MICHELI: “LA CONTESTAZIONE A CELLINO HA SUPERATO I LIMITI CIVILI, HANNO ANCHE CERCATO DI AGGREDIRLO CON DELLE CINGHIE. SIAMO UN CLUB VIRTUOSO MENTRE LA REGGINA NON PAGA L’IRPEF. HO CONSIGLIATO AL PRESIDENTE DI VENDERE, MA SERVE GENTE CON I SOLDI”

Il direttore generale del Brescia ha tenuto una conferenza stampa dove ha toccato diversi punti: “Azerion? Aveva manifestato l’interesse ad acquisire il club, ma B o C non è la stessa cosa. Non siamo una società di scappati di casa. Anche Rampinelli Rota e Ghirardi via per il clima che si è creato. Sulle questioni tecniche giusto che parli Perinetti. Cellino è convinto di salvarsi e anche io. Moreo ha voluto andar via e se non è arrivato il sostituto si vede che non è stato trovato uno all’altezza”

Torbole Casaglia. Conferenza stampa a sorpresa del Brescia calcio. A presentarsi davanti ai microfoni della sala stampa di Torbole Casaglia è stato il direttore generale Luigi Micheli, che ha tenuto a sottolineare come la società sia gestita in modo inappuntabile dal punto di vista economico, ha denunciato un tentativo di aggressione ai danni del presidente Massimo Cellino al quale ha consigliato di cedere la società. Micheli ha anche attaccato la Reggina accusata di non pagare l’Irpef. 

Direttore, come mai questa conferenza stampa a sorpresa?

“C’è una contestazione in atto che ha superato il civile convivere. Una cosa sono gli striscioni, un’altra quello che è successo due venerdi fa quando c ‘è stato un lancio di uova verso gli uffici, all’interno dei quali c’era gente che lavorava. Due giorni fa alcune persone hanno cercato di aggredire Cellino all’uscita da Torbole, c’erano anche delle cinghie… Tutto questo, una società non può tollerarlo. Adesso verranno fatte delle denunce: chi fa certe cose deve assumersi le proprie responsabilità. Si è creato un clima dettato anche da una campagna denigratoria di una parte della stampa bresciana. Veniamo descritti come una società di scappati di casa. Dal punto di vista organizzativo siamo portati ad esempio. C’è stato un ospite, un ex calciatore come Dario Bonetti, che in una trasmissione ha detto che non abbiamo nemmeno un direttore generale. Eccomi qua, sono io. Se facciamo passare messaggi non veri, creiamo esasperazione. Non abbiamo debiti, siamo virtuosi, il Brescia lavora con soldi suoi, non quelli delle banche. Siamo in un momento non positivo sul campo, ma fuori è un’altra cosa. Se retrocediamo, il danno principale ce l’ha il club. La gente chiede dove sono finiti i soldi di Tonali, ma i bilanci sono pubblici. Gli utili sono sempre stati messi a patrimonio della società, nessuno ha ridistribuito. Il presidente non porta nemmeno i rimborsi delle spese dei pranzi di lavoro. Il dottor Midolo, messo dal Tribunale, ha potuto verificare tutto questo”. 

Virtuosi nei bilanci, ma non sul campo, può bastare?

“Quando Cellino acquistò il Brescia uscì un debito che fu rateizzato e che non era stato esposto in bilancio. Qualcuno è riuscito a fregare Cellino? Evidentemente sì, non è così scaltro come pensate voi. Quando sono arrivato a Brescia ho chiesto a Cellino come aveva fatto ad acquistare una società così e con un accordo capestro col Comune. Paghiamo sia le spese ordinarie che straordinarie sullo stadio, non succede da nessuna palla. Dobbiamo pagare anche i vigili urbani, lo sapevate?”. 

Come mai si sono dimessi Rampinelli Rota e Aldo Ghirardi?

“Si è parlato di motivazioni personali, ma per me è a causa del clima che si è creato. Da bresciani si sono trovati in difficoltà. Come mai l’imprenditoria bresciana non si affaccia ad acquistare la società? Conobbi Bonometti tramite la pallanuoto quando ero nel Cda della Pro Recco, è una persona eccezionale, ma il calcio non è un’industria e qualcuno non si vuol ritrovare la gente che contesta sotto le fabbriche”. 

Non crede che anche qualcuno all’interno del Brescia calcio, in particolare Cellino, debba farsi un esame di coscienza?

“Sicuramente. In una società ci sono addetti e responsabili, io rispondo per le mie cose. La Reggina da marzo non sta pagando l’Irpef, ma solo gli stipendi. Secondo noi e altre società va esclusa dal campionato. Da noi queste cose non succedono. Può darsi siano stati fatti degli errori, ma paghiamo tutto. Cellino non sapeva fino a mezzora fa che sarei venuto in conferenza stampa. Dobbiamo aprirci, far capire come siamo, ci sono discorsi che vanno fatti”. 

Guardi che nessuno ha mai criticato il Brescia per questioni di bilancio, ma i conti tecnici non tornano. Non trova?

“Non posso sentire discorsi senza fondamento. Diamo l’idea che siamo degli scappati di casa. C’è gente che in sede lavora 10 ore al giorno. Sono il più vecchio, abbiamo un gruppo giovane, ma di gente che lavora sodo. Cellino ha fatto anche aumenti di capitale”. 

Poi però punta su preti che fanno esorcismo, come ha scritto il Daily Mail…

“Quel prete viene ogni tanto a dire messa. Venne anche l’anno della promozione”. 

E’ possibile che rientrino le dimissioni dei due consiglieri del Cda ?

“Loro da bresciani la sentono di più, io vado a casa a Carrera nel week end e mi isolo. E’ diverso il mio attaccamento da quello di un tifoso viscerale. Ho anche parlato con loro per cercare di far rientrare queste dimissioni. C’è un Cda settimana prossima, vediamo se verrano ratificate”. 

Perchè avete gestito così Possanzini?

“Sulle questioni tecniche non ci metto becca. Chiedete al responsabile dell’area tecnica, che è Perinetti”.

Che fine ha fatto Azerion?

“Mi risulta che questa società avesse manifestato un interesse all’acquisizione. Ma se voi volete comprare un club aspettate almeno di vedere se è in B o in C, o no? Non è la stessa cosa”. 

Ma il Brescia è in vendita oppure no?

“Il presidente ha passato un momento che non auguro a nessuno. Io gli consiglierei di vendere. Lo odiano tutti. Ma occorre gente che viene con i soldi, con l’offerta giusta. Per mantenere il valore patrimoniale bisogna salvarsi”. 

Come mai il Centro Sportivo non è stato messo a bilancio?

“Fu acquistato come Eleonora Immobiliare per non metterlo in pancia al Brescia calcio perchè si temeva di trovare qualcosa di strano e quindi di mettere in difficoltà anche il Centro Sportivo. Alla Spezia l’avevamo incorporato poi abbiamo dovuto scorporarlo. Non sempre è funzionale portare il Centro Sportivo dentro una società”.

Perchè è stato venduto Moreo senza sostituirlo con un giocatore all’altezza?

“Cellino è stato costretto a vendere Moreo, il giocatore ha voluto andar via anche perchè il Pisa gli dava di più. Si vede che l’area tecnica non ha trovato un attaccante di ricambio. Per Moreo era l’ultimo contratto. Ad agosto, Cellino era riuscito a non venderlo, stavolta non era possibile”. 

Ma degli errori tecnici commessi da Cellino perchè non si parla mai?

“Bisogna vedere se ci ha messo del suo il presidente o qualcun altro per quanto riguarda  il campionato scorso… E non dico altro. Se retrocede, Cellino ha un danno economico incalcolabile”.

Il presidente quindi è convinto di aver fatto il possibile per rinforzare questa squadra a gennaio?

“Nella sua testa evidentemente si. Non è un sadico, non lo fa apposta per retrocedere. E’ convinto che la sua squadra va bene così. E può salvarsi. Io penso che non è una squadra che merita di essere in questa posizione di classifica e sono convinto che ci salveremo”.