Il tecnico dei marchigiani è molto soddisfatto per il secondo tempo dei suoi: “Abbiamo spinto molto, creando tante occasioni e contro una squadra così forte come il Brescia non era facile. Il metro dell’arbitro è stato coerente”
Brescia. L’Ascoli prosegue la sua buona striscia di risultati utili con un altro pareggio agguantato nei minuti di recupero. Cristian Bucchi si rammarica però per il primo tempo, non giocato dai suoi ragazzi.
È il quarto risultato utile consecutivo, ma non la vedo soddisfatta…
«Sono soddisfatto per la reazione della squadra: giocare qua a Brescia non è mai facile, siamo andati sotto fuori casa. Il gol è stato meritatissimo. Non mi è piaciuto invece il primo tempo, ci siamo adeguati al ritmo blando degli avversari. A parte infatti un tiro di Van de Looi e il gol il Brescia ha creato poco. Avremmo potuto fare molto di più».
Il primo tempo non è stato giocato da entrambe le squadre…
«Nel primo tempo la partita è stata da ritmi bassi, una partita primaverile, con squadre un po’ sornione. Nel secondo ha iniziato invece bene il Brescia, siamo andati sotto, poi è iniziata un’altra partita. Il Brescia ha tenuto botta, poi gli episodi hanno indirizzato il match. Il nostro rammarico è di aver giocato sotto-ritmo per 50-60 minuti».
Non è che magari invece il Brescia si è adeguato a voi?
«Noi avevamo preparato la partita per essere aggressivi. Il giro palla del Brescia è stato abbastanza prevedibile e noi, invece di aggredire alto, ci siamo adeguati. Il demerito è stato di entrambi».
C’è anche una ragione tattica, oggi il Brescia ha giocato con due centrocampisti invece che tre, facendo molta più fatica in ampiezza contro i vostri esterni. È d’accordo?
«Certamente. Ho visto alcune partite del Brescia e ho notato che soffre molto l’ampiezza. Oggi avevamo un campo meraviglioso, forse uno dei migliori di quest’anno, sarebbe potuta venire fuori una partita di grande qualità. Ciò abbiamo fatto nel secondo tempo: noi abbiamo grande struttura, ma il Brescia ha retto».
Le è piaciuto l’arbitro?
«Sì, è stato coerente. È stata una partita con due ammoniti, un arbitraggio con lo stesso metro. Ad un certo punto penso si siano tutti adeguati, i giocatori giocavano e si rialzavano. Non entro poi negli episodi, che fanno parte del gioco».
Il ringraziamento finale va poi ai tifosi, che negli ultimi mesi si sono sobbarcati trasferte lunghe e complesse.