Impegno infrasettimanale per le Rondinelle che a Cosenza cercano il riscatto dopo la sconfitta interna con la Reggina. E Clotet ripensa al 4-3-1-2
Brescia. Ci risiamo. C’è il malumore celliniano che grava sul Brescia. Il presidente è rimasto infastidito dall’atteggiamento della squadra con la Reggina e da alcuni errori tecnici, in particolare da giocatori sui quali punta tanto (massime Papetti, in occasione del secondo gol granata). E’ la scoperta dell’acqua calda. Nessuno può essere soddisfatto di una prestazione di quel tipo, di una sconfitta così netta, ancora più di quanto non dica il punteggio finale, ma sembra che a volte Cellino e i suoi accoliti facciano i pesci in barile. Ci sono o ci fanno?
Tensione. Vengono elaborate valutazioni fingendo di non sapere che stiamo parlando di un Brescia costruito in estate limitando il più possibile i costi, con una rosa dove le scommesse sono più d’una, che punta alla salvezza e a valorizzare i giovani. Ebbene questo Brescia è comunque terzo in classifica (seppure con altre tre squadre) e ha ben otto punti di vantaggio sulla zona retrocessione. E ci si dimentica, o forse ce lo si ricorda fin troppo bene, ma fa comodo dimenticarlo, che il quadro generale è dettato da un maxisequestro cautelativo nel quale Cellino si è infilato, trascinando con sè anche la squadra di calcio. Le accuse di evasione fiscale ed esterovestizione, per le quali s’impone la presunzione d’innocenza fino a che non ci sarà una sentenza definitiva, come è doveroso in uno stato di diritto, sono una pesante zavorra che grava sul proprietario delle Rondinelle e che influiscono eccome sugli uomini vestiti di biancoazzurro chiamati a scendere in campo per fare punti. Se a questo aggiungiamo che la personalità in squadra non abbonda e che in questo momento bisogna anche far fronte ad assenze pesanti (il capitano e il vice capitano su tutti) occorre avere almeno un minimo di onestà intellettuale per capire e riconoscere che Clotet in questo momento sta cercando di mettere il prima possibile in sicurezza la squadra, dato che dal punto di vista societario non ci sono tutte queste certezze per i motivi di cui sopra. Non gioca il calcio che aveva promesso in estate il tecnico catalano? Vero, ma per preparare una buona carbonara servono uova e pancetta e se in frigo non ci sono non resta che ripiegare su un aglio, olio e peperoncino in attesa di tempi migliori. Continuare a chiedere alle Rondinelle di fare quello che non possono, può creare anche un vortice negativo e se le cose adesso non vanno per il meglio possono andare anche peggio e in B sappiamo bene che bastano 2-3 partite storte per ritrovarsi in zona calda.
La tattica del catalano. Giusto per capirsi: cosa dovrebbe fare Clotet? Mandare la squadra all’arrembaggio dopo aver capito che non ci sono caratteristiche e giocatori per giocare un certo tipo di calcio. Fanno sorridere quelli che sostengono che il Brescia ha giocato bene con la Spal e male con la Reggina. Non è vero: l’atteggiamento è stato lo stesso. Di diverso c’è stato il risultato. Con un particolare non trascurabile: la Reggina è molto più forte della Spal. Lo dice la classifica, lo ribadiscono le prestazioni. Possiamo tranquillamente calcio speculativo quello di Clotet, ma è prima di tutto un calcio fatto di buon senso. Annoia? Non diverte? Ma allora una domanda la facciamo noi: davvero si pensava che quelle quattro vittorie consecutive a inizio stagione bastassero per nascondere le magagne di una rosa non all’altezza per ambire alla promozione? Questo significa pretendere e basta, serve voler analizzare la cruda realtà. Lasciando perdere per un attimo le dichiarazioni di Clotet, pensiamo a quanto detto da Adorni e Mangraviti nel giro di pochi giorni tra la vittoria sulla Spal e la sconfitta con la Reggina: “Sognare piace a tutti, ma bisogna anche saper guardare in faccia la realtà”. Piaccia o meno, questo è quello che passa il convento. Ed è un convento di aurea mediocrità, che con il lavoro sul campo Clotet e i suoi ragazzi stanno cercando di trasformare in qualcosa di più brillante. Non è una difesa ad oltranza del tecnico catalano, al quale pure manca un po’ di esperienza da capo allenatore e anche questo si sapeva. Così come l’ambiente del calcio italiano sapeva che gli unici due acquisti di nome, Benali e Viviani, non sono in un brillante momento fisico della loro carriera. Ma delle due l’una: o il Brescia non si poteva permettere altro o è stata fatta un’analisi sui due giocatori. E la responsabilità non può essere sempre e solo dell’allenatore. Chi ha avvallato e firmato i contratti dei due?
Match program. Dopodichè domani è un altro giorno, anzi oggi lo è. E come la Reggina non è la Spal, il Cosenza (7 punti in meno della Leonessa che vorranno pur dire qualcosa) non è la Reggina. Questo giovedi alle 15 sul campo della sest’ultima in classifica ci si aspetta un Brescia che incontri meno difficoltà di suo, mettendoci del suo perchè il valore del roster rossoblù è indubbiamente inferiore rispetto a quello biancoazzurro. Certo anche stavolta ci sono assenze pesanti, ma una reazione s’impone. Terzo peggior attacco (15 gol) e seconda peggior difesa (24 palloni al passivo), il Cosenza in casa ha perso già tre volte, in generale viene da due pareggi consecutivi e ha vinto solo una volta nelle ultime otto giornate. Un Brescia più brillante rispetto a domenica, insomma, è possibile. Per riprendere una marcia positiva che era arrivata comunque a cinque partite di fila prima del ko che tanto rumore ha fatto. Pure troppo.
Probabili formazioni. Senza gli infortunati Bisoli, Cistana, Olzer e Huard, lo squalificato Adorni e con Niemeijer escluso dai convocati, Clotet recupera Karacic che va subito in campo dopo la buona figura ai Mondiali, sposta Jallow a sinistra e riporta Mangraviti al centro della difesa: la coperta è cortissima mancando i due centrali titolari e quello che avrebbe dovuto essere il terzino sinistro. Tra i pali Andrenacci resta favorito su Lezzerini mentre davanti potrebbe esserci il ritorno al trequartista con l’esclusione a metà campo di Viviani e l’impiego di Bianchi in un tridente composto anche dagli intoccabili Moreo e Ayè. Altrimenti spazio al solito 4-4-2 con Labojko che potrebbe prendere il posto di Viviani.
Sul fronte rossoblù, mister Viali pare deciso a giocarsela con un tridente di peso dove D’Urso sarà il trequartista alle spalle di Larrivey e Zilli. A centrocampo la qualità di Florenzi. Al posto dello squalificato Voca giocherà l’ex Rispoli.
BRESCIA (4-4-2): Andrenacci; Karacic, Papetti, Mangraviti, Jallow; Bertagnoli, Van de Looi, Labojko, Ndoj; Moreo, Ayè.
BRESCIA (4-3-1-2): Andrenacci; Karacic, Papetti, Mangraviti, Jallow; Bertagnoli, Van de Looi, Ndoj; Moreo; Bianchi, Ayè.
COSENZA (4-3-1-2): Marson; Rispoli, Rigione, Vaisanen, Gozzi; Brescianini, Calò, Florenzi; D’Urso; Larrivey, Zilli.
Seguitela con noi. Saremo in diretta video già dalle 13.30 dall’esterno dello stadio “San Vito Marulla di Cosenza” sulle pagine Facebook di Bresciaingol e di Cristiano Tognoli. Dirette anche nell’intervallo e nel dopo partita. Su queste colonne la cronaca testuale, interviste, commento, pagelle con giudizi e le foto del match, il tutto già entro la serata.