Dovendo ancora affrontare Spal (in trasferta) e Cosenza (in casa) bisogna trarre convinzione dai risultati con le dirette concorrenti per la salvezza
Brescia. Il paradosso, insegnano gli antichi, è qualcosa che va contro (parà, in greco) la credenza (doxa). E in una stagione in cui, fino ad ora, le aspettative e le speranze sono state quasi sempre tradite e nella quale i numeri di paradossale hanno avuto quasi tutto (attaccanti con strisce aperte di sedici e quattordici gare senza segnare, con conseguente peggior attacco al quale si aggiunge, come se non bastasse, anche la seconda peggior difesa) anche il rendimento del Brescia contro le squadre che gli fanno compagnia nei bassifondi della classifica è da analizzare. Perché vedere una squadra ultima, ma con il miglior rendimento stagionale contro le cinque più immediate avversarie, lascia inevitabilmente dei dubbi e allo stesso tempo delle speranze.
I numeri non mentono. In una sorta di mini campionato tra le ultime sei, il Brescia ha ottenuto 12 punti su 24, frutto di tre vittorie (contro Benevento in Spal e Perugia in casa), tre pareggi (due con il Venezia e il terzo nella sfida esterna contro il Cosenza) e due sconfitte (contro Perugia e Benevento lontano dal Rigamonti). Un rendimento dettato soprattutto di una partenza a razzo grazie alla quale per mesi la squadra con la V bianca sul petto è rimasta lontana dalle zone complicate della classifica. Le dirette concorrenti hanno fatto peggio: Venezia e Perugia sono infatti a quota 11 (anche se la squadra umbra ha giocato meno gare di tutte in questa speciale classifica), a seguire troviamo Benevento a quota 10, Cosenza a 9 e infine la Spal con 7 punti.
Solo casualità? I numeri, come sempre si dice, contano, ma fino ad un certo punto. Spiegano, ma non fino in fondo. Alcune valutazioni però si possono comunque fare e la prima è che certamente il Brescia non è per ora la squadra peggiore del “lotto” delle ultime, visti i risultati; in secundis che forse Pep Clotet aveva ragione, quando il 21 gennaio, durante la conferenza stampa della vigilia di Brescia-Frosinone, si interrogava sul perché delle tante critiche dopo alcuni pareggi esterni, risultati fino a quel momento sicuramente non disprezzabili: la sua squadra era infatti partita molto forte, subendo poi un normale periodo di flessione, in cui però dei punti erano comunque arrivati: in circostanze normali e in un ambiente di lavoro più sereno, forse sarebbe riuscito a raddrizzare la rotta. Ma questo, per inciso, vale anche per Alfredo Aglietti e Davide Possanzini: ora infatti Daniele Gastaldello ci sta provando, pur con tutti i limiti della rosa, sia strutturali sia autoinflitti, di cui siamo tutti ben consci.
Il rush finale. Tuttavia non è più il tempo dei se e dei ma. Ora c’è una salvezza o, più realisticamente, un playout da ottenere e due scontri diretti da vincere. Il buon andamento con le dirette concorrenti lascia qualche speranza visto che nelle ultime otto giornate le Rondinelle dovranno ancora affrontare Spal (in trasferta) e Cosenza in casa. Bisognerà certo migliorare il rendimento esterno dato che la vittoria fuori casa manca dal 10 settembre scorso (3-1 a Modena). Infine si potrebbe anche cercare qualche impresa contro le squadre attualmente in zona playoff perché, a parte la vittoria della prima giornata contro il Sudtirol che a ripensarci strappa un sorriso (sempre a proposito di paradossi), il saldo recita solamente tre pareggi contro Genoa, Cagliari e Palermo. Ma forse sarebbe chiedere troppo. Ah, maledetti paradossi…
Classifica punti ottenuti negli scontri diretti tra le sei squadre in fondo alla classifica di B (tra parentesi le gare giocate)
1) Brescia 12 (8)
2) Venezia 11 (8)
3) Perugia 11 (6)
4) Benevento 10 (8)
5) Cosenza 9 (7)
6) Spal 7 (7)