IL RETROSCENA: CELLINO, DAI 40 MILIONI CHIESTI A PELLIGRA IN ESTATE ALLE DIMISSIONI. MA ORA VUOLE DAVVERO VENDERE?

L’imprenditore australiano, che ha poi acquistato il Catania dal fallimento, era disposto a trattare da una base di 20 milioni senza doversi accollare anche il Centro Sportivo di Torbole Casaglia

Brescia. Adesso che Massimo Cellino ha deciso di dare le dimissioni da presidente del Bresca Calcio, emergono particolari su quella che è stata un’estate che poteva cambiare la storia del club biancoazzurro. Tra maggio e giugno scorsi c’è stato più di un contatto tra Ros Pelligra, l’imprenditore australiano che ha poi acquistato il Catania ripartito dal fallimento in serie D (attualmente è primo con 10 punti di vantaggio sulla seconda) e che ha dato un concreto contributo alla Pallacanestro Varese (avversaria della Germani in serie A), e il proprietario del club biancoazzurro.

La trattativa. La richiesta di Cellino è stata secca e ritenuta da Pelligra non congrua: 40 milioni di euro compreso il Centro Sportivo di Torbole Casaglia, che com’è noto da tempo non è ancora stato messo a bilancio come asset del Brescia Calcio nonostante Cellino avesse assicurato che lo sarebbe diventato. Pelligra ha provato a trattare da una base di 20 milioni, specificando subito che non sarebbe stato interessato ad acquistare il Centro Sportivo. Nelle idee dell’imprenditore australiano, proprietario di un vero e proprio impero, la casa dove avrebbero dovuto allenarsi le Rondinelle sarebbe stata individuata da lui e dai suoi progettisti. Pelligra aveva già mandato in perlustrazione a Brescia John Caniglia, uomo di fiducia che ha infatti inserito nel Cda del Catania. Tra Caniglia e il sindaco Del Bono c’erano stati incontri documentati anche dai media, parlando inizialmente della possibilità di costruire un nuovo stadio, ed erano iniziati i primi contatti anche con Cellino, ma quest’ultimo aveva dichiarato che credere agli australiani era come pensare “agli asini volanti”. La scorsa estate Pelligra ha cercato di accelerare, proponendo a Cellino di tenere anche il cartellino di Cistana per venderlo al miglior offerente essendo il giocatore con il migliore mercato (Espanyol, Fiorentina e Torino erano interessante al centrale di via Cremona), ma la forbice tra domanda e offerta è rimasta troppo ampia e non se n’è fatto nulla.

Ros Pelligra, l’imprenditore australiano che ha cercato di acquistare il Brescia

Il personaggio. Ros Pelligra è presidente del Pelligra Group Pty Ltd, colosso australiano, leader mondiale nel campo dell’edilizia e dell’urbanistica, con insediamenti anche in Cina, India e nelle Filippine. Da 60 anni coinvolta nel mercato edile-immobiliare sul piano internazionale, l’azienda vanta una pianificazione di progetti industriali da centinaia di milioni di dollari e in un comunicato il Pelligra Group Pty Ltd ha specificato anche di essere sulla buona strada per diventare il principale fornitore australiano di strutture commerciali”. Prima di acquisire il Catania, e diventare partner della Pallacanestro Varese, Il Pelligra Group Pty Ltd ha infatti acquisito club di calcio (tra cui l’Adelaide United, Serie A australiana), hockey e possiede campi da golf. Nei giorni scorsi il noto giornalista di Sky Gianluca Di Marzio, con un tweet, ha svelato che Ros Pelligra non è intenzionato a fermarsi al Catania: “Vuole acquistare un altro club calcistico italiano professionista”.

Le dimissioni di Massimo Cellino da presidente del Brescia, che ora vanno confermate anche formalmente, non significano automaticamente che voglia vendere se non al prezzo che dice lui, già ritenuto fuori mercato da Ros Pelligra. Non sarebbe infatti la prima volta che Cellino decide di dimettersi da presidente continuando a gestire la questione tecnica. Come scritto ieri su queste colonne, c’è il precedente di Cagliari nel 2005-06. Stavolta però ci sono anche le pesanti questioni giudiziarie che coinvolgono l’imprenditore sardo e che hanno spinto i legali di Cellino al gesto delle dimissioni: il 9 dicembre il processo con Fabio Grosso che rivendica il mancato pagamento del Tfr, il 27 gennaio il ricorso in Cassazione contro il sequestro di 59 milioni di euro deciso dal Tribunale di Brescia e tre giorni dopo l’udienza preliminare riguardante il Centro Sportivo dove Cellino e il sindaco di Torbole Casaglia Roberta Sisti sono accusati di non aver valutato il terreno con un prezzo congruo. Il resto, per adesso, è ancora avvolto nel mistero.