LUCARELLI: “ALMENO UN PUNTO LO MERITAVAMO, MA IL BRESCIA E’ STATO BRAVO AD APPROFITTARE DEI NOSTRI ERRORI”

L’allenatore della Ternana mastica amaro: “Bravi gli uomini di Gastaldello ad approfittare dei nostri approcci. Creiamo 10-12 palle gol a partita, ma non è un caso se abbiamo uno dei peggiori attacchi del campionato”

Brescia. Cristiano Lucarelli commenta con lucidità, seppure con grande e comprensibile amarezza, la sconfitta della sua Ternana a Brescia dopo una partita nella quale le occasioni agli umbri non sono mancate, ma a mancare è stata la mira…

Il risultato vi sta stretto?

“Si. Almeno un punto lo meritavamo. Il pareggio era sicuramente il risultato più giusto. Il Brescia è stato bravo a partire forte e a sfruttare i nostri errori. Loro hanno cercato il gol subito per poi difenderlo in tutti in modi, hanno messo tanta buona volontà e spirito di sacrificio. Il risultato è giusto per loro e per quello che ci hanno messo, per noi però no. Non è certo colpa del Brescia se abbiamo commesso tanti errori, hanno approfittato dei nostri approcci all’inizio dei due tempi”. 

La vostra sconfitta è stata quindi soprattutto una questione di mira?

“Creiamo 10-12 palle gol a partita, ma siamo uno dei peggiori attacchi del campionato e questo vorrà pur dire qualcosa”.

La Ternana ha affrontato di recente anche Benevento e Spal, chi le ha fatto l’impressione migliore?

“Il Brescia è una squadra attrezzata, non siamo riusciti a segnarle tra andata e ritorno. Rimane un enigma come avevo detto alla vigilia, così come il Benevento o il Crotone l’anno scorso. Se avessimo pareggiato poteva esserci anche un contraccolpo per loro e magari potevamo anche vincere, ma è andata così”.

Lei ha provato a cambiare anche tre moduli. Tutto inutile…

“Ho ereditato da Andreazzoli un impianto con la difesa a tre, lui è più bravo di me a farla, non posso stravolgere il suo lavoro. Per noi difendere a 4 diventa difficile proprio per le caratteristiche dei nostri giocatori. E’ un’esigenza che ho sposato, ma finora abbiamo anche preso pochi gol. In campo aperto facciamo fatica a difendere a 4, nel secondo tempo ho tolto Sorensen proprio perchè è un po’ più lento e soffre”. 

Com’è lavorare con Bandecchi ?

“Tra noi c’è stima reciproca. Non mi ha mai chiesto la formazione. All’esterno passa un’immagine che non è la sua. Abbiamo un rapporto di affetto, a prescindere dall’esonero che mi ha visto protagonista e che fa parte del mestiere. E’ un presidente che ti mette alla prova sotto ogni punto di vista. Non rinuncia mai a dire la sua anche in modo folcloristico, crea interesse mediatico per quello che dice, ma credetemi che è diverso da come può apparire”.