TESSER: “PRONTI AD APPROFITTARE DI EVENTUALI PROBLEMI DEL BRESCIA, MA MI ASPETTO UN AMBIENTE RICOMPATTATO COL NUOVO TECNICO”

L’allenatore del Modena alla vigilia del match di Mompiano: “Le rondinelle sono state nei primissimi posti per dodici giornate quindi significa che hanno dei valori. Non andiamo al Rigamonti spensierati semmai sereni”

Modena. Attilio Tesser ci tiene a tenere alta la tensione nei suoi giocatori, invitandoli a non sottovalutare la partita contro il Brescia. Pur giungendo infatti le due squadre da momenti all’opposto, il tecnico del Modena riconosce il valore delle Rondinelle.

Che settimana è stata? Quanto sono stati importanti i tre punti contro il Cagliari?

«I punti sono sempre importanti, danno fiducia e morale. Ci hanno permesso di lavorare bene, con il giusto entusiasmo e la giunta concentrazione». 

La gara di domani nasconde molte insidie, a partire dal nuovo allenatore del Brescia. Cosa aspettarsi?

«Non credo ci sia da aspettarsi molto. Dovremo fare una grande prestazione noi, per portare a casa il risultato da Brescia e ci vorrà la miglior condizione fisica e mentale. Da subito bisognerà essere in partita, perché l’avversario è forte anche se magari in questo momento sta passando delle difficoltà, tuttavia ho visto la gara interna contro il Frosinone e secondo me ha fatto un grande primo tempo, poi il risultato è cambiato in tre minuti. Il Brescia è stato dodici giornate nei primi due posti, quindi vuol dire che ci sono dei valori. Tutto dipenderà poi da ciò che riusciremo a fare noi. Voglio una squadra con cattiveria ed agonismo, non faremo l’errore di sottovalutare nessuno, la partita contro la prima e contro l’ultima le preparo allo stesso modo». 

Dopo aver raggiunto una posizione buona di classifica, può essere questa la partita buona per consolidarsi e magari raggiungere i playoff?

«Secondo me non è così, perché a fine andata eravamo messi meglio in classifica rispetto ad ora: eravamo decimi, ad un punto dei playoff. La classifica continua a rimanere corta, dobbiamo dunque avere continuità di risultati. Dovremo cercare la vittoria, non per presunzione, ma perché è naturale nello sport». 

Il risultato di Modena Cagliari è ancora sub iudice (il giudice sportivo non ha ancora omologato il risultato, causa possibile errore tecnico dell’arbitro che non avrebbe estratto il rosso nei confronti di Zappa del Cagliari, nonostante fosse la seconda ammonizione, ndr). È preoccupato?

«No, per me Modena Cagliari si è conclusa. Non ho altro da aggiungere». 

Come è andata la settimana di lavoro? Come sta Ferrarini?

«Ferrarini è infortunato, oggi pomeriggio ha una visita medica per valutare le tempistiche del recupero. Per il resto è stata una buona settimana, ci siamo allenati con grande regolarità tutti quanti». 

Ionita a che punto è del processo di inserimento nel gruppo?

«È a buon punto. Ci può dare una mano importante, per lui parla il curriculum. C’è da tener conto però che è qui da sette giorni, ovvero cinque allenamenti». 

Può aver senso fare qualche cambiamento in una squadra che sta andando bene?

«Diciamo che ho due-tre situazioni ancora in ballo da decidere». 

Poli come sta?

«Sta bene. Era un po’ che non giocava, quando aveva ripreso un po’ di condizione giocando due partite consecutive contro Perugia e Spal è subito uscito di nuovo, perché al suo posto in lista abbiamo messo Gargiulo, ora invece è rientrato. Alla ripresa si era fatto di nuovo male, nell’amichevole col Sondrio, ora invece sta bene e un po’ alla volta sta recuperando condizione. Contro il Cagliari ha fatto una buonissima partita, poi al sessantesimo è dovuto uscire». 

Il Modena può affrontare la trasferta di Brescia in maniera più “spensierata”, nel senso di guardare avanti per lasciarsi indietro più squadre possibili?

«Spensierata non è una parola che mi piace. Preferirei parlare, per come ragiono io, di serena. Potrei risponderti di sì, ma realisticamente non è così: ho letto le dichiarazioni di Grosso e di un giocatore del Frosinone e continuano a dire “guardiamo partita per partita”, pur con non so quanti punti di vantaggio. Il calcio vero è questo, cercare partita per partita di fare più punti possibile. Appena poi si supera uno step, si cerca subito di fare meglio. Il Sudtirol, che è molto vicino alla salvezza, non parla di altro fuorché del mantenimento della categoria. Il mio pensiero è lavorare partita per partita sul campo per poi dare il meglio durante le gare, poi a livello comunicativo si può dire ciò che si vuole. La serenità ci deve essere, ma anche tensione e spirito di squadra feroce: abbiamo qualcosa da perdere, ci sono punti in palio e noi giochiamo per farne tre. Se ne facciamo zero la prossima poi la tensione cresce. L’anno scorso non facevamo chiaramente questi discorsi, perché eravamo primi in classifica». 

Essere guardinghi ed attendisti domani potrebbe essere pericoloso, perché il Brescia potrebbe prendere coraggio…

«Assolutamente. Credo inoltre che l’ambiente domani si possa ricompattare intorno a Possanzini. Abbiamo provato ad aggredire alto il Cagliari, per non fargli prendere coraggio e abbiamo fatto bene, però prima la Ternana aveva fatto lo stesso con noi e siamo andati in difficoltà. Ci possono essere varie situazioni psicologiche, magari il Brescia con l’ambiente ricompattato potrebbe voler riprendere in mano la partita. Se avremo in mano la gara dovremo essere comunque bravi a sfruttare la situazione». 

Ti aspetti che il nuovo tecnico del Brescia possa apportare grossi cambiamenti alla squadra?

«No, non credo. Sono comunque andato a vedermi come giocava in primavera e giocava a tre dietro. Il Brescia gioca a quattro da anni, quindi non credo possa cambiare tutto in tre giorni». 

La partita con il Cagliari ha trasmesso l’idea di un Modena “artefice del proprio destino”. È d’accordo?

«Secondo me non basta una gara per capire se abbiamo svoltato. Ce la siamo sempre giocata, se non in una o due occasioni, partite fisiologiche all’interno di un percorso. Non basta una gara fatta bene contro una squadra importante, talvolta abbiamo fatto buone gare raccogliendo poco vedi Benevento in casa, altre volte invece abbiamo vinto con merito. Domenica prossima verrà il Genoa, gara che all’andata ci ha dato tanta convinzione sulle nostre qualità: il Modena deve essere squadra che lotta»

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