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Terza sconfitta consecutiva (1 punto nelle ultime 6 partite) per il Brescia che viene battuto al Rigamonti anche dal Como: decide un gol di Baselli, bresciano e prodotto atalantino. Espulsi Mangraviti (44’) e Papetti (90’). Solo un punto di vantaggio sui play out, due sulla retrocessione diretta. A fine gara a bordo campo gli ultras contestano la squadra, con la Digos a fare da cuscinetto. Verso lo psicodramma

Brescia. E’ un incubo senza fine. Il Brescia si scioglie anche nello “spareggio” salvezza con il Como. Il post scriptum del match vede gli ultras che chiedono e ottengono un confronto a bordo campo con la squadra e la Digos a fare da cuscinetto. Fumogeni in campo, bisogna anche spegnere un principio di incendio perchè la rete della porta sotto la Nord prende leggermente fuoco e si alza un fumo che sa di rabbia. Scenario da apocalisse calcistica per una squadra alla terza sconfitta consecutiva, che ha vinto una sola volta nelle ultime sedici partite, nessuno ha fatto così male, nemmeno il Cosenza che ha avuto un colpo di coda ed è tornato al successo. Ora le Rondinelle hanno un solo punto di vantaggio sui play out, due sulla retrocessione diretta, quattro sull’ultimo posto.

Andrenacci a terra, Baselli ha appena segnato il gol partita

Caduta libera. Cellino pensa bene di non farsi nemmeno vedere allo stadio (ha preso un aereo da Londra all’ora di cena e adesso prepara un rientro dei suoi pronto a scaricare colpe su chiunque) dove sono comunque in quasi 5000 a crederci, anche se almeno 900 sono tifosi lariani. Stavolta la Nord entra e tifa, ma la contestazione al presidente inizia già all’alba del secondo tempo. Quando non c’è gioco e con l’uomo in meno, per l’espulsione al 44’ di Mangraviti, che si fa mangiare metri da Cutrone, dovrebbe riuscire ad accompagnarlo, è comunque verso l’esterno e Camplone potrebbe anche limitarsi al giallo che non sarebbe uno scandalo, arriva il gol di Baselli da Gottolengo, uno dei tanti figli della Leonessa che questa terra si è fatta portar via, cresciuto dall’Atalanta. E’ lui, che ha il pudore di limitare l’esultanza, a stappare e decidere il match al quarto d’ora della ripresa. Poi parte anche la contestazione verso la squadra. Che ha la sua buona dose di responsabilità. Clotet le prova tutte, ma i risultati non cambiano. Ha lasciato fuori per tutta la partita capitan Bisoli, che a fine gara è andato a metterci la faccia prima degli altri sotto la Nord, ha inizialmente escluso anche Adorni e Ayè, ma pure gli episodi non girano bene: vedi il salvataggio sulla linea di Binks su Rodriguez nel primo tempo. Va anche detto, però, che dopo due minuti Parigini aveva già avuto una palla gol.

Bisoli (lasciato in panchina da Clotet tutta la partita) ci mette la faccia con gli ultras. In campo anche gli uomini della Digos

Impotenti. Dopo il gol di Baselli, il Como ha giocato al gatto col topo. Il Brescia non è mai riuscito a cambiare passo e anche se sotto solo di un gol, non ha mai dato l’impressione di trovare il pari, nemmeno con una palla sporca. L’espulsione di Papetti, che ha lasciato le Rondinelle in nove e che lascia il Brescia in questo momento con un solo difensore centrale (Adorni, quello che il club sta cercando di vendere, ma nessuno vuole) in vista della trasferta di Perugia, è la fotografia di una squadra anche in crisi di nervi. La peggiore della serie B. La più seria candidata a retrocedere. A meno che l’uomo che ha ritrovato il patrimonio che gli era stato sequestrato, non capisca che è ora di smetterla di giocare a fare l’istrione, di prendersi beffa della passione calcistica di una città, e metta mano al portafoglio, dimostrando negli ultimi tre giorni di mercato che vuole davvero salvare questa squadra, evitando che la mediocrità si trasformi in uno psicodramma calcistico. 

Rodriguez, un suo tiro è salvato sulla linea da Binks quando ancora il punteggio era sullo 0-0