IL DOPPIO EX MARCO NAPPI: “QUEL MIO ADDIO TUMULTUOSO AL BRESCIA E IL RITORNO NELL’ANNO BALORDO. SABATO PER LE RONDINELLE SARA’ DURA, MA POSSONO DARE FILO DA TORCERE AL GENOA”

“Giocare in biancoazzurro con il mio idolo Altobelli, del quale ero anche compagno di squadra, è stato bellissimo. I tifosi mi hanno sempre apprezzato. Con Coda il Grifone può ambire a vincere il campionato. Spero in un pareggio”

Arzachena. Un anno e due mesi sono stati sufficienti per farlo entrare nel cuore dei tifosi del Brescia e per far sì che l’esperienza alle rondinelle occupasse un posto speciale tra i suoi ricordi. Marco Nappi ha collezionato 20 presenze e due reti con la maglia della leonessa in due parentesi differenti (1989 e 1994-95), venendo ceduto nell’ottobre del 1989 alla Fiorentina tra i malumori della piazza e rientrando al Genoa al termine del prestito nel 1995. Per lui anche sei stagioni al grifone – intervallate da diverse cessioni temporanee – che gli hanno permesso di totalizzare 189 presenze e 44 gol con i rossoblù, diventando un idolo dei tifosi genoani.

Oggi Nappi è totalmente focalizzato sulla sua carriera da allenatore all’Arzachena in Serie D, con la quale vuole vincere il campionato per scalare di categoria.

Che ricordi ha della sua esperienza a Brescia?

“A Brescia ho vissuto due parentesi brevi ma molto positive. Nella prima occasione sono rimasto veramente poco, fino ad ottobre, ma la squadra era molto forte con Altobelli, Corini e Mariani, tant’è che eravamo primi in classifica insieme al Torino. Per me fu motivo d’orgoglio poter giocare con Spillo che era il mio idolo. Ritrovarmi suo compagno di squadra e di camera fu incredibile. Nella mia seconda esperienza a Brescia vivemmo un’annata balorda che si concluse con la retrocessione, ma nonostante il risultato negativo i tifosi mi hanno sempre applaudito, riconoscendo l’impegno che mettevo in campo in ogni partita. Brescia è una piazza importante e ho solo bellissimi ricordi, anche se ci sono rimasto poco prima di essere ceduto alla Fiorentina e di rientrare al Genoa. Ancora oggi mi sento con i miei ex compagni. Abbiamo un gruppo su Whatsapp con Marco Rossi, Corini, Spillo, Mariani ed è piacevole ricordare i vecchi tempi e rivedersi dopo tanti anni”.

Marco Nappi con la maglia del Brescia

Ha citato la cessione alla Fiorentina. Cosa si ricorda di quei giorni? Come andò la trattativa?

“Ricordo che ero in ritiro con tutta la squadra e che il mercoledì il direttore sportivo mi chiamò dicendomi di fare le valigie e di partire subito per Milano perché mi aveva acquistato la Fiorentina. Rimasi allibito e fu una gioia incredibile. Avere la possibilità di giocare in Serie A dopo averla solo sfiorata con il Genoa era qualcosa di incredibile. Ricordo inoltre che solo pochi giorni prima avevo visto i Viola giocare contro l’Atletico Madrid in Coppa Uefa, quindi non potevo farmi sfuggire l’opportunità. Avevo 21 anni e la Fiorentina era una scelta ambiziosa. A Brescia stavo però benissimo e fu triste dover salutare velocemente tutti i miei compagni per andare di fretta a Milano prima e Firenze poi, dove debuttai in A la domenica successiva. I tifosi bresciani capirono la mia decisione, ma si arrabbiarono nei confronti della società anche per via di altre cessioni importanti. Per questi fu un trasferimento definito burrascoso.

Sabato pomeriggio si affronteranno Genoa e Brescia a Marassi. Come valuta queste due squadre per quello che ha visto? E che partita si aspetta?

“Attualmente alleno in Serie D all’Arzachena e sono focalizzato con tutto me stesso in questo impegno, quindi non seguo molto gli altri campionati. Sicuramente il Genoa puòambire alla vittoria del campionato avendo trovato in Coda un attaccante straordinario per la categoria e che rappresenta un valore aggiunto. Il Brescia a Genova ha sempre dato del filo da torcere al grifone e finora sta disputando un buon campionato. Si tratta quindi di una sfida di alta classifica ed il risultato è aperto ad ogni pronostico. Spero in un pareggio dato che sono legato ad entrambe le piazze”.

Marco Nappi con la maglia del Genoa

Ha intrapreso la carriera da allenatore. Le piacerebbe sedere in futuro sulla panchina del Brescia?

“Magari! Sarebbe un grande traguardo arrivare ad allenare il Brescia. Sto facendo tanta gavetta e nessuno mi ha mai dato una mano da quando ho iniziato. L’anno scorso ho trovato una società che ha creduto in me e alla quale sarò per sempre grato. Il mio obiettivo è ora quello di vincere il campionato e salire di categoria”.