LONGO: “VOGLIAMO FARE UNA GARA GAGLIARDA. IL BRESCIA STA VIVENDO UN PERIODO DIFFICILE, MA PENSIAMO A NOI”

Il tecnico del Como in conferenza stampa: “Nelle ultime dieci partite abbiamo fatto otto risultati utili e ci siamo guadagnati ogni punto sul campo. Questa categoria la conosco e vi dico che quest’anno non ha eguali per blasone e qualità delle squadre. Non so ancora se giocherà Fabregas” 

Como. Moreno Longo, nel presentare la sfida contro il Brescia, ci tiene a sottolineare i passi in avanti della sua squadra in una piazza che gli chiede di “alzare il livello”. Il suo obiettivo è però per adesso ancora la salvezza, da ottenere senza fare particolari calcoli. 

Quanto è importante la gara di sabato contro il Brescia?

«È molto importante, come lo saranno tutte le gare da qui alla fine. È il girone di ritorno, siamo consapevoli che ci saranno partite con una grossa posta in palio, dato che man mano ci si avvicinerà alla fine del campionato. La sfida con il Brescia ci fornisce la possibilità di muovere la nostra classifica in maniera importante e cercheremo di fare risultato con tutte le nostre forze».

Come sta Cerri?

«Cerri sta bene, ha recuperato dal problema alla caviglia. Si sta già allenando con la squadra, quindi, al netto di scongiuri, sarà a disposizione». 

Come si sta ambientando Lucas in un nuovo ambiente?

«Lucas si sta pian piano integrando. Per i giocatori stranieri non è mai facile inserirsi subito, per fattori linguistici e culturali ma anche tattici. Gli va dato un attimo di tempo, ma vedo grande disponibilità e questo mi fa ben sperare, perché è un ragazzo di qualità e vorrei che ci desse una mano da qui alla fine». 

Ci può comunicare gli indisponibili per la partita con il Brescia?

«In questo momento l’unico indisponibile è Chajia, anche se oggi ha svolto una piccola parte di allenamento con la squadra. Chiaramente ci vorranno delle precauzioni, perché è reduce da due infortuni muscolari oltre che da questo al ginocchio, ma il suo percorso sta andando bene». 

Quanto e cosa manca per far fare il salto di qualità a questa squadra?

«Dipende da cosa si intende per “fare il salto”: un saltino è già stato fatto, e anche importante. Nelle ultime dieci partite i miei ragazzi hanno fatto otto risultati utili, disputando quasi sempre delle ottime partite. Ogni punto che abbiamo fatto ce lo siamo sudati sul campo, non siamo mai usciti dicendo “oggi ci è andata bene”. Secondo me un passo in avanti è già stato fatto, poi il campo ha parlato; a inizio stagione c’erano problemi importanti che i ragazzi sono stati bravi a risolvere grazie alla loro dedizione. Oggi la squadra è diversa, più competitiva, se la gioca contro tutti: poi tutti vorremmo inanellare qualche vittoria di fila per allontanare le zone pericolose della classifica. Non dobbiamo dimenticarci poi della forza, della qualità e del blasone delle squadre di questo campionato, e ciò è dimostrato anche da un mercato di gennaio che non solo il Como sta facendo, ma anche tante altre squadre. In serie B, dopo anni, sta diventando normalità comprare i cartellini dei giocatori. Io la categoria la conosco, sia da calciatore sia da allenatore, e vi dico che quest’anno non ha eguali come difficoltà. Siamo competitivi, sapendo però che alla fine conterà solo il raggiungimento del nostro obiettivo». 

A inizio anno il Brescia era tra le più gettonate per le zone alte della classifica. Invece ora si ritrova insieme al Como a lottare per salvarsi. Che partita si aspetta? Le chiedo anche un commento su Parigini, in gran spolvero contro il Pisa, e su Da Riva, in crescita nelle ultime settimane.

«I derby sono sempre particolari, sentiti. Sono partite che anche le tifoserie vivono in maniera più partecipata del solito. Vogliamo fare un regalo ai nostri tifosi, su un campo difficile: anche la tifoseria bresciana è infatti “calda” e sicuramente si farà sentire. Il Brescia è ben attrezzato, con giocatori di livello alto per questa serie B: ora sta vivendo un momento difficile, ma preferisco guardare in casa nostra. Il focus deve essere sulle nostre situazioni, su ciò che possiamo fare, ovvero una partita gagliarda, con coraggio per cercare di tornare a casa con punti fondamentali per la nostra classifica. Per quanto riguarda Parigini, deve continuare su questa squadra, perché nel calcio si fa presto a passare dalle stelle alle stalle e noi allenatori questo lo sappiamo bene (ride, ndr), ma anche le società e i calciatori lo sanno. La continuità fa la differenza, quindi spero che faccia altre prestazioni come sabato scorso. Da Silva è in crescita, è un ragazzo che sta trovando continuità negli allenamenti dopo una serie di piccoli infortuni: il suo obiettivo deve essere mettermi in difficoltà per ottenere uno spazio sempre più importante da titolare e non più da subentrante». 

C’è possibilità che Fabregas venga schierato anche a Brescia, magari ancora in un centrocampo a due?

«Come vi ho già detto nel dopogara di sabato, secondo me vi fissate troppo coi numeri: secondo voi abbiamo giocato a due, secondo me invece eravamo a tre, perché Parigini ha fatto un lavoro sul mediano avversario quasi da mezz’ala. Voi vedete la formazione, leggete Bellemo-Fabregas, e pensate ad un centrocampo a due: invece contro il Pisa abbiamo lavorato con delle scalate difensive da entrambi i lati del campo proprio per riuscire a far fare a Cesc ciò che riesce a fare meglio, ovvero giocare con il pallone. In alcune partite possiamo giocare con un play con le sue caratteristiche, a volte invece ho bisogno di più corsa, altre volte ancora di qualcosa d’altro; io decido in base a ciò di cui abbiamo bisogno e a ciò che ci viene contrapposto, perché talvolta è l’avversario che ti costringe a fare delle scelte per quanto riguarda l’utilizzo dei calciatori. Gli allenatori ultimamente sono molto meno legati ai numeri, ma più all’occupazione degli spazi: quindi in campo vanno giocatori più dinamici, più attenti a coprire gli spazi. Ci vuole sempre rispetto per l’avversario, in campo non siamo soli».

Quindi Fabregas gioca…

«Non ho ancora deciso. Vorrei dirvelo, ma non ho ancora deciso».

Vedendo le altre partite, può essere un turno “cruciale”, con partite come Venezia Cittadella e Brescia Como?

«No, per quanto mi riguarda sono concentrato solo sulla nostra gara. Non mi piace fare tabelle, come spesso si fa nel girone di ritorno. Mi è capitato un anno di confrontarmi con una realtà che mi aveva detto “all’andata abbiamo fatto questi risultati, se li confermiamo ci salviamo”: abbiamo fatto l’esatto contrario. Per fortuna abbiamo però raggiunto lo stesso l’obiettivo. Dobbiamo dunque essere bravi a convogliare tutte le energie per far bene ciò che dobbiamo fare noi. Avremo tempo per pensare a ciò che è successo sugli altri campi». 

Gomis ci sarà a Brescia?

«Ci interessa, ma non ci sono le firme sui contratti, quindi è prematuro parlarne. Quando ci saranno lo faremo».