SENZA FINE

Il Brescia pareggia al 94esimo con Cistana in casa del Genoa che era passato in vantaggio nel primo tempo con l’ex Jagiello. Gara inizialmente sofferta, alla mezzora della ripresa la svolta con i rossoblù che restano in dieci per l’espulsione di Badelj

Genova. Il calcio toglie, il calcio da’. Dalla beffa subita con il Venezia alla pariglia resa al Genoa nel campo più difficile della serie B contro la squadra più attrezzata. Dalle lacrime amare versate per la galoppata di Crnigoj che nessuno dei biancoazzurri vestiti era riuscito a fermare alla zampata di Cistana: lesto, cattivo, furbo, decisivo. Il Brescia gode a Marassi al 94esimo dopo un primo tempo in apnea e una ripresa in controllo aspettando l’uomo giusto al momento giusto. Ed è bello che sia il gnaro di via Cremona dopo tutto quello che ha già dovuto soffrire anche quest’anno. Una partita che si era messa male per il gol dell’ex Jagiello, andato a premiare un primo tempo da 76% di possesso palla per il Grifone. Eppure, paradossalmente, proprio nel primo tempo la Leonessa aveva avuto le migliori palle gol (due con Bianchi, uno che ci teneva da matti a far bene dove non avevano creduto in lui) e sembrava avere più chances di segnare seppure in quelle rare volte in cui si era presentata dalle parti di Semper.   

Il portiere del Genoa Semper non può nulla sul pallone scagliato in rete da Cistana
La gioia dei quasi 1000 tifosi bresciani presenti a Marassi
Flavio Bianchi, ex di turno, è stato una spina nel fianco della difesa genoana

Di tattica e di cuore. Clotet ha giocato una partita tattica, calando sul panno verde un 4-1-4-1 che nessuno si aspettava. Il piano partita era quello di limitare i danni e lo sfogo (prevedibilissimo) del Genoa nella prima manche ha distillato solo un gollettino. Nella ripresa, Blessin si è messo a speculare troppo presto e la follia di Badelj ha lasciato i rossoblù in dieci al 32esimo della ripresa. E’ stata la svolta. Con l’uomo in più il Brescia, che nel frattempo era passato al 4-3-1-2 con Olzer in appoggio a Bianchi e Ayè e pronto a scalare a metà campo in fase di non possesso, ha acquisito coraggio, fiducia, cattiveria e a poco è valso il clima da brividi che i quasi 30000 della Marassi rossoblù, in una giornata estiva a fine ottobre, hanno saputo creare tifando in modo pazzesco. Stavolta la gioia è stata tutta bresciana, di quei quasi mille che ancora credono in una squadra che non ha una rosa da primo posti e che deve puntare al minimo sindacale (dopo 11 giornate è comunque ancora in zona play off e a +7 dalla retrocessione), ma che sa regalare giornate così goduriose per le quali vale la pena coltivare una passione. 

Al gol di Cistana tutta la panchina è schizzata in campo ad esultare

METAMORFOSI TATTICHE 

Dal 1’ (4-1-4-1)

Lezzerini; Karacic, Cistana, Adorni, Huard; Van de Looi; Ayè, Bisoli, Ndoj, Olzer; Bianchi. 

Dal 1’ st (4-3-1-2)

Lezzerini; Karacic, Cistana, Adorni, Huard; Bisoli, Van de Looi, Ndoj; Olzer; Ayè, Bianchi. 

Dal 33’ st: Labojko per Ndoj (4-3-1-2)

Lezzerini; Karacic, Cistana, Adorni, Huard; Bisoli, Van de Looi, LABOJKO; Olzer; Ayè, Bianchi. 

Dal 41’ st: Niemeijer per Bianchi (4-3-1-2) 

Lezzerini; Karacic, Cistana, Adorni, Huard; Bisoli, Vanb de Looi, Labojko; Olzer; Ayè, NIEMEIJER,