MIGNANI: “NON FACCIAMOCI CONDIZIONARE DAI PROBLEMI DEL BRESCIA”

L’allenatore del Bari sulla gara del Rigamonti: “Benali sta bene e da ex avrà motivazioni extra”

Bari. Conferenza stampa della vigilia anche in casa Bari, dove un sereno Michele Mignani ha cercato in ogni modo di stemperare gli entusiasmi di una piazza che crede ancora nel sogno serie A. 

Dopo l’arrivo di Gastaldello, è possibile lo stesso intuire qualcosa sul Brescia che scenderà in campo domani?

«È sicuramente più difficile. Questa è una partita a sé, per noi è più difficile da preparare, perché nell’ultimo periodo ci sono stati tanti cambiamenti in casa Brescia. Troviamo una squadra che non viene da un periodo positivo, ha cambiato di nuovo allenatore: noi dovremo allora affrontarli senza pensare a tutto ciò che sta accadendo ai nostri avversari. Dobbiamo metterci nella testa di pensare solo a noi stessi per poter fare risultato». 

Ti riconosci in questa squadra? Solitamente infatti le tue squadre subiscono poco (il Bari è il miglior attacco, ma ha subito ventisette gol, ndr). Ti preoccupano i gol subiti?

«Hai fatto delle considerazioni giuste. Però, se valuto nello specifico, non credo che la mia sia una squadra che subisce molto. Infatti, nelle ultime due partite che abbiamo giocato in casa il nostro portiere non ha dovuto compiere alcun intervento. Certamente però subiamo gol semplici ed evitabili e questo è un dato su cui riflettere. Dispiace subire questi gol, ma credo che la mia sia una squadra compatta in fase difensiva, che raramente concede molto all’avversario».

Ci saranno Folorunsho e Benali?

«Folorunsho non ci sarà. Sta facendo un percorso di recupero personalizzato per recuperare dall’infiammazione che ha. Poi in generale ho dubbi di formazione, i ragazzi si allenano bene quindi i dubbi te li mettono sempre. Andiamo verso una settimana impegnativa, in cui ci saranno più partite, quindi qualcosa andrà fatto: ma ora la mia attenzione è concentrata solo sul Brescia domani». 

Cogliete dei segnali positivi da questo campionato? Il Genoa che pareggia in superiorità numerica, la Reggina che perde da 2-0 sopra…

«Vediamo, bisogna vedere come anche gli altri recepiranno questi segnali negativi. I segnali noi dobbiamo darli partita dopo partita, preferisco guardare il campo piuttosto che alle stelle». 

Il Bari solitamente vince le proprie gare in maniera pulita. Da palla inattiva segna infatti pochissimo. È un punto su cui crescere? A suo avviso manca uno specialista nei calci di punizione?

«Credo si debba differenziare tra una punizione diretta o un calcio d’angolo. È certamente una situazione su cui migliorare, perché siamo carenti. Poi, per mia convinzione personale, la qualità di chi calcia la punizione decide tantissimo e probabilmente in questo qualcosa ci manca». 

Col Cagliari si è visto un ottimo Benali. Crede nell’ex dal dente avvelenato?

«Benali è un ottimo professionista. È arrivato da noi in ottime condizioni, quindi non è stata una sorpresa per me vederlo in campo per novanta minuti. Sono anche convinto che chi ha delle motivazioni extra sul campo riesce a dare il meglio, è successo anche a me da giocatore di voler dare il massimo contro una mia ex squadra. Comunque l’allenatore non deve lasciarsi condizionare da tutto questo, le valutazioni da fare sono tante». 

Cosa cambia con l’arrivo di Benali in mezzo al campo, giocatore diverso da Benedetti e Maita?

«È difficile trovare delle coppie esatte. Ogni centrocampista ha delle caratteristiche diverse e non puoi modificare la preparazione della partita in funzione del centrocampista che schieri, perché magari dopo un minuto esce per infortunio. Poi certamente Maiello, play davanti alla difesa, ha richieste diverse rispetto a quelle della mezz’ala o di un trequarti. Durante la settimana noi proviamo determinati movimenti per mettere in difficoltà l’avversario, ma talvolta quest’ultimo ci sorprende come il Cagliari settimana scorsa: mai avremmo pensato infatti che avrebbe giocato così e di andare sotto dopo un minuto».