TUTTI AL RIGAMONTI: IL BRESCIA E’ DELLA CITTÀ, NON IL BUSINESS DI UN UOMO

La partita con il Cosenza da vivere anche come una giornata dell’orgoglio biancoazzurro: spingere la squadra a una vittoria salvezza e mandare un chiaro messaggio a chi di dovere

Brescia. Inutile fare calcoli e tabelle: la nostra finale di Champions è quella di Lunedì primo maggio, e da lì tutto prenderà una direzione probabile, in caso di sconfitta sarebbe salvo il Cosenza, e noi quasi andati, col pareggio saremmo costretti a fare miracoli altrove mentre, in caso di vittoria, potremmo pensare di salvarci, o fare i playout, contando sulle nostre forze, senza scomodare ipotesi fantasiose.
Io lo capisco che siamo tutti delusi, incazzati, amareggiati per tutto quello che è successo in questa annata tribolata, inutile rivangarlo, come è ininfluente additare ora i colpevoli, ormai ben noti, di questa debacle: ci sarà, poi, la nostra piccola Norimberga, si faranno i processi a bocce ferme, come è di prassi.
E capisco anche le perplessità degli abbonati, lo sono anche io, di fronte agli sconti sui biglietti, e nessun pensiero rivolto ai fedelissimi del Rigamonti ma, si sa, la sensibilità non fa parte del DNA del Leader Maximo…
Ma adesso è il momento di lasciare da parte le menate, le delusioni, e le insofferenze verso personaggi e strutture ( abbiamo ancora gli obiettori di Rigamonti!), e di fare vedere, a chi di dovere, che il bresciano c’è, quando è il momento di farsi valere, i biglietti costano meno del solito, è una giornata in cui la stragrande maggioranza non lavora, e bisogna lanciare un messaggio chiaro al Presidente: Lei, che è un co…rtese uomo di mondo, ha visto a cosa ha rinunciato, snobbando il rapporto con l’ambiente ed i tifosi?
E che non si faccia venire strane pulsioni, tipo quella di salvarsi e sperare che tutto finisca nel dimenticatoio, troppo grandi sono le fratture e le delusioni arrecate a chi ama la Leonessa, per rimanere al timone di una società con tutto l’ambiente contro. Se vuole restare nel calcio, venda, compri altrove, e faccia tesoro degli errori di quest’anno. Qui è finita la luna di miele da un bel pezzo e siamo ad un passo dal divorzio.
Un altro motivo è quello di dimostrare a qualcuno, e sembra che ci sia qualche soggetto interessato a subentrare, che c’è una squadra seguita da un buon numero di gente, di una provincia che conta ben oltre un milione di abitanti, che è il momento di mollare gli indugi e uscire allo scoperto: quale momento migliore, se non quello di essere visto come il salvatore della Patria? Certo, non è la stessa cosa investire in un capriccio costoso in qualche paesone senza una storia calcistica, vuoi  mettere l’orgoglio di essere il condottiero di una piazza importante? Portarla dove meriterebbe davvero, e non solo a chiacchiere, è quello che ti regala l’immortalità sui rotocalchi del calcio, dove ci sono campioni, giocatori eccellenti, allenatori, D.S. e anche presidenti. La storia, insomma, quella che resta scritta in maniera indelebile, perché riferita a personaggi in realtà rilevanti, non a meteore.
E così proviamoci, a riempire lo stadio coi nostri colori, facciamo vedere che ci siamo, e facciamoci sentire, dai giocatori, dall’arbitro, e anche da chi ci considera un fastidioso accessorio del suo business.

Ezio Frigerio

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