Dissequestrati 58 dei 59 milioni di euro, l’imprenditore sardo avrebbe confidato ai suoi consiglieri di voler comunque cedere la società, ma agli amici più stretti ha invece detto di voler prima riportare il Brescia in serie A
Brescia. Non c’è vittoria più grande, tra quelle ottenute sul campo, che abbia regalato una gioia maggiore a Massimo Cellino di quanto deciso questo giovedi 26 gennaio dalla Cassazione.
Il dissequestro di 58 dei 59 milioni, che gli erano stati cautelativamente bloccati dal Tribunale di Brescia con l’accusa di reati fiscali tra cui evasione ed esterovestizione, gli consente di tornare subito padrone in tutto per tutto della Eleonora Immobiliare, che fa capo alle altre sue società, tra cui il Brescia calcio. E’ la vittoria di un uomo che si è sempre processato innocente, è la sconfitta dell’accusa, a partire dalla pm bresciana Erika Battaglia che pensava di essere riuscita a dimostrare che Cellino era un evasore fiscale. Pagine e pagine di accuse, faldoni, fascicoli che non servono più a nulla. Chi conosce bene la dottoressa Battaglia, che aveva chiesto anche il rinvio a giudizio, è convinto che non si fermerà qui, ma con questa sentenza ora Cellino è decisamente più forte di fronte a nuove, eventuali accuse. Per la giustizia italiana Massimo Cellino è innocente, non ha evaso il fisco italiano, non ha fatto transitare soldi all’estero per non pagare le tasse in Italia. Ognuno è libero di farsi la sua opinione, ma da oggi esiste una sola verità: in uno stato di diritto come quello italiano decide la legge e questa ha detto che le accuse verso il presidente del Brescia erano solo un grande “boh”. Balla ancora un milione di euro, ma cosa volete che sia sulla scala dei 59 che sarebbero stati definitivamente sequestrati. Da lunedì Cellino dovrà difendersi dall’altra accusa, quella di turbata libertà degli incanti, sul terreno del Centro Sportivo di Torbole che in sostanza avrebbe acquistato ad un prezzo inferiore al suo reale valore. Non sarà una passeggiata, ma l’imprenditore sardo arriverà all’appuntamento con il cuore decisamente più leggero.
Il retroscena. Ai suoi consiglieri più stretti, Cellino avrebbe detto di “voler comunque cedere il Brescia calcio appena possibile”, agli amici più vicini ha invece confidato di sentirsi già carico per “salvare la squadra in questo campionato e riportarla in serie A quanto prima”. Ma questa è un’altra storia, quella del Cellino Giano bifronte. Con il quale è molto probabile che la Brescia calcistica dovrà fare i conti ancora per un bel po’.