SPUNTA IL NOME DELL’EX RONDINELLA SCULLI NEL PROCESSO SULLE COSCHE

Milano. Il quotidiano “Il Giorno” svela che c’è anche il nome dell’ex giocatore del Brescia Giuseppe Sculli nel processo sulle cosche, anche se per ora non è indagato.

“Nel racconto messo a verbale da un testimone (scrive Il Giorno, ndr) Beppe Sculli viene indicato come “amico di tutte e due le famiglie coinvolte”. L’ex calciatore Giuseppe Sculli avrebbe avuto il compito di “siglare l’accordo” per dirimere un contenzioso nato attorno a tre promotori finanziari finiti fra il 2019 e il 2020 in un meccanismo di “estorsione-protezione” da parte dei clan. “Il luogo scelto per il “componimento” della vicenda – scrive il gup di Milano Guido Salvini – era quanto mai adatto per i due gruppi apparenti avversari. Si trattava infatti del ristorante milanese riconducibile al calabrese Giuseppe Sculli, il cui nome è più volte emerso in indagini su tali ambienti criminosi”.

Sculli non è indagato in questa inchiesta, ma il suo nome spunta nelle motivazioni della sentenza con cui a ottobre il gup Salvini ha condannato con rito abbreviato 4 persone, tra cui Domenico Larocca (10 anni di reclusione), “uomo di fiducia” di Michele Oppedisano, presunto boss della cosca Pesce radicata in Brianza, già condannato dopo il blitz Infinito del 2010 e nipote di Domenico Oppedisano, “Capo Crimine della ‘ndrangheta” in Calabria”. 

Sculli, 41 anni, originario di Locri, è nipote del boss della ‘ndrangheta Giuseppe Morabito, ha giocato nel Brescia 28 partite, senza mai segnare, nella stagione 2004-05 in serie A conclusasi con la retrocessione delle Rondinelle.