COSA BOLLE IN PENTOLA ?

Si è chiuso l’anno 2022 e, per noi bresciadipendenti, si tratta dell’ennesimo anno di me…sta continuazione dei precedenti: partiti bene con Inzaghi, nei primi posti della classifica, salvo poi cominciare a perdere punti e brillantezza, quindi l’arrivo di Corini, che è, secondo me, di quella categoria che adatta gli uomini ai moduli, e non viceversa, preferendo gli adattati di fiducia, e siamo arrivati ad un soffio dalla promozione diretta: sarebbe bastato vincere con la Spal, oppure a Cittadella, con loro senza obiettivi da raggiungere. Poi è arrivato Clotet, che qui fece bene, ma con altri giocatori, e anche il commissariamento del club da parte del tribunale, per vicende extra calcistiche, si è fatto un mercato al risparmio, pescando giocatori dalle serie inferiori, cambiato il portiere, aggiunto un paio di giocatori, per ora parsi alla frutta, se non al caffè, e anche Ndoj e Labojko.
L’inizio è stato scoppiettante, poi l’improvvisa involuzione, di gioco e punti, che ha portato all’esonero dell’allenatore catalano, e l’arrivo di Aglietti, il quarto dell’anno solare.
Aglietti ha fatto una sola partita, col Palermo, potendo contare su mezza squadra e alcuni messi in campo per forza e per amore dei colori, ed è positivo che si sia fatto il punticino, date le circostanze. Nel frattempo ci sono state e dimissioni teatrali di Cellino, la sua reinvestitura da parte del CDA, e poi la palesata intenzione di vendere la società.
Si sono presentate subito due società interessate: una di imprenditori locali, ipotesi mai ben verificata, e poi finita chissà dove, magari tratta a fari spenti…e poi una società olandese, comparsa come d’incanto sulle pagine dedicate al calcio. Si parla anche di cifre: 20, 25, 30 milioni, mica noccioline, e mi pare strano che, di queste trattative, proposte e richieste, ci siano puntuali aggiornamenti a mezzo stampa. Ballando cifre del genere, più o meno 1500 anni dello stipendio di un operaio, perché non operare sotto traccia ed uscire allo scoperto a trattativa conclusa o fallita?
Poi è saltato fuori che non sia proprio una società intenzionata a rilevare in autonomia il pacchetto delle quote, ma che inserirebbe denaro fresco prendendosi una parte di queste, lasciando operare l’attuale proprietà. In pratica, una specie di prestito a garanzia, a quanto ho capito io, che metterebbe il Brescia in una situazione di maggiore operatività e liquidità immediata, permettendo di fare mercato, magari andando a pescare qualche fenomeno parastatale dell’est Europa, oppure in Scandinavia.
E se questa è la soluzione preferita da Cellino, c’è anche quella di altri soggetti, che hanno fatto dei sondaggi attraverso la PEC dedicata, ma temo che, la soluzione di far entrare nuovi soggetti in società, serva proprio a far abortire ogni tentativo di rilevare il pacchetto da imprenditori interessati.
Insomma, un bel guazzabuglio di possibilità, alle quali possiamo fare solo da spettatori.
E allora, come recita un famoso detto: che Dio ce la mandi buona ( e senza mutande…)
Buon anno!

Ezio Frigerio

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