NEL BARATRO

Il Brescia, alla quarta sconfitta consecutiva, esce sconfitto per 4-0 dal “Renato Curi” di Perugia, in una partita pesantemente condizionata dalla follia di Karacic che si fa espellere dopo un quarto d’ora. Se il campionato finisse oggi, sarebbero playout con la Spal. Male tutti i nuovi arrivi, l’unico a provarci è Rodriguez. Clotet di nuovo a rischio

Perugia. Ora che anche la classifica è impietosa, gli alibi sono terminati. Questo pomeriggio è infatti crollato l’ultimo appiglio che poteva lasciare un, seppur minimo, motivo per essere ancora fiduciosi, nonostante risultati sportivi sconcertanti da mesi. Il Brescia (quarta sconfitta consecutiva, sesta nelle ultime sette dove è maturato solo un punto, una sola vittoria nelle ultime diciassette giornate) e’ entrato nei playout, ad un punto dalla retrocessione diretta. Lo sportello per eventuali recriminazioni ed illusioni è ufficialmente chiuso. L’oste (il campo) ha portato il conto, non solo al re, ma anche ai suoi trombettieri. Ed è salatissimo.

I tifosi del Brescia presenti al Curi

Il match. La partita non era iniziata nemmeno male per le Rondinelle, schierate con la novità del 4-2-3-1, con in campo i tre ex Lecce ed Emanuele Ndoj. Rodriguez è andato subito vicino al gol, negatogli dal tandem Curado -Casasola. Poi l’episodio chiave del match: Karacic, già ammonito, entra in scivolata su Lisi, abbattendolo. L’arbitro Valeri non può allora esimersi dall’estrarre il secondo giallo. Follia totale del terzino australiano, ormai con la mente altrove, autore da dopo il ritorno dal Qatar (tranne a Cosenza) di una serie di prestazioni gravemente insufficienti. Pep Clotet decide di provare a resistere fino al quarantacinquesimo, adattando ancora una volta Bisoli nel ruolo di terzino, e il Brescia, anche grazie ad Andrenacci (autore di un paio di belle parate) sembra tenere, ma arriva il vantaggio umbro firmato Santoro, con un’altra ingenuità targata Ndoj, che si incaponisce in un dribbling fine a sé stesso alla ricerca del fallo laterale a favore, prima di essere spostato dal fisico dell’avversario che poi va in rete. Nel secondo tempo gli umbri riescono a dilagare: Coeff prima concede un calcio di rigore ingenuo e poi si lascia sovrastare da Kouan per il 3-0. Il 4-0 di Angella serve giusto per i tabellini.

Cosa succederà? La posizione di Pep Clotet e Daniele Gastaldello è in bilico e la loro ultima, sgradevole, istantanea potrebbe essere il sorrisone scambiato (soprattutto dal vice allenatore biancazzurro) con Castori dopo l’umiliazione appena subita. C’è modo e modo di gestire la rabbia: sorridere amabilmente dopo un 4-0, con un allenatore tra l’altro poco amato (per usare un eufemismo) dalle nostre parti, non è esattamente il migliore. Per il resto la confusione regna, ancor più del solito, sovrana: oltre al possibile cambio di guida tecnica (ormai una prassi inevitabile, stucchevole ed ingiusta, perché è colpa dell’allenatore se Karacic si fa cacciare dopo un quarto d’ora, giusto?), è possibile il ritorno in società anche di Francesco Marroccu, figura ormai non più credibile professionalmente a Brescia dopo la gestione dilettantistica della vicenda Inzaghi dell’anno scorso. E Giorgio Perinetti, che dopo essersi ripreso dovrebbe tornare al lavoro, che cosa dovrebbe fare? Mistero. Ultimo ma non ultimo il problema comunicazione, con un capo ufficio stampa esautorato dal suo incarico e un team manager costretto al doppio ruolo. La barca sta affondando e se prima l’orchestra poteva suonare, è giusto che ora inizi a remare.

Clotet e Castori a fine match