COSA CAMBIA CON LA NUOVA GOVERNANCE DI BRESCIA HOLDING: ORA CELLINO E’ IN MINORANZA

Brescia. Non è vero che Massimo Cellino vuole davvero vendere il Brescia calcio. Anche se il messaggio, che lui stesso sta facendo passare per provare a calmare le acque in attesa che i risultati della squadra tornino ad essere positivi e di risolvere i tanti guai che ha con la giustizia, è quello di farsi descrivere stufo, stanco, provato, pronto a cedere il club. Se quest’ultima ipotesi davvero accadrà, sarà solo e soltanto grazie al lavoro che il Tribunale di Brescia sta svolgendo sotto traccia per tutelare un patrimonio, il club biancoazzurro, che è di fatto sotto sequestro dopo la decisione di bloccare all’imprenditore sardo beni mobili e immobili per 59 milioni di euro, e ovviamente per il bene della squadra, della tifoseria e della città.

Massimo Cellino ha ancora la gestione ordinaria e straordinaria del club del quale è presidente, ma qualcosa di grosso è cambiato con la nuova governance di Brescia Holding, la controllante del Brescia calcio. Con l’ingresso del commercialista Pierangelo Seri, già amministratore giudiziario di Eleonora Immobiliare (la società di Cellino dalla quale dipendono tutte le altre e che ha subito il maxi sequestro) e dell’avvocato Ennio Buffoli, ora il presidente delle Rondinelle è in minoranza nelle decisioni da prendere. Perchè è ovvio che il duo Seri-Buffoli sia in perfetta sintonia mentre Cellino continua a mal sopportare quelle che considera “intrusioni”, quando in realtà sono mosse giudiziarie con il conforto della legge. Dato che anche l’esonero di Aglietti è stato determinato da Cellino senza che il Tribunale fosse minimamente messo al corrente della nuova, spiazzante, e quantomeno discutibile, mossa di un presidente che ora più che mai ha perso totalmente il controllo della situazione, la situazione in capo al Brescia calcio è destinata a diventare sempre più tesa. Con la squadra e Clotet chiamati a isolarsi per portare a termine la non facile missione salvezza.