PER RISOLVERE IL PROBLEMA DELL’ATTACCO PERCHE’ NON PROVARE NDOJ FALSO NUEVE?

Nel dibattito apertosi a più livelli, inseriamo anche la nostra proposta tattica per Gastaldello

Brescia. Ventotto punti, con 4 lunghezze dai play-out e 5 dalla salvezza diretta: questa è la situazione in cui si trova il Brescia, ad 8 giornate dalla fine. Tutti i dati dicono che le Rondinelle sono prossime alla “Serie C”: 16 partite senza vincere (impietoso record raggiunto!), solo 23 gol fatti e ben 44 subìti. Ma all’appello mancano ancora 8 partite, che devono essere giocate al massimo per cullare ancora qualche speranza. E la realtà può essere sovvertita solo se il Brescia inizia a vincere. Il problema cronico, però, da cui deriva la mancanza di vittorie è la grave e persistente carenza nel reparto offensivo.

Astinenza. Attualmente Florian Ayè, sempre schierato come unico attaccante con 2 mezze punte a supporto, non riesce più a segnare: il parigino non va in gol dal 27 novembre 2022, data dell’ultimo successo della Leonessa (contro la Spal). Come fare allora per cambiare registro? Se giochi, anche benino, ma non segni, inevitabile che poi prendi gol e, quasi sempre, perdi. In effetti, a parte i 3 pareggi con Cittadella, Cagliari e Venezia, in cui sono arrivati solo 2 gol e ad opera di due centrocampisti (Bisoli e Van de Looi) dopo vari arrembaggi, col Genoa il Brescia ha provato a fare la partita, imbottigliando bene gli avversari per quasi tutto il primo tempo, ma senza riuscire mai a concretizzare le peraltro non molte chances avute. Di converso il Genoa è passato appena ha visto che il burro della difesa bresciana si stava per sciogliere e da lì non c’è più stata storia. La domanda, quindi, è: che cosa deve fare il Brescia per segnare e, quindi, possibilmente per vincere? Perché, per esempio, continuare ad insistere con il veloce Rodriguez arretrato e Galazzi sulla mancina a supporto dell’unica punta Ayè? Ormai il Brescia non ha più nulla da perdere e deve avere come unico obiettivo la vittoria e, per farlo, deve schierare uomini che possono fare costantemente breccia nelle difese avversarie.

Come si cambia… Perché, quindi, non approfittare dell’unico che in questo Brescia sa accendere la luce, Emanuele Ndoj? Perché non metterlo in condizione di fare male o di far fare male, schierandolo come “falso nueve”? Tra l’altro, su wikipedia, alla voce “Tiki-taka”, in un paragrafo dedicato al calcio senza prime punte, si legge proprio che “la prima punta viene sostituita dal cosiddetto falso nueve (“falso nove” in spagnolo), ovvero da un giocatore (spesso un centrocampista oppure una seconda punta) abile sia nella finalizzazione che nella rifinitura”. Sembra proprio che si stia parlando di Emanuele Ndoj, abile infatti sia nella finalizzazione sia nella rifinitura; schierato come falso nueve, potrebbe avere Rodriguez e Flavio Bianchi a supporto, scalando Galazzi sulla mancina del centrocampo, insieme a Bisoli e Van de Looi. Uno come Ndoj potrebbe essere quindi il grimaldello per aprire o per far aprire le serrature avversarie, giocando nel tridente insieme a Rodriguez e Bianchi. Obiettivo vittoria!

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