LA LEGGE DI MURPHY

Il Brescia gioca la miglior partita degli ultimi tre mesi, ma perde ancora. Al Rigamonti passa il Bari 2-0. Era dal 1950 che in B una squadra non cominciava il ritorno con sette sconfitte consecutive. Salvezza diretta ora a -4

Brescia. Stavolta no. Stavolta il Brescia non meritava di perdere. Assolutamente no. Ma è la cara, vecchia, legge di Murphy (se qualcosa può andar male, tranquilli che andrà pure peggio) e anche sconfitte così hanno radici lontane e vanno ricercate nella sottovalutazione estiva del campionato da parte di un presidente che era convinto di poter fare una stagione tranquilla investendo poco o nulla e in un mercato di gennaio, quando ancora si poteva intervenire bene e non c’erano più i guai giudiziari, che si sta rivelando finora fallimentare.

Discesa libera. Il Brescia incasella la settima sconfitta nelle prime sette partite del girone di ritorno: in serie B non accadeva da 73 anni, l’ultima a stabilire questo orrendo primato fu la Pro Sesto nel campionato 1949-50 quando il Brescia chiuse solo sesto, ma con il cannoniere del torneo: Ettore Bertoni, 30 gol. Corsi e ricorsi storici beffardi dato che il Brescia ha adesso anche il peggior attacco del campionato (21 reti come Cosenza e Benevento, ma i campani devono ancora giocare) e non gonfia la rete ormai da 520′ (succede se vendi Moreo, non lo sostituisci e ti appoggi tutto su Ayè). Si resta ancora fermi a quel gol di Rodriguez, illusorio, al 18′ di Brescia-Frosinone 1-3, seconda giornata di ritorno. Il Brescia non vince ormai da tre mesi e quel successo sulla Spal è l’unico delle ultime 20 partite, più di un girone. Come ci ha suggerito il nostro prezioso Stefano Bonelli, nelle ultime 12 partite senza vincere Bisoli e compagni hanno segnato solo 3 gol e ne hanno subiti 22. Difficile, quasi impossibile, con questi numeri horror credere in un recupero sulla salvezza diretta distante ora 4 punti.

Il colpo di testa con cui Benedetti ha portato in vantaggio il Bari al 22′

Segnali di ripresa? Eppure la prestazione con il Bari accende un minimo di folle speranza. Era appunto tre mesi che non vedevamo il Brescia giocare così, in particolar modo quello del secondo tempo. Certo non è un bel segnale, anzi è pessimo, perdere anche quando non meriti, ma così come ci si chiede dove si era nascosto negli ultimi tre mesi il Brescia del secondo tempo, è doveroso pensare che 12 partite da qui alla fine non sono nemmeno così poche. A patto di rivedere questo Brescia, con in più ovviamente il gol perchè in questo giochino è il senso di tutto. Gastaldello ha inizialmente lasciato fuori Ndoj per un centrocampo più muscolare e il 4-5-1 in fase di non possesso stava consentendo una buona copertura. Il piano partita era lasciare il pallone all’avversaria nei primi minuti, facendo densità a centrocampo, per cercare di aggredirla e ripartire per farle male. E non stava nemmeno riuscendo male, se non fosse che al primo affondo il Bari è passato sfruttando una condizione fisica di Cistana che non può essere al top e un Huard in giornata non positiva. Cross di Antenucci (tutto buono, a tenerlo in gioco proprio Cistana) colpo di testa di Benedetti (preferito a Benali, che a Bari è rinato) a staccare tra Karacic e Cistana. Un colpo che avrebbe messo ko il solito Brescia, non questo. Che, dopo essere stato salvato da uno spettacolare Andrenacci sul tiro a giro di Benedetti, nel finale di primo tempo ha fatto vedere di poter combinare qualcosa di buono con Rodriguez e nella ripresa ha dominato. Ma non ha segnato. Ci sono state almeno quattro nitide palle gol. Ci hanno provato tutti: Bjorkengren, Listkowski, Bisoli (un rigore in movimento, l’occasione più ghiotta), Rodriguez, Karacic. Andrenacci ha negato nuovamente il raddoppio al Bari (a Mallamo) poi, come spesso accade in questi casi, è arrivato lo 0-2 con un errore di Olzer e Mallamo a servire Scheidler per il più facile dei gol. E così la seconda peggior difesa del campionato (39 gol in 26 partite, media 1.5), puntellata a gennaio con Coeff ieri nemmeno convocato per scelta tecnica, ha preso gol per la dodicesima partita di fila. Il concetto è semplice: il Brescia non fa mai gol e almeno uno lo prende sempre.

Ma sarebbe delittuoso mollare e pensare che sia già tutto finito. Il barlume del secondo tempo di questa partita con il Bari deve dare energia e convinzione a partire dal turno infrasettimanale di mercoledi sera a Cittadella. Doti da mettere nella forza della disperazione, che a volte può anche fare miracoli.

Dimitri Bisoli e Flavio Bianchi provano ad andare in sinergia

LE METAMORFOSI TATTICHE

Dal 1′ (4-3-2-1)

Andrenacci; Karacic, Cistana, Adorni, Huard; Bisoli, Van de Looi, Bjorkengren; Listkowski, Rodriguez; Ayè.

Dal 19′ st (4-3-1-2) Ndoj e Adryan per Bjorkengren e Listkowski

Andrenacci; Karacic, Cistana, Adorni, Huard; Bisoli, Van de Looi, NDOJ; ADRYAN; Rodriguez, Ayè.

Dal 31′ st (4-3-1-2) Bianchi per Ayè

Andrenacci; Karacic, Cistana, Adorni, Huard; Bisoli, Van de Looi, Ndoj; Adryan; BIANCHI, Ayè.

Dal 40′ st (4-2-4) Olzer per Bisoli

Andrenacci; Karacic, Cistana, Adorni, Huard; Van de Looi, Ndoj; OLZER, Bianchi, Ayè, Adryan.