Era già accaduto due volte nel 2017-18 e in un’occasione nel 2020-21 proprio quando Clotet aveva appena sostituito Dionigi. Ora lo spagnolo deve evitare il filotto di 7 gare senza successi che risale al soffertissimo girone di ritorno del 2016-17
Brescia. Un Brescia in astinenza di vittorie. Questo hanno raccontato il mese di ottobre ed il primo weekend novembrino. Sei partite senza successo (sette considerando la Coppa Italia), con l’ultima vittoria risalente allo scorso 16 settembre, quando al Rigamonti le rondinelle si imposero per 1-0 contro il Benevento grazie al gol realizzato da Flavio Bianchi nei minuti di recupero. Un periodo di crisi al quale l’intero ambiente Brescia non era più abituato dopo una stagione, la scorsa, che seppur deludente per la mancata promozione, non aveva mai esposto la squadra allenata da Pippo Inzaghi prima e da Eugenio Corini poi, a difficoltà per così tanto prolungate.
Sta diventando un abitudine. Nella gestione Cellino, però, è già la quarta volta che in Serie B i biancoazzurri si trovano ad affrontare un periodo di 6 partite di fila senza vittoria. La stagione 2017-18, ovvero la prima da presidente dell’imprenditore di Cagliari, vide il Brescia in ben due circostanze dover superare questi periodi di buio. Nel dicembre 2017, dopo il successo interno contro la Salernitana per 2-0, le rondinelle di Pasquale Marino (sulla panchina dalla nona alla ventunesima giornata) e di Roberto Boscaglia (richiamato alla ventiduesima ed esonerato nuovamente a quattro giornate dal termine del campionato) andarono incontro a sei partite consecutive senza vincere, perdendo 2-0 sia a Frosinone che a Palermo, in casa con Ascoli (0-1) e Avellino (2-3) e pareggiando 1-1 sia ad Empoli che al Rigamonti con il Cittadella, prima di ritrovare il successo a domicilio contro il Parma il 3 febbraio per 2-1 grazie alla doppietta di Torregrossa. Il secondo filotto di sei partite senza aver conquistato i tre punti si aprì invece con il pareggio interno a reti bianche contro il Cesena e proseguì con le sconfitte di Salerno (4-2, che portò al secondo esonero stagionale di Boscaglia) e quella interna con il Frosinone (2-1), il pareggio di Cittadella (2-2), la sconfitta casalinga con l’Empoli del duo Caputo-Donnarumma e si concluse all’ultima giornata con il pareggio per 0-0 ad Ascoli che valse la salvezza in extremis alla squadra guidata nelle ultime quattro uscite stagionali da Ivo Pulga, uomo di fiducia del presidente.
Nella stagione 2020-21 (la prima dopo la retrocessione) il Brescia allenato da Davide Dionigi – subentrato a Diego Lopez che a sua volta aveva sostituito Delneri – iniziò l’anno 2021 con sei partite consecutive senza vittoria, dopo aver chiuso il 2020 in bellezza con il successo in rimonta per 3-2 sul campo della Spal. Le rondinelle persero quattro partite di fila (0-3 in casa col Vicenza, 1-0 a Pisa, 0-1 al Rigamonti con il Monza e 2-1 al Del Duca di Ascoli) con il conseguente esonero di Dionigi e l’assunzione di Pep Clotet, che esordì pareggiando 2-2 a Lecce nel turno infrasettimanale, dopo che Gastaldello aveva guidato la squadra nel rocambolesco pareggio per 3-3 del Rigamonti contro il Cittadella il sabato precedente. Con l’allenatore spagnolo in panchina il Brescia riprese linfa e fu protagonista di una grandissima rimonta che lo condusse dalla zona retrocessione fino ai playoff, conquistati all’ultima giornata vincendo in casa di un Monza in lotta per la promozione diretta.
Evitare il sette…brutto. Sarà compito dello stesso Clotet trovare ora le soluzioni necessarie per tornare al successo e non allungare a 7 la striscia di partite senza vittoria, che a Brescia non si vede dalla stagione 2016-17, quando dal 27 febbraio al 17 aprile le Rondinelle non vinsero per 8 gare consecutive, collezionando 4 sconfitte e 4 pareggi con in panchina Christian Brocchi prima e Gigi Cagni poi. Questa versione del Brescia di Clotet, per cambiare marcia, deve assolutamente trovare un equilibrio difensivo ad oggi sconosciuto, che lo classifica come quattordicesima difesa del campionato con 17 reti subite in 12 partite, a fronte di un buon attacco – il sesto della B con 16 gol segnati finora – non in grado però di sostenere una fase difensiva troppo ballerina.