MAIFREDI: “ORA PENSIAMO A SALVARCI POI TANTO CELLINO E’ INTELLIGENTE E SA CHE LA PIAZZA NON LO VUOLE PIÙ QUINDI CEDERA’ IL CLUB A PRESCINDERE DAL RISULTATO FINALE”

L’ex Rondinella: “A Reggio bisogna andare per vincere, il pareggio non serve. Dire che sono tutte finali è una banalità, ma i giocatori quando scendono in campo devono pensare che sia proprio così”

Brescia. Gigi Maifredi, già giocatore, allenatore e direttore tecnico del Brescia, presente all’evento “Barista per un giorno”, ha rilasciato un’intervista esclusiva al direttore di bresciaingol.com Cristiano Tognoli, analizzando il momento della leonessa, guardando positivamente a questo finale di stagione e giudicando la presidenza di Massimo Cellino.

È ancora vivo questo Brescia come dicono gli ultimi due risultati?

“Assolutamente sì. Ho visto Bisoli prima della partita contro la Ternana e gli ho ricordato che non è ancora finita. Mi fa piacere che questa mia frase abbia portato bene con 4 punti in due partite. Le sfide casalinghe saranno decisive. Cedo che la squadra ha acquisito la certezza di potercela fare, mentre prima era in caduta libera. Non vincere per tanto tempo crea insicurezza, ma ora penso sia cambiato il vento”.

Quanti punti servono per arrivare almeno ai play-out?

“In queste situazioni devi vivere alla giornata. Dire che sono tutte finali è sì una banalità, ma il giocatore deve credere che sia così. Prima ho parlato con Caracciolo che mi ha detto che a Reggio Calabria si deve vincere e ha ragione, perché non ci si può accontentare del pareggio. Bisogna essere convinti di fare bottino pieno e sfruttare il momento negativo della Reggina, che dopo la penalizzazione sarà demoralizzata”.

Per questo Brescia trepidano tante persone…

“Io sono nato a pane e Brescia, quindi vederlo in difficoltà mi fa soffrire. Sono cresciuto nelle giovanili di questa squadra e anche se dopo mi sono disinteressato, per ovvi motivi, non cambia quello che ho nel cuore. Quando guardo una partita guardo il Brescia, non le altre squadre”.

Chi sembra non averlo a cuore è però chi gestisce questa squadra…

“La domanda sorge spontanea: è di Brescia? No. Oggi il sistema calcio permette a chiunque di andare a fare business dove vuole. Quando andrà via sono sicuro che qualcosa avrà guadagnato. È vero che ha portato la squadra in Serie A, ma non ha gestito bene l’opportunità. Con qualche acquisito mirato saremmo ancora nella massima serie, perché questa provincia non ha nulla da invidiare a Bergamo o Verona, nonostante ce lo vogliono far pensare. Siamo appassionati, ma non sempre lo dimostriamo. Ora serve dare la spinta per ottenere la salvezza, perché il Brescia in C mi manda in depressione”.

Può esserci un Brescia senza Cellino indipendentemente da come andrà a finire la stagione?

“Cellino è intelligente e avrà calcolato i pro e i contro del restare in una piazza che non lo vuole, quindi credo che lascerà a prescindere dal risultato finale”.

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