L’allenatore del Venezia non dispera nonostante la brutta sconfitta di Frosinone e punta ad ottenere le quattro vittorie ad oggi secondo lui necessarie per ottenere la salvezza: «Abbiamo pagato le tre partite in una settimana e le lunghe trasferte. Il Brescia ha giocatori perfetti per la B».
Venezia. Paolo Vanoli, nella conferenza stampa della vigilia, insiste principalmente su un concetto: ovvero che i giocatori più esperti della rosa dovranno aiutare i giovani per ottenere le vittorie necessarie alla salvezza, partendo dalla gara contro il Brescia.
Cosa vi siete detti dopo la partita di Frosinone e come si affronta uno scontro diretto come quello contro il Brescia?
«Per quanto riguarda la partita con il Frosinone, ci siamo detti che ciascuno di noi può dare qualcosa in più e che adesso inizia il nostro vero campionato; della scorsa partita tutti ne hanno fatto una tragedia, ma invece io non la penso così. Nelle ultime gare infatti abbiamo fatto trasferte importanti, e la nostra squadra ha pagato la terza partita in una settimana, perché abbiamo disputato gare di uno spessore psicofisico altissimo. Ho detto ai ragazzi nella pausa tra primo e secondo tempo a Frosinone che, cambiando qualcosa, avremmo potuto avere anche qualche chance in più ma dopo cinque minuti l’errore ci ha condannato. In queste tre partite ho avuto coraggio, perché a Bari ad esempio ho fatto giocare dei ragazzi e tutti costoro hanno risposto. Da domani avrò bisogno di tutti con la miglior condizione possibile».
A Frosinone la squadra ha avuto il baricentro più alto del solito? Domani a tuo avviso si può davvero svoltare? Il fatto che domani arbitri Irrati, un internazionale, cosa sta a significare?
«Per quanto riguarda Frosinone secondo me abbiamo fatto tanti errori tecnici. La cosa “positiva” è che abbiamo sbagliato tutti, anche Cheryshev che è un giocatore molto tecnico. Tante ripartenze sono nate da nostri passaggi sbagliati molto semplici, magari non siamo stati più alti del solito contro il Frosinone, ma dobbiamo semplicemente imparare ad accettare l’uno contro uno in difesa. Negli scontri diretti i tre punti valgono doppio, quando sono arrivato siamo entrati in campo da ultimi in classifica, ora ci potrebbero bastare quattro vittorie per salvarci. Domani sarà fondamentale la testa. La partita di domani non sarà la fine, abbiamo il vantaggio di giocare in casa e faremo di tutto per portare a casa i tre punti. Per quanto riguarda invece l’arbitro sapete come la penso, ci sono state situazioni evidenti, ma non le prendiamo mai come alibi: dobbiamo guardare avanti e alla fine tireremo le somme. Aggiungo solo che molto spesso la richiesta di collaborazione da parte degli arbitri è stata travisata quando in realtà era una semplice richiesta di spiegazioni. Tutto qua».
Avendo tu un gruppo molto giovane, stai magari provando più ad utilizzare il bastone piuttosto che la carota?
«È giusto così. Quest’anno è successo un po’ di tutto ed oggi siamo arrivati al punto in cui i giocatori, soprattutto quelli più esperti, si devono prendere le loro responsabilità. Ai Ceppitelli, ai Cheryshev chiedo qualcosa in più: quest’ultimo ad esempio deve tirar fuori di più le sue qualità, perché abbiamo bisogno, non avendo più Jajalo, di un leader tecnico e di personalità. Non ha i novanta minuti, ma è in condizione».
Che Brescia ti aspetti domani?
«Mi aspetto una squadra determinata. Ha una rosa con giocatori di qualità. Partire bene in B è tutto, mentre se parti male perdi subito autostima. Il Brescia ha tanti giocatori che conoscono a menadito la categoria, ci aspetta una gara di agonismo visto che ora contano solo i punti».
Busio è recuperato?
«No, non ha ancora recuperato. Porterò invece in panchina Modolo, che ha recuperato. Un giocatore fondamentale, che si fa sentire quando c’è».
Vuoi lanciare un appello ai tifosi per domani?
«Intanto ringrazio i nostri tifosi, perché ci hanno sempre sostenuto. Ho in mano giocatori molto giovani, che chiedo ai nostri tifosi di sostenere anche nei momenti di difficoltà, anche se sono sicuro che lo faranno. Prometto che sputeremo sangue per i colori del Venezia, l’ho detto dal primo giorno in cui sono arrivato».
Quanto ti piacerebbe giocarla una partita così?
«Tanto, perché vorrei trasmettere che queste partite non devono generare paura ma coraggio, lo stesso che ho visto sia a Bari sia a Pisa. Voglio coraggio e penso che la bellezza di avere dei giovani sia la loro stessa imprevedibilità. Ora mi aspetto che i giocatori di personalità guidino i giovani, guidandoli. Mi sono stancato di ricevere complimenti per il bel gioco, ora voglio i punti».