SEMPRE PIU’ GIU’

Il Brescia s’inchina al Genoa, che passa al Rigamonti con i gol di Salcedo e Gudmundsson (doppietta). Rondinelle a -5 dalla salvezza diretta e -4 dal play out quando mancano solo 8 giornate. A fine gara dura contestazione degli ultras, che fanno irruzione in tribuna alla ricerca di Cellino

Brescia. E adesso che si fa? Verrebbe da chiedere all’uomo che ha prodotto questo sfacelo calcistico, se solo avesse l’umiltà di accettare un confronto verbale per fare un’analisi di quello che sta producendo nell’annus horribilis biancoazzurro. Secondo i canoni (illogici) di Massimo Cellino bisognerebbe cambiare di nuovo allenatore. Gastaldello ha ottenuto solo 3 punti in 5 partite. Pochi, troppo pochi, per non sprofondare verso quella serie C che da oggi appare più vicina: 4 punti da recuperare sui play out, 5 sulla zona salvezza, a sole 8 giornate dalla fine. A forza di non vincere (il primo aprile, giorno del prossimo match ad Ascoli dopo la sosta, saranno passati 125 giorni dal 2-0 alla Spal del 27 novembre) poi succede che le dirette concorrenti non ricambino la cortesia e quindi che il Cosenza faccia il colpaccio in casa della capolista Frosinone, il Perugia passi a Cittadella e il Venezia ad Ascoli. Perdono solo Benevento e Spal, che in questo momento non è difficile indicare come la damigelle del disonore per una retrocessione diretta che riporterebbe la Brescia calcistica indietro di 38 anni.

Il Genoa esulta mentre Van de Looi è a testa bassa

L’analisi. Gastaldello si trincera dietro l’orgoglio e la speranza che è l’ultima a morire. Retorica calcistica. Seppure con ancora 24 punti a disposizione, non si capisce come e dove questa squadra possa andare a prendersi i punti per arrivare almeno ai play out; con un centravanti che tocca 10 palloni e su 7 passaggi (compresi anche gli appoggi) ne sbaglia 4. Questo dicono le statistiche di Florian Ayè, l’uomo che Cellino ha messo alla berlina di tifosi e critica proteggendolo, coccolandolo come nemmeno un cucciolo di gattino sul ciglio della tangenziale. Perchè un attaccante così mediocre deve sempre avere una maglia garantita? Non vogliamo creare capri espiatori, ma è anche arrivato il momento di cancellare gli alibi. Non ha palle giocabili? Non è vero. Oggi è stato innescato con un bel cross di Jallow, ma ha colpito male di testa, ha avuto un’occasione potenzialmente pericolosissima dentro l’area, ma ora che ha capito dov’era e caricato il tiro, Vogliacco l’aveva già disinnescato. Il Genoa ha vinto grazie a una solidità e un’autostima che Gilardino sta costruendo da 15 partite (una sola sconfitta), ma anche con una qualità alta, quella qualità che la rosa del Brescia non riesce minimamente a pareggiare in alcun reparto. Il peccato originale restano i due mercati arroganti di Cellino: in estate come a gennaio, il presidente si è impuntato a fare il contrario di quello che la logica e la competenza suggerivano. Eh sì perchè qui ormai c’è anche incompetenza acclarata. Il Genoa ha vinto sfruttando un errore della difesa bresciana (sfruttato da Salcedo) e due contropiede (di Gudmundsson, l’autore dell’assist per il vantaggio), la Leonessa ha tirato una sola volta in porta, con Ndoj sullo 0-2.

Galazzi nella morsa di Bani e Badelj
Situazione sempre più brutta per il Brescia, a -4 dai play e -5 dalla salvezza diretta
Sabelli, ex di turno, fischiatissimo quando è stato sostituito

Aria pesantissima. A fine gara è esplosa la dura contestazione verso il responsabile di tutto questo: Cellino, prima applaudito ironicamente e poi insultato, già in tribuna da numerosi tifosi, ha dovuto rifugiarsi negli spogliatoi prima del fischio finale per evitare il contatto con centinaia di ultras che hanno fatto il loro ingresso in tribuna. Sinceramente non capiamo nemmeno perchè abbia deciso di presentarsi allo stadio, esibendo per altro un rosario che continuava a sgranare durante il match, ripreso dalle telecamere delle pay tv, che hanno così esportato potenzialmente in tutto il mondo l’immagine patetica di un uomo che ora dovrebbe stare il più lontano possibile da squadra, allenatore, città. Forse, e sottolineiamo forse, solo così potrebbe esserci ancora un po’ di serenità e magari di speranza per salvare il salvabile. E dato che l’ultima volta che il Brescia ha vinto (2-0 con la Spal il 27 novembre scorso) il presidente era dimissionario e assente al Rigamonti, si sa mai che la sua tanto cara scaramanzia possa, per una volta, colpire nel segno.

A fine gara è scoppiata la dura contestazione verso Cellino, che gli ultras sono andati a cercare in tribuna

METAMORFOSI TATTICHE

Dal 1′ (4-3-2-1)

Andrenacci; Jallow, Adorni, Papetti, Huard; Bisoli, Van de Looi, Ndoj; Galazzi, Rodriguez; Ayè.

Dal 13′ st sullo 0-1: Adryan per Galazzi (4-3-1-2)

Andrenacci; Jallow, Adorni, Papetti, Huard; Bisoli, Van de Looi, Ndoj; ADRYAN; Rodriguez, Ayè.

Dal 27′ st sullo 0-2: Bianchi e Niemeijer per Ayè e Rodriguez (4-3-1-2)
Andrenacci; Jallow, Adorni, Papetti, Huard; Bisoli, Van de Looi, Ndoj; Adryan; BIANCHI, NIEMEIJER

Dal 37′ st sullo 0-2: Listkowski per Bisoli e Labojko per Van de Looi (4-3-1-2)

Andrenacci; Jallow, Adorni, Papetti, Huard; Bisoli, LABOJKO, LISTKOWSKI; Adryan; Bianchi, Niemeijer.