CLOTET: “A GENOVA PER DARE IL 120% E SFRUTTARE GLI EPISODI, ANCHE LE PALLE INATTIVE. LA SQUADRA STA MIGLIORANDO”

“Ho trovato i giocatori molto arrabbiati per non aver preso i tre punti con il Venezia. Stavolta però non dico che non ci faremo influenzare dai 20000 tifosi avversari come prima di Bari…”

Torbole Casaglia. E’ un Pep Clotet disponibile, concentrato, voglioso di portare il Brescia a compiere un’impresa domani a Genova, quello che si presenta al Centro Sportivo di Torbole Casaglia per la conferenza stampa della vigilia.

Mister, come può un underdog vincere una partita in cui parte senza i favori del pronostico?

“E’ evidente che contro il Genoa i nostri vantaggi sono più piccoli dei loro, ma li abbiamo, dovremo trovarli. Loro hanno qualità, fisico, una superiorità verso tutte le altre squadre della lega. Dobbiamo essere cattivi e sfruttare le occasioni che avremo per segnare. In partite così devi mettere il 120% e aspettare che gli avversari ti concedano gli episodi per vincere. Non dobbiamo far andare gli episodi dalla loro parte. Sono fiducioso perchè i giocatori sanno che dobbiamo essere veramente bravi per battere la capolista”. 

In settimana avete analizzato gli errori individuali che ancora commettete in partita?

“La partita dove ce ne sono stati di più è stata quella di Cagliari. Alla Spezia e con il Venezia abbiamo giocato più attenti, con voglia di andare a vincere le partite. Sabato abbiamo preso gol per un errore di concetto. Se avessimo raddoppiato, come potevamo, sarebbe uscita una partita diversa contro un’avversario che ha qualità per fare una grandissima stagione. Contro squadre di qualità bisogna stare concentrati fino alla fine. Sono fiducioso perchè vedo che il Brescia gradualmente sta crescendo. Dobbiamo pensare solo ad essere noi stessi e dimostrare di poterlo fare anche con squadre più forti di noi sulla carta. Gli errori individuali purtroppo ci stanno nel calcio”. 

La squadra come sta mentalmente? Domani si giocherà di fronte a oltre 20.000 tifosi, questo darà ulteriori stimoli?

“Ho trovato una squadra incazzata per non aver preso i tre punti con il Venezia. Abbiamo fatto una settimana di lavoro interessante, stiamo ritrovando un buon livello di competizione. Siamo tutti motivati per giocare di fronte a tanti tifosi. Avevo detto prima di Bari che non ci sarebbe stata l’influenza del pubblico avversario, stavolta non lo dico perchè siamo giovani e può succedere. Non dico però che andiamo solo per imparare, andiamo per fare risultato”.  

Il Genoa, unica delle tre retrocesse, ha dato continuità tecnica: quanto è importante per loro essere ripartiti da Blessin ?

“Hanno saputo fare una pianificazione e un programma iniziato a metà della scorsa stagione con lo stesso allenatore. Anche per loro non è facile vincere una partita. In B possono dimostrare di essere una squadra propositiva, che va all’attacco mentre in A era più difficile dovendo lottare per non retrocedere”. 

Due allenatori stranieri in B non è frequente che si affrontino. Vi conoscete, avete punti di contatto?

“Ho seguito Blessin quando allenava in Belgio, ha lavorato tanto anche nel settore giovanile. Fa parte della scuola tedesca dove si punta a giocare con intensità, pressing”. 

E’ più simile a Naigelsman, Klopp, Schmidt o chi altri?

“In tutta la scuola tedesca è importante l’intensità. I tre nomi fatti partono da lì”. 

Karacic e Benali come stanno?

“Benali a Cagliari ha accusato un piccolo infortunio muscolare sulla cicatrice che già aveva sul quadricipite, settimana prossima tornerà con la squadra. Karacic si allena in gruppo da lunedì, sta meglio, ha un buon livello di preparazione”. 

Avete lavorato tanto sulle palle inattive per domani?

“Sì perchè possono essere un vantaggio. In Italia sono ancora più importanti che in Inghilterra. Bisogna essere innovativi e quindi o giocare corti o andare sui calci piazzati. Abbiamo lavorato tanto anche su rimesse e punizioni laterali oltre che sui corner. Su quei palloni serve l’impatto giusto e con Moreo, Ayè, Adorni, Cistana, Karacic abbiamo i giocatori ideali, se la palla viene messa bene. In Italia purtroppo non è facile vedere gol da calcio d’angolo anche perchè ci difendiamo tutti forte su quelle situazioni, per questo vanno provate e riprovate”. 

Blessin gioca 4-2-3-1, ha previsto qualcosa per contenerlo?

“Vedo quel modulo come una variazione del 4-3-3 con Aramu che diventa trequartista o punta alta, Blessin lo alza e fa venire gli esterni dentro il campo per un 4-4-2 che diventa 4-2-2-2”.

Viviani non ha bisogno di lavorare un po’ a parte prima di essere al meglio?

“Si anche perchè ha un problema alla schiena per via del colpo preso a Modena, si sta sottoponendo a un trattamento che finirà questa settimana. Al Braglia subì un infortunio brutto”. 

Vivete questa partita come una grande occasione?

“Nel calcio non sai mai cosa può succedere, ci vuole mentalità e voglia di far bene”.  

Si gioca nello stadio più inglese che c’è in Italia. Come mai si fa così fatica ad avere stadi di un certo tipo in Italia?

“Il calcio è un settore  privato, ci vuole le volontà delle società per fare gli stadi. Il Comune non può costruirli e rinnovarli. In Inghilterra tutti gli stadi sono di proprietà, non è il Comune che deve farlo come invece pensiamo in Spagna o in Italia. Lo Swansea, dove io sono stato, ha costruito l’impianto anche con la squadra di rugby. E’ una cultura diversa. Lo stadio là fa parte dell’attivo della società ed è il più attivo degli asset”.