IL BRODINO DI SANTO STEFANO

Il Brescia torna a muovere la classifica: con il Palermo è 1-1 in due minuti, a Galazzi risponde Segre. A fine andata restano 5 i punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Ora serve chiarezza sulle vicende societarie

Brescia. Dopo le abbuffate della cena della vigilia e del pranzo di Natale, di solito a Santo Stefano si sta leggeri e così Brescia e Palermo si dividono un brodino sotto forma di pareggio che lascia più soddisfazione che rammarico nei due allenatori. La foto che abbiamo scattato in sala stampa, con Aglietti e Corini che si abbracciano convinti, è anche l’istantanea che vale più di tanti commenti.

L’abbraccio tra Aglietti e Corini in sala stampa

Meglio che niente. Le rondinelle tornano a fare punti dopo due sconfitte consecutive, tre in quattro partite. Il curriculum continua a non essere esaltante (2 punti nelle ultime 5 giornate, 1 vittoria nelle ultime 13), ma complici anche alcuni passi falsi delle avversarie della bassa classifica i punti di vantaggio sulla zona retrocessione restano 5. Va bene, va bene, va bene così per dirla con Vasco Rossi, dovendo fare i conti con un campionato equilibratissimo dove alla fine del girone d’andata ci sono solo 6 punti di distacco dalla zona play off a quella play out. Le Rondinelle sono a -1 dall’ottavo posto, a -4 dal quinto. Pretendere di più sarebbe ingiusto, anche se la partita di Santo Stefano non è stata certo la più grande e condivisa fabbrica di emozioni. Ad entrambe le squadre va concesso l’alibi delle tante assenze: Cistana, Adorni, Karacic, Bertagnoli, Jallow e Ayè nel Brescia; Nedelcearu, Gomez, Valente e Stulac nel Palermo.

Luci ed ombre. Per una volta il Brescia ha approcciato bene andando subito vicino al gol con una punizione laterale di Galazzi ribattuta da Pigliacelli dopo di che Papetti non è riuscito ad insaccare in tap-in. Rondinelle che hanno sfiorato il gol anche con Bianchi messo in porta da Van de Looi e che hanno tenuto quantomeno in allerta la difesa palermitana per quasi tutto il primo tempo con una serie di potenziali occasioni. Nella ripresa il botta e risposta in soli 2’ con il duo Ndoj-Galazzi a confezionare un gol da favola e Lezzerini a spianare la strada al pareggio di Segre, ma è stata anche una ripresa con un Palermo più vivo, tonico, pericoloso, che ha dato la sensazione di poter prendersi tutto il bottino se solo avesse forzato un po’ di più il match.

Le immagini che dimostrano la regolarità del gol del Palermo

La sosta servirà per ricaricare batterie e autostima, in attesa che Cellino chiarisca se e che mercato può fare, se e come vuole vendere il club, che Azerion è un suo contatto e lui e lui soltanto può fare luce su una trattativa alla quale mancano ancora parecchi tasselli per renderla davvero credibile. A una piazza, che al di là di tutto quello che si possa pensare, ha un fuoco che arde sotto la cenere, non basta più avere in pasto mezze verità, frasi usa e getta. Di illusioni ne sono arrivate fin troppe dall’agosto 2017. Non esiste, non può esistere un Re senza regno e senza popolo.  

Il passaggio con cui Van de Looi ha messo Bianchi nel primo tempo davanti al portiere, ma l’attaccante ha lisciato la conclusione
Per Labojko un’ora da mezzala e il resto davanti alla difesa
L’esultanza dei giocatori del Palermo dopo il pareggio

METAMORFOSI TATTICHE

Dal 1’ (4-3-2-1)

Lezzerini; Bisoli, Papetti, Mangraviti, Huard; Labojko, Van de Looi, Ndoj; Galazzi, Bianchi; Moreo

Dal 18’ st (4-3-2-1) Garofalo e Benali per Van de Looi e Ndoj

Lezzerini; Bisoli, Papetti, Mangraviti, Huard; GAROFALO, Labojko, BENALI; Galazzi, Bianchi; Moreo

Dal 28’ st (4-3-2-1) Olzer per Bianchi

Lezzerini; Bisoli, Papetti, Mangraviti, Huard; Garofalo, Labojko, Benali; Galazzi, OLZER; Moreo.

Dal 40’ st (4-3-2-1) Nuamah per Galazzi

Lezzerini; Bisoli, Papetti, Mangraviti, Huard; Garofalo, Labojko, Benali; NUAMAH, Olzer; Moreo.

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