E ALLA FINE, ANCHE STAVOLTA, SPUNTA BIANCHI: “SIAMO QUESTI, SIAMO FORTI”

Ancora una volta decisivo in extremis, segna un gol ogni 142’ e sull’argomento scherza, ma fino a un certo punto: “Panchinaro di lusso? Sono contento anche quando gioco dall’inizio…” E sulla squadra dice: “Dovevamo segnare di più, bisogna diventare cinici”

Cosenza. Per Flavio Bianchi è il quarto gol in campionato (al quale ne va aggiunto uno in Coppa Italia, nella gara di agosto a Pisa). Ancora una volta nei minuti di recupero. Così come già con il Benevento quando poi si tuffò letteralmente in Curva Nord. Così come con il rigore che sigillò la vittoria di Modena. Chiamatela pure zona “Blanchito”. Quando i minuti a disposizione sono sempre di meno, ci pensa lui. E stavolta ha dimostrato che sa essere decisivo anche partendo dall’inizio, non per forza entrando a gara in corsa. “Perchè io sono a disposizione e voglio farmi trovare pronto quando serve, ma – sorride – sono contento anche quando… gioco titolare come oggi, non solo quando parto dalla panchina”. Come a dire: attenzione a non mettermi addosso etichette non propriamente simpatiche. Già perchè poi il rischio è che l’ex Genoa diventi panchinaro per definizione, dato che oggi a Cosenza era solo alla quinta presenza da titolare, a fronte di 9 match iniziati da seduto e 2 nei quali ha dovuto invece solo scaldare la panca. 

Una media eccellente. Quattro gol in 570’: uno ogni 142’ ovvero gli basta poco più di una partita e mezza per buttarla dentro. Media eccellente, per il secondo miglior cannoniere delle rondinelle (Ayè comanda con 5). Lui che è al primo, vero, campionato da professionista, sta segnando come mostri sacri del calibro di Menez, Falcinelli, Diaw, Gondo, Favilli, Cerri, Inglese: gente che l’ex Genoa era abituato a guardare su Youtube. Flavio Bianchi sgomita per trovare sempre più spazio e al “San Vito”, stadio intitolato anche a un grande bomber del passato (Gigi Marulla), ha dimostrato di trovarsi alla perfezione con Moreo. “Beh lui è alto, io brevilineo, ci sta che riusciamo ad integrarci bene – continua Bianchi nella sua disamina di fronte ai giornalisti bresciani nella pancia dello stadio cosentino -. Per caratteristiche mi trovo molto bene con un attaccante che mi aiuta a giocare con le sue spizzate, ma mi trovo bene anche con Ayè e l’abbiamo dimostrato proprio nel finale di questa partita. Ci sono poi anche Niemeijer e Nuamah, siamo un bel reparto”. 

L’anno della svolta. Ragazzo educato, rispettoso, ma risoluto. Sa cosa vuole e cosa fare per ottenerlo. “Abbiamo fatto una buona partita, peccato non aver creato le tante occasioni avute nel primo tempo. Dovevamo essere più cinici, ma è stata una buona prestazione e potevamo segnare più. Volevamo dare una risposta dopo la sconfitta con la Reggina. Siamo consapevoli che siamo questi, siamo forti e vogliamo dimostrarlo anche lunedì con il Parma”. Confessa: “Oggi non mi aspettavo di giocare titolare, ho colto l’occasione al volo. Finora per me è una stagione altalenante: ero partito forte poi ho avuto delle difficoltà, ma ho continuato a lavorare duro in allenamento per sfruttare il momento giusto, che sapevo sarebbe arrivato”. Bianchi è molto amico di Pace, il gol del pareggio è nato sul loro asse: “Sono contento per Fede, anche lui stava vivendo un momento un po’ così, ci teneva molto ad esordire. E’ entrato bene, ha calciato sulla respinta poi sono arrivato io e siamo riusciti a raddrizzare una partita che si era messa male. Ho sempre detto che chi sta fuori si allena ancora più forte per permettere a tutti di restare sempre a un livello alto”.