani portieri del Brescia?

“Io sto bene dove sto, ho più di 100 portieri nell’Accademy qui a Napoli. Poi sono sincero: lavoro dal lunedi al venerdi e il sabato e la domenica mi rilasso. Certo se Luciano avesse un progetto serio, farei fatica a non imbarcarmi sul primo aereo disponibile: devo tanto a lui e a una piazza come Brescia dove vincemmo un fantastico campionato di serie B, con un gruppo di eccellenti giocatori e di uomini veri”.

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