LA VOCE DELL’ADOLESCENZA: IL BRESCIA VISTO DA UNA GIOVANE TIFOSA

Vorrei poter dire di vedere ancora un lume di speranza per una rinascita di questo Brescia, ma tutte le mie sensazioni positive sono ormai crollate come una torre di carte al primo soffio di vento.

La sensazione del fallimento non fa altro che riportarmi alla mente tutti quei buoni propositi che avremmo dovuto raggiungere con la nostra squadra e che ormai sembrano essere solo un lontano ricordo.

Fa male vederci schiantati rovinosamente al suolo.
Mi riempie di rabbia notare, ancora una volta, il nostro presidente intento ad abbandonare nei meandri più cupi della Serie B una squadra, ma soprattutto una città e i suoi tifosi, come se niente fosse.

Sembriamo far parte di un treno senza fermate che scorre dritto fino a quel brutto incubo della retrocessione, forse anche meritata, che ci porterebbe dopo quasi dieci anni a rivivere l’angoscia di quella che è la Serie C, senza l’opportunità di un ripescaggio come successo al tempo.

Fa ancora strano sentirlo. Serie C.
Eppure, nonostante la voglia di riscattarci, siamo ormai quasi tra le braccia di un campionato che non ci appartiene e che speravamo di non incontrare più.

Quello che vorrei vedere da tutti i giocatori delle rondinelle è la voglia di lottare nonostante tutto quello che ci protrerebbe accadere.
Vorrei poter riscontrare in ognuno di loro la voglia di onorare la maglia di una città che per loro ha sempre dato corpo ed anima.

Amo e amerò per sempre Brescia e i bresciani, per questo sono ancora qua, ma comprendo pienamente chiunque si senta preso in giro da una società a dir poco oscena.
Non è solo la squadra a non dover mollare, bensì anche noi tifosi e se c’è una cosa che non abbiamo mai fatto è quella di tirarci indietro davanti alle difficoltà.
Avanti Brescia. Sempre, ovunque e comunque.

Daniela Franchi