BRESCIA, C’E’ LA SPINTA DELLA TIFOSERIA. UN UPGRADE PER L’IMPRESA SALVEZZA

Quasi 6000 spettatori domenica scorsa al Rigamonti con il Cagliari, quasi 2000 sostenitori attesi sabato a Venezia

Brescia. Nel momento del bisogno, Brescia risponde presente. O meglio la tifoseria biancoazzurra. Ma ci piace pensare che anche una parte della città, quella che di solito sonnecchia nell’approccio verso il pallone, si stia risvegliando per diventare un upgrade nella disperata corsa salvezza che attende le Rondinelle a dieci giornate dalla fine. Domenica al Rigamonti per la gara con il Cagliari c’erano quasi 6000 spettatori: 5448 il dato esatto, più qualcuno sfuggito alle cifre ufficiali. Solo per la partita con il Benevento quest’anno si era registrato più pubblico: 7248. E si badi bene: nel settore ospiti c’erano non più di 300 tifosi cagliaritani. La Curva Nord ha tifato in modo incessante, dal primo al novantesimo. E l’ottimo secondo tempo dei biancoazzurri, che hanno attaccato proprio sotto il settore più caldo, non può essere stato frutto del caso. La spinta della gente ha portato Bisoli e compagni a giocare una delle migliori frazioni stagionali, orientando la squadra nel saper reagire dopo il mancato rigore per il mano di Dossena e il penalty realizzato da Lapadula, trovando il pareggio proprio con il capitano. Con tanto di esultanza sfrenata sotto la Nord.

Sabato a Venezia è in programma un match che sa di spareggio salvezza. Se il Brescia vince, scavalca i lagunari e potrebbe anche abbandonare la zona retrocessione. Occasione ghiottissima. Il popolo biancoazzurro si è mobilitato. Esauriti in un amen il settore ospiti e anche quello aggiuntivo (1189 il totale) è stato sbloccato anche il settore CN3 che contiene 484 posti. Dovrebbero quindi essere poco meno di 2000 i bresciani sparsi per lo stadio “Penzo” di Sant’Elena dato che sono state tolte le limitazioni relativi alla tessera del tifoso e ai residenti in Lombardia. Considerando anche che il Venezia non ha di solito una tifoseria particolarmente numerosa (3700 la media), per il Brescia sarà quasi come giocare in casa.

Il popolo biancoazzurro sa che non è questo il momento dei processi. Per quelli, ci sarà tempo a fine stagione. Adesso è l’ora di ricompattarsi, di creare un solo nucleo tra squadra e tifoseria. Per evitare uno scivolone in C che sarebbe drammatico sotto tanti aspetti. Quando c’è bisogno, Brescia risponde. Poi tocca ovviamente ai giocatori. Che possono trarre solo beneficio dall’entusiasmo ricreatosi per il bene comune.

BIGLIETTI ONLINE