Con una difesa cambiata per tre quinti, il Brescia torna a non prendere gol come non gli succedeva da sette partite
Terni. Tra i motivi di consolazione di questa trasfertaccia a Terni (non si arriva mai e se quando arrivi trovi anche un freddo umido che ti entra nelle ossa figurarsi che bello…) c’è la tenuta della difesa. Era da 7 partite che il Brescia non riusciva a mantenere la porta chiusa. Ce l’aveva fatta alla prima giornata con il Sud Tirol (2-0), alla terza a Como (1-0) e il 16 settembre con il Benevento al Rigamonti (1-0) in quella che ad oggi resta anche l’ultima vittoria.
Da quella gioia immensa, con i quasi 8000 di Mompiano ad esplodere con il boato al gol di Bianchi in pieno recupero, e l’attaccante a buttarsi letteralmente in Curva Nord in un momento nel quale squadra e ambiente erano davvero un tutt’uno, si era passati all’umiliante 6-2 di Bari proseguendo con l’ 1-1 in casa con il Cittadella, la sconfitta per 2-1 a Cagliari, il ko di La Spezia in Coppa Italia per 3-1 e i tre 1-1 consecutivi in casa con il Venezia, a Genova e al Rigamonti con l’Ascoli. Lo 0-0 di Terni ridà un senso e una solidità alla difesa, anche se va riconosciuto che gli attaccanti della Ternana non sono apparsi in giornata di vena.
Semmai stupisce che il Brescia sia tornato a non prendere gol in una giornata in cui ha dovuto cambiare il portiere (Andrenacci per Lezzerini), il terzino destro (Jallow per Karacic) e un centrale (Mangraviti, nella foto in evidenza, per Cistana).