PAPETTI: “NON PRENDERE GOL PER NOI DIFENSORI E’ COME DIFENDERE LA NOSTRA CASA. INZAGHI MI HA INSEGNATO MOLTO SULL’ATTEGGIAMENTO DA TENERE”

Il 20enne difensore delle Rondinelle sta sostituendo al meglio Cistana: “Non aver preso gol è merito di tutta la squadra. I clean sheet ci danno sicurezza”

Brescia. Dopo il gol subito in pieno recupero con l’Ascoli, il Brescia ha chiuso la porta a Terni e in casa con la Spal. Dopo aver celebrato Andrenacci, che era tra i pali in questi match, è doveroso sottolineare come anche il classe 2002 Andrea Papetti – sostituto dell’infortunato Cistana – si sia comportato al meglio.

Andrea, qual è il segreto di questa solidità difensiva?

“E’ una cosa positiva per me essere rientrato, non aver preso gol ed essere anche tornati a non prendere. Io posso essere stato protagonista con qualche giocata, con alcuni salvataggi, ma è merito di tutta la squadra. I clean sheet danno sicurezza e voglia di continuare a farne altri. Noi difensori vediamo nella nostra porta una casa dove non deve entrare nessuno”. 

Sei riuscito a toglierti la ruggine accumulata?

“Venivo da un anno e mezzo senza giocare. Sono riuscito a giocare 5-6 partite e ho tolto la ruggine poi (quando è rientrato Cistana, ndr) sono tornato in panchina e adesso devo sempre farmi trovare pronto qualsiasi cosa succede, a partire dagli allenamenti”. 

Ritrovi Inzaghi in una partita contro la seconda in classifica che potete agganciare, sfida molto stimolante?

“Assolutamente sì. Sappiamo che loro sono molto forti, vogliamo affrontarli al massimo delle nostre capacità. Conosco bene Inzaghi e il suo staff. Lui è un campione, una persona d’oro, con lui non giocavo, ma ho sempre rispettato le sue scelte e lo ringrazio per quello che mi ha insegnato soprattutto per quanto riguarda l’atteggiamento che un calciatore deve avere. A volte lo sbagliavo, lui mi riprendeva per tenermi sul pezzo, tiene molto all’atteggiamento e ha ragione. Per me c’è sempre stato: riprendendomi, correggendomi o dandomi una pacca sulle spalle quando facevo bene”. 

Come state vivendo quello che succede attorno a voi con le vicende societarie?

“Io sono ancora giovane e certe cose nemmeno le capisco bene. Siamo un gruppo che quando lavora, non pensa ad altro e si concentra solo sul campo. Abbiamo dedicato la vittoria di domenica al presidente perchè se la merita. La serie B è un campionato con la classifica corta: vincendo una partita siamo passati dal settimo al terzo posto. Il nostro obiettivo deve essere vincere più partite possibile”. 

Cellino ha detto che vuole anche riuscire a non vendere più i giovani bravi, tu sei riuscirai a sbocciare definitivamente saresti il suo primo vero prodotto dato che Tonali, Cistana e Mangraviti li ha trovati dalla vecchia gestione. E’ un peso o un orgoglio?

“Un orgoglio, sicuramente. So che il presidente crede e punta su di me, mi ha preso sotto la sua ala, ma sono ancora giovane e voglio migliorare”. 

Chiudiamo con una battuta semiseria: meglio giocare con Adorni, Cistana o Mangraviti?

“Non sono certo io che devo dire con chi preferisco giocare. Siamo giocatori simili, ma sono loro semmai che devono decidere con chi preferiscono giocare. Io sono giovane e non mi permetto di fare certi pensieri”.

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