CAGNI, GUERINI, SALVI E BONOMETTI RICORDANO TURRA: “NEL BRESCIA DEI BRESCIANI ERA UNO DI QUELLI CHE AIUTAVA I GIOVANI”

Gigi: “Mi insegnò che per meritare una categoria bisogna far bene per almeno tre anni”. Vincenzo: “In quegli anni i senatori sapevano come tenere il gruppo”. Egidio: “Ci portava fuori a cena e ci insegnava la vita”. Stefano: “Ormai anche io sono di Cologne, ci vedevamo in paese, una brava persona”

Cologne. Ha destato grande cordoglio la morte di Faustino Turra (nella foto in evidenza il terzo in basso da sinistra), 83 anni, 8 campionati da mediano nel Brescia (ma ha giocato anche con Catania e Bologna, in Emilia vincendo una Coppa Italia e giocando in Coppa dei Campioni) e allenatore delle giovanili biancoazzurre. La salma è alla casa funeraria Falardi di Erbusco in via Rovato, mentre il funerale verrà celebrato venerdì pomeriggio alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Cologne. Ecco i ricordi di quattro ex giocatori del Brescia raccolti dalla redazione di Bresciaingol.com.

Gigi Cagni: “Non dimenticherò mai il giorno in cui debuttai in B con le Rondinelle. Lui c’era e seppe darmi i giusti consigli. Mi disse una frase, che ho poi ripetuto da allenatori ad alcuni miei giocatori ovvero che per meritare di stare in una categoria bisogna far bene per almeno tre anni. Ci sono invece giocatori che dopo sei partite si sentono da serie A, non scherziamo”.

Vincenzo Guerini: “Faustino Turra faceva parte di un calcio dove i giocatori più esperti aiutavano davvero i più giovani. Sono passati più di 50 anni dal mio debutto nel Brescia, ma ricordo bene come Turra mi dava consigli quasi fossi figlio suo. Sapeva fare battute, ma sapeva anche come dirti le cose. E dai giovani c’era grande rispetto verso i più anziani, non come nel calcio d’oggi dove si è perso questo valore. In squadra avevamo anche Gigi De Paoli, che per noi bresciani era il massimo. Ora abito a Catania e anche qui Turra ha giocato ed è ricordato con piacere. Io nutro verso di lui grande gratitudine per quello che mi ha insegnato”.

Egidio Salvi. “Mi ricordo che era una brava persona con valori importanti. Era uno che faceva gruppo e gli piacevano gli scherzi. Come giocatore era un mediano generoso con grande quantita’ e buona tecnica. Penso abbia fatto una buona carriera. Mi dispiace avere perso un amico. Sono arrivato molto giovane in prima squadra ed ero molto timido ma lui mi ha aiutato nell’inserimento  e nel darmi consigli importanti. Con i giovani era bravo perchè ci portava spesso a cena mettendoci a nostro agio”.

Stefano Bonometti. “Non sono della generazione che ha potuto giocare con Turra, ma l’ho conosciuto quando sono venuto ad abitare a Cologne. Brava persona, tranquillo, pacato. Erano quasi due anni però che non lo vedevo più in paese”.