Dopo il ko di Benevento, l’allenatore biancoazzurro non perde la speranza e rilancia: “Dobbiamo capire il perchè dei primi 5-6’ di inizio secondo tempo in balìa delle onde. Non siamo una squadra in grado di fare partite sporche. L’atteggiamento di Karacic dopo la sostituzione non va assolutamente bene e gliel’ho già detto, fa anche brutta figura verso chi lo viene a vedere. Sarò pazzo, ma io credo nella salvezza”
Benevento. Davide Possanzini ha il compito di tenere alto il morale di una squadra che adesso è in grave difficoltà. A fine gara, Cellino autorizza solo l’allenatore ad andare in sala stampa. Nessuno dei giocatori viene mandato a rispondere alle domande dei giornalisti.
Possanzini, vuole iniziare lei con un’analisi prima delle domande ?
“Ho visto una squadra che ha sempre provato a giocare a calcio, nelle condizioni di classifica in cui è non è poco. Abbiamo provato a fare qualcosa con la palla, abbiamo rischiato poco. Dobbiamo capire il perchè di quei 5-6 minuti a inizio secondo tempo in balia delle onde. Mi interessa il gioco e sono sicuro che giocando a calcio ci salveremo”.
Cosa risponde a chi sostiene che in questo momento non c’è allenatore che possa salvare il Brescia calcio?
“Le parole le porta via il vento. Da fuori è troppo facile dare sentenze. Bisogna lavare i panni in casa”.
Il trend è negativissimo. A che cosa bisogna appellarsi?
“Non c’è altro che il lavoro. Non ci tira fuori nessuno da questa situazione, se non noi stessi. Non sono così presuntuoso da dire che salverò di sicuro questa squadra, ma ci credo. So che stare 19 partite vincendo solo una volta è pesante, ma il calcio è strano. Sono nel calcio da tanti anni, ho accettato questo incarico perchè ci credo fermamente. Sarò pazzo, ma ci credo”.
Stellone ha detto che sono riusciti a vincere perchè hanno fatto una partita sporca, il Brescia ha le caratteristiche per giocare in questo modo?
“Non possiamo fare partite sporche proprio per le nostre caratteristiche. Se teniamo gli avversari lontano dall’area non rischiamo, se li tiriamo dentro prendiamo gol. Tello fa un controllo e segna, noi prendiamo il palo. Se la vedo da fuori, non da allenatore della squadra in causa, dico che il Brescia deve vincere per come ha cercato di giocare invece hanno vinto loro. Ci sono state molte situazioni in cui abbiamo liberato i giocatori, ma non siamo riusciti ad affondare il colpo. A inizio partita ad esempio c’è stato un tre contro due dopo che abbiamo recuperato palla e non abbiamo calciato in porta. Non dico che è colpa dei giocatori, probabilmente devo fare di più io per farmi capire. Devo intravedere qualcosa che altri non vedono. Non posso attaccarmi solo ai numeri, che chiaramente sono contro di noi”.
Non crede che sia un Brescia troppo impaurito?
“Se hai paura, non tieni la palla e non provi a giocare come abbiamo fatto noi. Il palo di Ndoj è nato da un’azione costruita, dove abbiamo provato a giocare. In questo momento devo essere lucido, sono tifoso quanto tutti voi, ma devo staccarmi da questo e analizzare freddamente la situazione. La mia analisi non è negativa. Sarò un ottimista eccessivo? Preferisco essere così, che un pessimista”.
Arriverà anche il momento dì Niemeijer?
“Oggi ho anche pensato di farlo giocare. Si allena benissimo e sono certo che arriverà il suo momento. I giocatori vanno anche capiti e valutati: Ndoj oggi non stava bene, ma so che se si accende può darci tanti e quindi è giusto che giochi”.
Come valuta l’atteggiamento di Karacic che è uscito imprecando per la sostituzione?
“Ho già parlato davanti a tutti con lui e gli ho detto cosa penso. Ho fatto il calciatore, non sono stato un santo, cerco di parlare da fratello maggiore. Un gesto come il suo non fa bene a lui e ai compagni. A me non fa nè caldo nè freddo, ma è una mancanza di rispetto per come vedo io il calcio. Si fa male da solo anche perchè le partite le vedono tanti osservatori e non fa una bella figura”.
Ha già parlato con Cellino?
“Ci ho parlato per tre giorni di fila. Ci confronteremo ancora: lui mi dirà il suo punto di vista, io gli dirò il mio”.