Tramite un intermediario bresciano, il presidente del Brescia ha chiesto al gruppo olandese di affiancarlo in un momento difficile per il noto maxi sequestro e ha trovato disponibilità dato che c’è la volontà ad entrare nel mondo del calcio italiano. Al Tribunale sono giunte però anche altre manifestazioni d’interesse
Brescia. Dopo il grande clamore sollevato dalla notizia secondo la quale Azerion, colosso olandese che agisce nell’ambito dei giochi online e che genera pubblicità tramite banner da riempire con team business, emergono particolari e retroscena sulla la vicenda. Nei giorni scorsi su queste colonne abbiamo pubblicato un’intervista, risalente ad ottobre, nella quale l’amministratore delegato di Azerion, il turco Atilla Aytekin, che è anche uno dei due soci fondatori, spiega chiaramente qual è l’obiettivo del gruppo olandese per quanto riguarda il calcio: “Partendo dal Fortuna Sittard vogliamo creare un consorzio di cinque club di paesi diversi in grado di sostenersi uno con l’altro”. Non è ben chiaro di quanto sia proprietaria Azerion relativamente alla società che milita nell’Eredivisie, la serie A olandese dove è dodicesima su diciotto club: da alcuni fonte si apprende del 65%, da altre del 20%. Chiaro che c’è una bella differenza trattandosi di quote di maggioranza piuttosto che di minoranza. Ma non è questo quello su cui vogliamo far luce.
Partnership. Da quanto ha ricostruito la nostra redazione, dopo un lungo lavoro giornalistico, il contatto tra Massimo Cellino e Azerion è nato tramite un professionista bresciano, un avvocato, molto amico dell’imprenditore sardo e già fondamentale per l’acquisto del Brescia Calcio, al quale Cellino si è rivolto per trovare una soluzione in un momento molto difficile, nel quale deve pensare a difendersi dalle gravi accuse (evasione fiscale ed esterovestizione su tutte) che hanno portato al noto maxisequestro cautelativo di 59 milioni di euro. A Cellino non interessa privarsi del Brescia, al di là delle dichiarazioni di facciata che lasciano il tempo che trovano un po’ come quelle in cui conferma un allenatore per esonerarlo il giorno dopo. E’ ancora convinto di poter dire la sua alla guida del club biancoazzurro e l’affiancamento di Azerion sarebbe l’ideale anche per poter contare su capitali freschi, con i quali gestire direttamente o indirettamente la società. Ad Azerion la situazione che si andrebbe a configurare sarebbe utile perchè, dopo aver acquistato la piattaforma Adplay con immediato acquisto anche degli highlights del campionato italiano, l’obiettivo è proprio quello di cominciare a mettere un piede anche nel calcio italiano per proseguire il discorso del consorzio illustrato nell’intervista di cui sopra.
Non solo Azerion. Cellino sta facendo pressioni con il Tribunale affinchè la trattativa possa chiudersi presto, già ai primi di gennaio, in modo tale che con i fondi di Azerion il Brescia possa agire sul mercato. A fare da collante tra Azerion e Cellino ci sarebbe il professionista bresciano, che agirebbe anche da garante per entrambi i soggetti. Nel frattempo il presidente biancoazzurro potrebbe difendersi dalle accuse della Procura di Brescia, convinto di essere nel giusto e di potersi smarcare per tornare poi pienamente operativo. Si tratterebbe insomma di una vera e propria partnership, che renderebbe sicuramente ancora più forte il Brescia Calcio come società, ma che non comporterebbe l’uscita di scena (se non in superficie) di Massimo Cellino.
Il Tribunale, che come è noto ha posto il Brescia Calcio in amministrazione controllata, sta nel frattempo però valutando anche altre manifestazioni d’interesse che sono giunte all’indirizzo pec fornito a suo tempo, ma che per ora restano “schermate” trattandosi di soggetti che – come avviene per trattative di questo tipo – fanno agire per conto loro professionisti e intermediari, pronti a svelare le carte solo nel momento in cui si dovesse arrivare davvero al sodo.