DE ROSSI: “SAPEVAMO CHE IL BRESCIA AVREBBE FATTO QUESTA PARTITA, NON SIAMO RIUSCITI A REAGIRE AI CAZZOTTONI DEL PRIMO TEMPO”

L’allenatore della Spal: “Clotet sa fare bene un tipo di gioco nel quale tiene il pallone solo per il 30% del tempo, ma lo fa fruttare al meglio. Conosco Viviani da quando è ragazzino, uno così in B ti dà tanta qualità”


Brescia. Daniele De Rossi riconosce i giusti meriti al Brescia, ma non accetta che si parli di una Spal che anzichè migliorare sta peggiorando. 

Mister, non è preoccupato di questa involuzione della squadra?

“Non ho visto una Spal peggiore rispetto a quella della partita col Benevento. Se non siete d’accordo sulla formazione che ho schierato a inizio gara (dice ai giornalisti ferraresi, ndr) vi dico che io ho scelto prima, parlare dopo è più facile. Non ho visto prestazioni pessime tra i giocatori che ho scelto, Rauti ha fatto una buona prova. Dite che manchiamo di verticalità? Se intendiamo il calcione del portiere e la deviazione dell’attaccante non è il calcio che piace a me. Non credo che con questo sistema avremmo più gol o punti. Penso che il nostro giro palla sia l’ultimo dei problemi: è invece necessario che io aiuti i giocatori a trovare le soluzioni migliori negli ultimi venti metri”. 

Nel secondo tempo la Spal ha avuto anche delle occasioni, ma non è riuscita a concretizzarle. E’ mancata cattiveria?

“Siamo stati nella loro metà campo per la maggior parte del tempo. Anche prima ci siamo arrivati spesso, ma siamo sempre troppo poco pericolosi rispetto a quello che riusciamo a creare”. 

Avete avuto anche un possesso palla del 70%…

“Dimostra che abbiamo fatto gioco, ma mi interessa fino a un certo punto perchè poi bisogna vedere cosa riesce a fare l’avversaria nel restante 30%. Il Brescia ha deciso consapevolmente di lasciarci la palla: lo fa spesso e volentieri anche con altre squadre ed è un atteggiamento studiato e ben fatto. Hanno fatto proprio la partita che ci aspettavamo. Dovevamo essere forti sulle palle sporche, sulle seconde palla, sulla profondità e sui duelli. Non siamo invece riusciti a reagire ai cazzottoni del primo tempo”.

Serviva anche più intensità?

“Dal punto di vista dell’intensità emotiva e per le occasioni create nel secondo tempo la SPAL ha fatto una buona partita. Il problema è che loro hanno accettato un andamento di questo tipo, correndo il rischio che noi riuscissimo a pareggiarla, concedendoci spazio e gioco. Ringrazio i ragazzi, nonostante non è che gli abbia detto bravi, tantomeno “avete giocato benissimo”. Sono contento però se entra un giocatori come Fiordaliso, che non ho mai fatto giocare, e dà l’anima e sputa sangue, facendo una partita da giocatore vero nonostante io lo abbia penalizzato ancora nelle scelte e nelle rotazioni. Ho bisogno di giocatori così e li ringrazio. Bisogna ovviamente fare meglio, ma se danno tutto e non giocano bene la colpa è mia e non di certo loro“.

Che idea si sta facendo su questa serie B così particolare?

“Quando si parla delle prime 8 della classifica non si parla necessariamente di quelle più blasonate o delle meglio attrezzate. Soprattutto se pensiamo che il Benevento ce lo ritroviamo a pari punti e il Cagliari poco sopra. Può succedere che le squadre che stanno dietro a volte vincano su quelle in alta classifica perché accade facilmente che quelle più indietro siano più forti”. 

La sua filosofia resta quella di giocare il pallone?

“In B il tentativo di giocare di rimessa e in verticale con la palla lunga è costante, ma secondo me a pallonate non si ottiene niente”. 

Non trova che i due gol ve li siate fatti un po’ da soli?

“Quando giocavo mi infastidiva sempre molto sentire un allenatore dire che “abbiamo giocato bene ma abbiamo perso per gli episodi” oppure per dei concorsi di colpa. Il primo dei due gol è un po’ più grave perché Ndoj era partito da dietro e non possiamo permettere che un giocatore faccia quello che ha fatto lui, che è partito dalla mia panchina. Sul secondo Murgia l’ha toccata e la palla è arrivata proprio dove c’era un giocatore del Brescia: a volte quando devi prendere gol va così. “Concorso di colpa” è la parola giusta tra me e i miei giocatori per quello che è successo oggi“.

Il Brescia dove l’ha vinta questa partita?

“La partita ce l’eravamo immaginata così, con le loro mezzali che giocavano larghi quasi da ali, come Ndoj che conosco da quando è ragazzino. Ci aspettavamo un Brescia che lavora tanto sui duelli e purtroppo oggi li ha vinti, se ne avessimo vinto qualcuno in più noi, ma il calcio è questo“.

Lei conosce anche Viviani da quando è ragazzino, cosa può dare ancora in un campionato come la B?

“Ha tanta qualità, gli sono molto affezionato, l’ho visto crescere. E’ stato purtroppo frenato dagli infortuni, altrimenti sarebbe stato a lungo in serie A. Sono certo che darà al Brescia quel tasso tecnico del quale è ben provvisto”.