TAVARES: “TUTTI SBAGLIAMO NELLA VITA, IO SONO ANCORA IN TEMPO PER CAMBIARE”

Presentato anche il fantasista brasiliano: “Mi piace giocare trequartista, ma anche sull’esterno. Comunque sono già contento quando sono in campo”

Torbole Casaglia. Nel giorno in cui è stato presentato Davide Possanzini, il Brescia ha messo a disposizione della stampa anche Adryan Tavares, il fantasista brasiliano che Cellino ha messo in rosa nell’ultimo giorno di mercato. 

Giorgio Perinetti ha presentato così Tavares: “Adryan è un calciatore arrivato all’ultimo tuffo di mercato, è una conoscenza personale del presidente Cellino che gli diede già un’oppotunità a Cagliari e Leeds. Tutti i miei colleghi con cui ho parlato e l’hanno avuto, hanno detto che ha qualità indiscutibili. Si aspetta sempre che esploda definitivamente. Siccome è ancora giovane, speriamo sia Brescia la sua esplosione”. 

Taveres si è presentato con umiltà, non tenendo fede almeno per il momento all’etichetta di testa calda che gli è stata appiccicata addosso negli anni scorsi. 

Adryan, cosa pensi di poter dare in questa tua nuova avventura a Brescia?

“Sono molto contento di essere qui. RIngrazio il presidente e il direttore sportivo che mi hanno dato tanta fiducia. C’è tanta qualità in questa squadra, sono qui per dare una mano. Mi piace giocatore trequartista, ma anche esterno a sinistra. Comunque sono già contento quando sono in campo, a prescindere dal ruolo”. 

Di te si sono dette tante cose: grande genio, ma tanta sregolatezza. A Brescia abbiamo visto già Sodinha buttare via una carriera di alto livello, tu cosa pensi di poter ancora fare per non essere come lui?

“La gente si aspettava tanto da me quando ero giovane. La vita e calcio sono così: non sempre le cose vanno come vorremmo. Nella vita sbagliamo tutti, la cosa più importante è capirlo il prima possibile e cambiare. 

Il presidente del Sion ti mise fuori rosa dopo averti accusato di essere andato a giocare a poker la sera prima di una partita e di essere andato al Carnevale di Rio anzichè stare con la squadra…

“Ho passato momenti brutti. Ho lasciato mia figlia in Brasile, la mia testa non era a posto. Ora arriverà la mia famiglia, ho un’altra figlia, il momento giusto è adesso. Sono pronto per essere convocato quando il mister vorrà. Non è tardi nella mia carriera, c’è ancora tempo”. 

Come stai fisicamente?

“Dopo la rescissione con il Sion, sono andato in Portogallo con due preparatori personali, ho lavorato due mesi. Potevo andare in Brasile con mia famiglia, ma ho scelto il Portogallo per stare più concentrato. A Capodanno sono andato in Brasile e ho continuato ad allenarmi. Quando il mio procuratore mi ha detto che mi voleva il Brescia ho subito prenotato l’aereo per venire in Italia”. 

Come mai sei così legato a Cellino?

“Non ho nemmeno più parole per dirgli grazie… Lui mi vide la prima volta quando ero in campo e lui era in Brasile per vedere da vicino un portiere.  L’Italia è il primo paese che mi ha dato una possibilità di giocare in Europa dove c’è un grande calcio”. 

Hai mai giocato in una squadra che lotta per salvarsi?

“Anche a Cagliari eravamo in una situazione difficile, poi ci siamo salvati. Queste situazioni mi stimolano per lavorare ancora di più e sbagliare il meno possibile”. 

Ha avuto un peso anche la piazza di Brescia nella tua scelta?

“Brescia è una squadra molto conosciuta in Brasile. La prima cosa che mi hanno detto i miei amici brasiliani è che Baggio era stato a Brescia. Tutti lo conoscono. Sono in una squadra importante e devo fare bene”.