QUANT’E’ TRISTE DOVER VEDERE BERTAGNOLI IN BORGHESE PER UNA BATTAGLIA CONTRATTUALE…

La paradossale storia del centrocampista passato in breve tempo da titolarissimo a fuori rosa. A Cellino il contratto non sta più bene

Brescia. Sabato scorso, dopo l’amaro pareggio del Brescia in casa con l’Ascoli, ci è capitato di incrociare Massimo Bertagnoli all’esterno dello stadio Rigamonti in compagnia dei genitori. Una famiglia splendida, che spesso si intrattiene nel dopo gara per consumare un piccolo spuntino, con i tifosi che passano di lì, a base di birra, vino, salumi e formaggi. Una famiglia umile, semplice, com’è il giocatore. Che arrivato a Brescia nell’estate del 2021 tra l’indifferenza generale, come felice intuizione dell’allora direttore sportivo Cristian Botturi, ha dimostrato di poter recitare da protagonista in serie B come per altro aveva già fatto al Chievo. Nella scorsa stagione, sia con Inzaghi, che con Corini, in stagione regolare Bertagnoli è stato impiegato per 37 partite su 38 (in panchina tutto il match solo nell’ 1-1 di Monza il 18 aprile) e anche nei play off è stato impiegato sia con il Perugia che nel doppio scontro ancora con il Monza.

Massimo Bertagnoli ha concluso la sua prima stagione in maglia Brescia con 40 presenze, 3 gol, 1 assist per un totale di 2499 minuti (media di 62,4 minuti a gara). Un punto di forza, quasi un insostituibile. Per non perderlo a parametro zero nel giugno del 2023, il diesse Francesco Marroccu gli avrebbe allungato il contratto a condizioni tali per cui più gioca e più guadagna (anche se dall’entourage dell’ex diesse delle rondinelle sostengono che Marroccu non ha mai messo mano a quel contratto). Condizioni che però non stanno (più) bene al presidente Massimo Cellino, che ci si chiede dove fosse quando il contratto è stato stipulato. Ora al Leader Maximo questo contratto non sta più bene e quindi se Bertagnoli non accetterà di riadeguarlo, il suo futuro sarà ancora in borghese come nel dopo partita con l’Ascoli quando era senza parole, se non tanta amarezza, a chi gli chiedeva il perchè si è verificata questa situazione da Ionesco nel “teatro dell’assurdo”.

Triste vedere così un giocatore che per il Brescia ha dato tanto e che anche in questa stagione nelle prime nove giornate (più due di Coppa Italia) era sempre stato impiegato con continuità (7 volte da titolare (più il match di Pisa in Coppa) per poi ritrovarsi in campo solo 25’ alla Spezia in Coppa Italia, 23’ con il Venezia e nemmeno convocato per Genova e nella gara interna di sabato scorso con l’Ascoli. Diventando di fatto un fuori rosa. Perchè, piaccia o meno il termine usato, questo è.