E ORA SERVE LORENZO… IL MAGNIFICO. A TERNI TOCCA AD ANDRENACCI

La squalifica di Lezzerini (due giornate) riporta titolare il dodicesimo di lusso, in questa stagione impiegato solo in Coppa Italia: bene a Pisa, meno alla Spezia. La sua prima presenza a Brescia nel 2014

Brescia. Farsi trovare pronto e rispondere presente cercando di ribaltare le gerarchie per non essere un eterno secondo. Questo è il compito di un portiere di riserva ed è ciò che dovrà fare Andrenacci nelle prossime due partite, quando a causa della squalifica di Lezzerini, si troverà a difendere per la prima volta in campionato la porta del Brescia. 

Dal campo alla panchina. Il portiere classe ’95, dopo il ritiro estivo in cui si è a lungo parlato del dualismo con l’ex estremo difensore del Venzia, ha iniziato la stagione da titolare, fornendo una buona prestazione nella sfida di Coppa Italia contro il Pisa, salvo poi sedersi in panchina all’esordio in campionato contro il Sudtirol e non trovando più spazio fino alla partita di La Spezia, ancora in Coppa Italia. Contro i liguri Andrenacci non ha disputato una prova convincente, caratterizzata dall’evidente errore in occasione del raddoppio dello Spezia e da diverse altre sbavature, che gli sono costate le critiche anche di un ex portiere biancoazzurro come Aliboni. Il nativo di Fermo contro Ternana e Spal avrà però l’opportunità per rifarsi e mettersi in mostra, cercando di conquistare il posto di titolare ai danni di un Lezzerini che in questa prima parte di stagione non ha sempre dimostrato di meritarlo a priori, riproponendo in casa rondinelle alcune problematiche già vissute negli anni di Joronen. Una ghiotta occasione per un portiere di 27 anni che finora in carriera ha sempre vestito i panni del secondo. 

Una carriera al Brescia. Una vita in biancoazzurro quella di Andrenacci, che dopo cinque stagioni nelle giovanili del Milan è approdato nella primavera del Brescia nel 2014, esordendo in prima squadra nel 2015. Dopo un anno di prestito al Como (senza trovare spazio) e uno al Fano (13 presenze), Andrenacci è rientrato tra le fila delle rondinelle, collezionando 14 gettoni tra Serie A (6) e B (8) in quattro stagioni. In particolare nell’anno magico della promozione venne chiamato in causa in ben 7 occasioni per sostituire l’infortunato Alfonso, contribuendo al ritorno nella massima serie dopo 9 anni. In A trovò invece spazio quando si riprese a giocare dopo il lockdown, con le chance di salvezza ormai compromesse a poche giornate dal termine. Dopo una breve esperienza da terzo portiere al Genoa, lo scorso gennaio è tornato a quella che a tutti gli effetti si può definire casa sua, ricoprendo il ruolo di secondo di Joronen, senza mai scendere in campo. 

Ora avrà l’occasione di dimostrare il proprio valore, in un ruolo, quello del portiere, dove è indispensabile avere la fiducia sia dei compagni di reparto che nei propri mezzi, per giocare libero e permettere alla squadra di fare altrettanto. E chissà che per la prima volta in carriera Andrenacci non riesca ad affermarsi come numero 1, aiutando contemporaneamente il Brescia a trovare un equilibrio difensivo che in questa stagione non è ancora stato trovato.

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