MOREO, IL FACILITATORE DEL GOL: ECCO COSA PERDEREBBE IL BRESCIA SE DOVESSE CEDERLO

La nostra analisi sull’uomo mercato del momento: non è mai stato un grande realizzatore, ma l’anno scorso andò in doppia cifra. Il suo apporto è fondamentale per il lavoro di squadra e i gol dei compagni

Brescia. Si dice che spesso non si apprezza veramente ciò che si ha fino a quando non lo si è perso. E questo potrebbe essere il caso del Brescia con Stefano Moreo. Il numero nove delle rondinelle, arrivato in biancoazzurro nell’estate 2021, è molto richiesto in Serie B con Pisa, Parma, Modena e Reggina che negli ultimi giorni hanno bussato alla porta di Massimo Cellino per chiedere informazioni. 

In altalena con i gol. Dopo una stagione da 10 gol e 5 assist in 42 presenze, Moreo è stato riscattato nel corso del mercato estivo dal Brescia, che ha versato nelle casse dell’Empoli circa un milione di euro. I primi cinque mesi di questa annata non sono però stati all’altezza delle aspettative, con l’ex centravanti di Palermo, Entella, Empoli, Venezia e Teramo autore di tre sole reti ed un assist in 19 partite giocate (Coppa Italia compresa), a cui si aggiunge anche un rigore sbagliato nella gara casalinga vinta per 2-1 contro il Perugia. Questi dati negativi hanno provocato alcuni malumori in una piazza alla disperata ricerca di un centravanti in grado di segnare con continuità e di trascinare la squadra verso obiettivi prestigiosi a suon di gol.

Non solo gol. Un attaccante viene inevitabilmente giudicato in base alle sue medie realizzative, ma nel caso di Moreo ci sono anche altri fattori da prendere in considerazione. L’attaccante nativo di Milano, sotto la gestione Clotet, è stato infatti spesso utilizzato fuori ruolo da esterno sinistro d’attacco, gli venivano affidati continui compiti di ripiegamento che lo costringevano a giocare distante dalla porta avversaria, andando così a disinnescare la sua pericolosità in area di rigore anche e soprattutto sui palloni alti. Se è vero che finora sono mancate le reti, lo stesso non si può dire delle prestazioni e dello spirito di abnegazione. Moreo è infatti sempre stato tra i migliori delle rondinelle e tra gli ultimi ad alzare bandiera bianca anche nelle giornate più amare, come ad esempio a Bari, quando ha trovato la rete del pesante 2-6 finale al novantesimo (foto in evidenza). Numeri alla mano il problema del gol in casa Brescia non si esaurisce nella figura di Moreo, bensì riemerge analizzando le statistiche anche delle altre punte in rosa. Dei 20 gol realizzati in 19 giornate (quattordicesimo attacco del campionato) solo 5 portano la firma di Ayè (18 presenze) e solo 4 quella di Bianchi (17 presenze), certificando così come le soluzioni per ovviare alle difficoltà realizzative siano da ricercare altrove. Da non sottovalutare neanche lo storico di Stefano Moreo. L’attaccante scuola Milan infatti non è mai stato un attaccante da 20 gol a stagione, ma più un facilitatore per i compagni e un giocatore pronto a mettersi a piena disposizione dell’allenatore per il bene della squadra, come dimostrano le sole 53 reti realizzate in 301 partite giocate da professionista tra Lega Pro e Serie B con le maglie di Entella, Teramo, Venezia, Palermo, Empoli e Brescia. 

Per non rimpiangerlo. Qualora Cellino dovesse optare per la cessione del proprio giocatore, le rondinelle andrebbero a perdere una pedina fondamentale del proprio scacchiere. Aglietti si ritroverebbe senza un attaccante che, seppur segnando storicamente poco, è in grado di dare fisicità in entrambe le metà campo grazie alla sua altezza, disponibile a sacrificarsi anche in fase difensiva per aiutare la squadra e capace, se messo nelle condizioni ideali, sia di poter dividere l’area con un compagno che fare reparto da solo, come ampiamente dimostrato la scorsa stagione sia con Pippo Inzaghi che con Eugenio Corini. Un’ipotetica cessione di Moreo complicherebbe la stagione del Brescia non solo dal punto di vista tecnico ma anche emotivo, poiché priverebbe la squadra di uno dei principali leader dello spogliatoio, nonché uomo di maggiore esperienza, fondamentale per gestire una seconda parte di stagione che le rondinelle non possono permettersi di sbagliare. L’interesse di almeno quattro squadre del campionato cadetto conferma la bontà del giocatore e dovrebbe far apprezzare maggiormente all’intero ambiente Brescia l’avere in rosa un calciatore con le sue qualità, senza forzare paragoni impegnativi e poco calzanti con Caracciolo, che in biancoazzurro ha fatto la storia gol dopo gol. Perché fra qualche mese, guardandosi indietro, si potrebbe apprezzare pienamente ciò che si aveva in casa e che è stato perso.