LA GAZZETTA DELLO SPORT: “BRESCIA CALCISTICA E’ SOTTOSOPRA. IN SALITA FERALPISALO’ E LUMEZZANE, IN DISCESA IL BRESCIA”

La rosea dedica una pagina alla situazione del pallone di casa nostra, chiedendosi come mai Pasini e Camozzi fanno calcio in provincia. Del Bono: “Il Brescia non riesce a coinvolgere le imprese locali: poca passione e timore della piazza”. Caracciolo: “Cellino ha sbagliato a separarsi da Marroccu, sogno un rilancio firmato dai bresciani”. Facchi (Figc): “Da quando è andato via Corioni, il Brescia non investe più nel settore giovanile”

Brescia. La Gazzetta dello Sport oggi dedica una pagina intera al calcio bresciano e alla gerarchie che stanno per ribaltarsi. Partendo dal presupposto che la provincia di Brescia ha un Pil superiore ad almeno quattro stati del consiglio europeo (Malta, Cipro, Estonia e Lettonia), il maggior quotidiano sportivo nazionale si chiede come mai il Brescia stia rischiando di retrocedere in C mentre la FeralpiSalò, nato solo 14 anni, è vicina alla promozione in B e il Lumezzane, rinato da zero nel 2018, sta per essere promosso in C. “Due piccole società, ma con proprietà di lusso e progetti lungimiranti che stanno dando i frutti. Non come a Brescia” scrive Nicola Binda.

Vengono ospitate anche due interviste a Emilio Del Bono, Emanuele Moraschini e Andrea Caracciolo. “La città sta crescendo sotto ogni punto di vista – dice il sindaco uscente – quindi quanto sta accadendo nel calcio è un’anomalia. E dispiace. Gli imprenditori locali non hanno passione e se l’hanno non se la sentono di affrontare la piazza. Io ci avevo provato con Pasini, ma preferisce Salò per i motivi di cui sopra. E’ arrivato Cellino e meno male perchè ha supplito alla carenza dei bresciani, ma ora serve un progetto a lungo termine che consenta di mettere mano anche allo stadio. Non c’è invidia verso le squadre della provincia, ma a Brescia ci sono famiglie che potrebbero fare la Champions League, vedi Beretta il cui nonno è stato presidente in passato”.

“Brescia, pur essendo città ricca, non sa costruire un progetto per la serie A – dice Emanuele Moraschini, presidente della Provincia -. Servono sinergie tra imprenditori e istituzioni affinchè la squadra di Baggio e Guardiola non sia solo un ricordo”.

Stefano Facchi, presidente dell’associazione Figc di Brescia, sottolinea: “Da quando è andato via Corioni, il Brescia calcio non investe più nel settore giovanile mentre l’Atalanta va ancora negli oratori. Se il Brescia retrocede è un disastro, ma troppi cambi di allenatore si pagano”.

Andrea Caracciolo dice: “Il Brescia aveva un grande presidente come Corioni. Cellino sa di calcio e l’ha sempre fatto bene, ma ha sbagliato a separarsi da Marroccu. La piazza merita di più, spero si arrivi alla salvezza. Sogno un rilancio con imprenditori bresciani”.