CLOTET TRA DIFESE E CONTRATTACCHI: “NON MI INTERESSA DELL’ESTERNO, SO COSA CELLINO DICE A ME. DIFENSIVO? GUARDATE COME GIOCANO ANCHE LE ALTRE. CONTINUARE A FISCHIARE VIVIANI FA MALE A TUTTA LA SQUADRA”

Conferenza stampa ricca di temi per il tecnico catalano decisamente combattivo alla viglia del match con il Pisa: “Affrontiamo la squadra più in forma del momento, in mezzo al campo siamo in emergenza e non posso gestire. I dati dicono che siamo in crescita. A inizio stagione mi dicevate che eravamo troppo aperti, ora troppo chiusi: se ascolto tutti faccio solo casino”

Torbole Casaglia. Nonostante tutto quanto sia stato detto e scritto negli ultimi giorni, Pep Clotet non appare particolarmente nervoso alla vigilia della partita di Pisa. Ma è decisamente risoluto e affronta tutti gli argomenti scottanti: dalla sua panchina alle accuse di calcio difensivo alle critiche verso Viviani. Difendendosi dalle critiche e andando al contrattacco.

Come sta vivendo il momento e quanto le ha fatto piacere la rinnovata fiducia del presidente, resa anche pubblica?

“Non mi interessa quello che viene scritto o quanto il presidente ha detto pubblicamente. Con lui ho una comunicazione giornaliera, so quello che mi ha chiesto all’inizio della stagione e continuo su questa strada. Ieri era all’allenamento come viene tutte le settimane. Non sono riunioni speciali quelle che facciamo, sono riunioni di routine. A me basta sapere quello che ci diciamo io e lui, il resto per me non conta”.

E’ stata una settimana di pioggia, ha condizionato gli allenamenti?

“Abbiamo sempre lavorato sul campo, siamo riusciti a lavorare comunque bene, è stata una settimana corta avendo giocato lunedì sera. Stiamo bene: i dati dicono che lunedì abbiamo fatto registrare i dati migliori della stagione come corsa e intensità”. 

Tra le critiche che le sono state mosse è che la squadra è troppo difensiva rispetto all’inizio della stagione. E’ d’accordo? 

“Normalmente non valuto le opinioni esterne, mi confronto con chi lavoro quotidianamente. Tanto ognuno ha la sua opinione. A inizio stagione tutti mi chiedevate perchè giocavamo troppo aperti e dovevamo giocare di più sulla fase difensiva, ora mi viene detto il contrario. Se ascolto tutte le opinioni faccio solo casino. La serie B ha fatto un cambio di mentalità dopo la prima sosta, sono cambiati molti allenatori e il modo di fare calcio. Fino alla prima sosta tutti pensavano a vincere con il rischio di perdere poi si sono abbassate le squadre e ora ci sono tanti pareggi. Il calcio ci perde nel continuare a cambiare allenatore, ma questa è solo la mia opinione. Ora molte squadre giocano 5-3-2. Siamo in un campionato dove c’è tanta qualità, ma che si regge sugli episodi. Ne beneficeranno le squadre che hanno potenziali di un certo livello soprattutto in attacco”. 

Avete molti infortunati, come si adatterà?

“Io cerco sempre di adattarmi. Siamo una squadra corta e con gli infortunati che abbiamo non si può pensare che tutti giochino nel loro ruolo ideale. Serve sacrificio. Ma è così in tante squadre. Gli allenatori si devono adattare perchè le società sul mercato prendono quello che riescono”. 

Come sta Huard?

“Lavora da due settimane. Ho preferito non convocarlo lunedì anche se potevo, a Pisa ci sarà”. 

Il Pisa è in un grande momento, quali sono i loro punti di forza?

“Lo dissi già dopo la partita di Coppa Italia: arrivano da una finale play off persa, hanno messo altra qualità, investendo molto. Il ritorno di D’Angelo gli ha ridato la compattezza e il gioco con cui erano arrivati in alto l’anno scorso.  Solo Pisa e Frosinone stanno lavorando con gli allenatori con cui lavoravano l’anno scorso. Sono una squadra difficile da battere perchè fanno un calcio dove non ti danno spazi, ripartono con qualità. Tramoni a Brescia lo conoscete bene, è forte negli uno contro uno e per prenderlo il Pisa ha speso molto. Il Pisa è forte anche sui calci piazzati, gioca senza rischi e riparte bene. Il campionato di serie B premia le squadre che non prendono rischi. Affrontiamo i più in forma del campionato. In questo momento chi ha pochi infortunati e vince due o tre partite di fila cambia la propria classifica”.

Il Brescia che obiettivo ha in questo momento?

“Dobbiamo far passare questo periodo, continuare a lavorare per far crescere i giovani. Affrontiamo una squadra difficile da battere, ma ci proviamo con tante motivazioni”. 

Come pensa di gestire il momento che sta vivendo Viviani?

“In mezzo al campo è dove abbiamo più difficoltà. Lunedi ci mancavano Bisoli e Bertagnoli, a Pisa non avremo anche Benali e Ndoj. Non posso gestire bensì estrarre solo il massimo delle risorse a mia disposizione. I numeri fisici di Viviani dicono che è in crescita, questa settimana abbiamo lavorato sulla potenza e lui è stato quello con i valori migliori. Io non capisco come si possa attaccare un giocatore della nostra società, c’è sempre l’occhio puntato su di lui, ma io sono qui anche per difenderlo. Non mi piace che venga fischiato un giocatore alla prima palla che tocca o se la palla indietro. Non mi era mai successo di vedere una cosa simile. Se Modric o Busquets danno una palla all’indietro non vengono fischiati. Posso dire che non sono d’accordo sui fischi a Viviani? Alla lunga queste cose fanno male a una squadra. Il Brescia voleva Viviani già a gennaio dell’anno scorso. E’ un professionista e saprà dimostrare perchè è venuto a Brescia”.

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